Back in Time – Invizimals: L’Alleanza
Caro Pikachu, noi siamo gli Invizimals e ci fai un baffo. Forse...
Lanciata per la prima volta nel 2009 su Playstation Portable, la serie di Invizimals fu un interessante esperimento di Sony per accaparrarsi una parte di quel mercato adolescenziale e infantile che tanto è importante nel settore console portatili, da sempre appannaggio di Nintendo: i vari Mario, Donkey Kong e Kirby sono infatti titoli semplici e colorati, ma in grado di essere apprezzati a diversi livelli da giocatori di tutte le età. Questa capacità è forse mancata negli anni a Sony, compagnia in grado di realizzare grandissimi capolavori ma che forse, dai tempi di Crash Bandicoot e Spyro, manca di quei titoli che possono avere appeal anche tra i giovanissimi, i maggiori acquirenti di handheld.
Per seguire questo filone d’oro nacque così Invizimals, gioco chiaramente ispirato a Pokémon, che debuttò su PSP esattamente dodici anni fa. In questa sede analizzeremo l’esordio dei mostriciattoli Sony su PS Vita, denominato L’alleanza, in quella che è la discendente naturale di PSP, la nuova casa degli Invizimals. Contemporaneamente Sony pubblicò su PlayStation 3 Invizimals: Il regno scomparso. E poi la serie scomparve.
Per chi non conoscesse la serie, Invizimals gioca – come il suo rivale Poké – sulla voglia di collezionare, allenare e portare in battaglia simpatiche creature dotate di variegati poteri. Sebbene Invizimals: L’Alleanza abbia una modalità storia, rinuncia a tutta la fase esplorativa e agli elementi da RPG di Pokémon, concentrandosi sugli scontri tra bestiole, i quali hanno la particolarità di avvenire nel nostro salotto di casa.
Sin dai tempi di PSP con la Camera accessoria e ora con quella inclusa in PS Vita, il gameplay di Invizimals sfrutta la Realtà Aumentata, con relative Cards AR (usate per la prima volta dal sottoscritto, N.d.R.). Le sfide, che siano tra amici o contro l’IA, si ambienteranno in piccole arene, con sottofondo l’arredamento di casa nostra, sia il bagno, sia la terrazza o la cucina, oppure magari la metropolitana. Sebbene la realizzazione tecnica della realtà aumentata in questione e l’idea siano simpatiche, in L’alleanza i ragazzi di Novarama hanno introdotto la possibilità di combattere in arene virtuali, senza bisogno ogni volta di trovare un tavolo per posizionare le carte. Adatto per quando si vuole giocare magari a letto o in poltrona.
Peccato, però, che la parte più originale del gioco, ossia la cattura degli Invizimals (più di un centinaio diversi tra evoluzioni, vecchie conoscenze e novità), sia indissolubilmente legata alla videocamera: dovremo a volte cercare i mostriciattoli per la casa, ascoltando rumori, oppure schivando i loro colpi fisicamente con la console in mano. Soluzioni di gameplay simpatiche, ma in fondo scomode e già viste, quali usare il touch screen posteriore e anteriore, soffiare nel microfono della console per scovare monete nell’erba o sparare a nemici come in Caccia alla Faccia su Nintendo 3DS.
A fare da contorno alla realtà aumentata, alle battaglie in tempo reale in locale o online (dove però ci sono pochissime opzioni e nessun tipo di matchmaking ragionato), troviamo la connettività con l’episodio per PS3 – compresa di cross play – e soprattutto la modalità Storia, quella dove passerete di sicuro più tempo.
La trama è raccontata tramite una serie di filmati live action, che vedono un gruppo di scienziati cercare di difendere gli invisibili Invizimals dalle grinfie di una malvagia industria, aiutati dall’utente – noi in pratica. Nonostante sia ammirevole donare al gioco un intreccio, per non lasciare troppo sguarnite le battaglie, si poteva fare decisamente di meglio: i filmati di Invizimals: L’Alleanza sembrano estrapolati da uno di quei film d’avventura low budget che passano su Italia 1 nelle domeniche d’inverno. Il che non è necessariamente un complimento.
Invizimals: L’alleanza ha i suoi punti forti, quali una discreta realizzazione grafica e un battle system efficace e divertente, ma è ad anni luce di distanza dal suo rivale su console Nintendo. La poca profondità di allenamenti e personalizzazione, l’assenza di un overworld e la centralità di una tecnologia poco amata come la Augmented Reality lo rendono, infatti, un gioco davvero solo per i più piccoli, che possono divertirsi a girare per la casa con una PS Vita in mano cercando i mostriciattoli di Novarama. Per gli altri, un’opera certo dimenticabile.