Metroid Dread – Anteprima
La nostra anteprima sul nuovo Metroid Dread.
L’inizio della stagione estiva porta sempre con sé diversi annunci da parte delle case di sviluppo. Questo perché, storicamente è il periodo dell’E3, la più importante fiera videoludica al mondo, alla quale recentemente si è aggiunto anche il Summer Game Fest di Geoff Keighley. Nintendo – una delle società più longeve di questo mercato – non poteva esimersi dal proporre, nel suo consueto Nintendo Direct, le novità in serbo per noi nel 2021 e non solo.
Tra gli annunci che sono stati fatti sicuramente uno ha sorpreso i fan: Metroid Dread. Si vociferava da tempo un nuovo capitolo della saga in 2D ma molti pensavano si potesse trattare di un remake di uno dei vecchi episodi. Nintendo invece ha voluto sorprenderci e Dread sarà in tutto e per tutto il quinto capitolo della saga principale di Samus Aran. Il gioco è stato presentato con un trailer e con un approfondimento tenutosi durante il Nintendo Treehouse.
A noi il compito, in quest’anteprima, di raccontarvi cosa aspettarvi con questo nuovo gioco di Metroid.
Metroid 5
Partiamo dalla base. Ancora prima del sottotitolo ufficiale (Dread), è stato mostrato il logo della saga col numero 5. Come poi ha confermato la stessa Nintendo con un comunicato ufficiale, Metroid Dread sarà effettivamente il sequel di Metroid Fusion e andrà dunque a proseguire l’epopea di Samus dopo gli eventi narrati in Fusion ben 19 anni fa.
L’incipit della storia è molto semplice: Samus atterra sul pianeta ZDR per indagare su una trasmissione misteriosa inviata alla Federazione Galattica. Il mondo però non sarà per niente ospitale e metterà la nostra cacciatrice di taglie in serio pericolo. Oltre infatti alle specie aliene nemiche, Samus dovrà affrontare anche delle creature robotiche (gli E.M.M.I), apparentemente immuni ai raggi laser della nostra eroina.
Questi robot inoltre sembrano trovarsi lì perché mandati in passato su ZDR dalla stessa Federazione, per delle ricerche sul parassita X (lo stesso di Fusion). Come mai si scagliano contro Samus? Ovviamente lo scopriremo quando avremo il gioco tra le mani.
Un’altra notizia che ci arriva dal comunicato ufficiale di Nintendo è che a quanto pare Dread concluderà la storia della saga principale di Samus. Ci aspettiamo quindi, a tal riguardo, un finale ben strutturatoche sappia soddisfare i fan sparsi in tutto il mondo.
Tra classico e nuovo
C’è un motivo per cui i Metroidvania sono chiamati in questo modo. Il genere prende il nome da due delle saghe più importanti dell’intero medium videoludico: Metroid e Castlevania. Se da Castlevania, il genere ha preso l’elemento RPG di sviluppo del personaggio, il level design è stato invece preso interamente da Metroid.
Le mappe labirintiche molto grandi, con scorrimento bidimensionale con aree da sbloccare dopo aver conquistato un certo power up: questo è qualcosa che, praticamente, ha inventato Nintendo col primo Metroid, nel lontano 1986. Da questo punto di vista, Metroid Dread si propone di continuare fedelmente quel percorso, con una struttura in 2D che fa di Dread, un capitolo classico di Metroid.
Allo stesso tempo Nintendo (con la collaborazione di MercurySteam) vuole dare anche un sapore nuovo all’avventura e lo fa tramite alcune novità già visibili nel trailer. Il primo esempio che salta all’occhio riguarda un nuovo power-up per la Tuta di Samus. Sembra infatti che potremo mimetizzarci con l’ambiente risultando invisibili ai nemici: questa meccanica è molto importante perché, in Dread, saremo costantemente inseguiti dai robot E.M.M.I. e se questi ci prenderanno sarà game over istantaneo. Per sfuggire alla loro presa avremo due possibilità: mimetizzarci o semplicemente fuggire. Per quanto concerne la fuga, abbiamo notato quanto siano stati velocizzati i movimenti di Samus e inoltre è stata aggiunta la possibilità di fare delle scivolate per muoversi ancora più velocemente.
Sul fronte del combat system Mercurysteam ha importato tutte le meccaniche extra che avevamo potuto apprezzare in Metroid: Samus Returns. Aspettatevi dunque di poter mirare e sparare a 360 gradi (stavolta anche in movimento e non da fermi come in Samus Returns) e di poter effettuare dei parry ai nemici, in modo da contrattaccarli infliggendo loro un maggior quantitativo di danni.
Comparto Tecnico
Grazie alla lunga sequenza di gameplay mostrata durante il Nintendo Treehouse, è stato possibile apprezzare quanto il gioco sia fluido. In questo senso non ci è sembrato di notare cali di frame e il titolo sembra abbastanza stabile. Il comparto grafico e artistico appare molto ispirato e le creature robotiche sembrano uscite da un manga di Tsutomu Nihei (vedi Blame!, Aposimz o Biomega) anche se non si può dire che il titolo si mostri come un gioco di ultima generazione, con grafica mozzafiato. Tuttavia ciò che conta maggiormente in un gioco come questo è l’atmosfera e in tal senso Metroid Dread sembra promettere molto bene.
A proposito di atmosfera non si possono non menzionare le musiche e chiunque si sia mai avvicinato alla saga sa quanto la colonna sonora è importante in un gioco di Metroid. In quasi tutti i titoli Samus è una cacciatrice solitaria che può contare unicamente sulle sue forze. Questo senso di solitudine e angoscia è presente dal primo Metroid e sembra verrà riproposto fedelmente anche in Dread. Per calarci maggiormente in questo mood ci aiuta la colonna sonora. Dai momenti di gameplay che abbiamo potuto vedere anche la nostra avventura in Dread sarà accompagnata da musiche sci-fi inquietanti e claustrofobiche.
Metroid Dread (o Metroid 5) è il sequel 2D che tutti i fan della saga aspettavano dai tempi di Metroid Fusion. Mostrandosi come un episodio classico della saga storica di Nintendo, il titolo si caratterizza per delle novità che lo rendono diverso rispetto ai giochi precedenti. Molto apprezzata la possibilità di mirare a 360 gradi in movimento e la nuova possibilità di mimetizzarsi con l’ambiente. Il gioco, sviluppato da Nintendo e Mercurysteam, sarà disponibile a partire dall’8 ottobre 2021 in esclusiva per Nintendo Switch.