Chi vuol essere milionario? – Recensione
Who Wants To Be A Millionaire? debuttò nel Regno Unito alla fine degli anni 90′, più precisamente nel 1998; il format inglese arrivò in Italia solo alcuni anni dopo o meglio nel maggio del 2000 ottenendo cosi un successo senza precedenti. In poco tempo il format televisivo divenne rapidamente uno dei quiz più iconici: trasmesso in oltre 120 nazioni, rivisitato nel cinema e nella televisione, riproposto su carta sulle pagine di fumetti e proposto in versione videoludica con risultati altalenanti su PC e su varie console e dispositivi mobile tra cui la prima PlayStation.
Who Wants To Be A Millionaire? ha un formato semplice: se il giocatore riesce a rispondere a 15 domande, porta a casa un milione di euro. Sembra facile ma non è cosi: poche persone sono riuscite a dimostrato la capacità di portarsi a casa l’intero premio. Spostando l’attenzione sulla trasposizione videoludica, Chi Vuol Essere il Milionario? ricalca alla perfezione il format televisivo con una sola differenza: il giocatore non si trova seduto in studio, ma è comodo sul divano di casa.
L’ultima incarnazione videoludica di Chi Vuol Essere il Milionario? sviluppata da Appeal Studio e distribuita da Microids ci trasporta in sei studi televisivi del game show, tra cui quello Italiano. I restanti cinque studi sono quelli Francese, Inglese, Tedesco, Spagnolo e Americano. Il gioco offre 3000 domande, di cui 200 specifiche per ogni nazione. In questa recensione ci focalizziamo sulla cultura generale nostrana messa alla prova con domande divise in otto categorie tra cui Geografia, Sport, Arte e Storia. Cosi come per il format televisivo, anche all’interno di questa trasposizione videoludica è possibile ritrovare i famosi aiuti come il 50/50 che toglie due risposte sbagliate, lo switch che permette di cambiare la domanda con una nuova e gli iconici aiuti da casa e del pubblico.
Il titolo di Appeal Studio e Microids offre diversi modi di giocare: una modalità single player pensata per un pubblico adulto, una modalità single player pensata per un pubblico giovane, la modalità “Free for All” che prevede 4 concorrenti intenti a rispondere a una serie di domande. Oltre a queste modalità trovano spazio la modalità cooperativa, la modalità Taking Turns e una modalità online con un format simile al classico Battle Royale (abbastanza frustrante da affrontare a causa dei pochi giocatori che popolano i server di gioco), con 99 giocatori in contemporanea a sfidarsi per una battaglia senza precedenti per raggiungere la prima posizione. Basteranno queste modalità per rilanciare un genere videoludico in parte dimenticato?
A prescindere dalla modalità scelta il giocatore deve scegliere l’avatar di gioco tra quelli predefiniti e solo dopo scendere in studio. Ogni avatar è doppiato – solo in lingua anglosassone – in questo modo il giocatore si può trovare tra le mani un personaggio con una propria personalità, mai simile agli altri. Se l’avatar è ben caratterizzato, con tratti fisici e linee di dialogo differenti, la stessa cosa non è riscontrabile nel presentatore: questi ha infatti una voce generica e lungo l’intera sessione di gioco lo sentiremo ripetere poche linee di dialogo mentre alle sue spalle sentiremo gli applausi di un pubblico pressoché invisibile.
Appeal Games con Chi Vuol Essere il Milionario? ha cercato di replicare in modo fedele l’atmosfera di gioco, purtroppo però ci è riuscita solo in parte: l’interazione con il conduttore e la partecipazione dei concorrenti vengono completamente a mancare, anche se comprendiamo possano essere aspetti difficili da replicare all’interno di un videogioco.
All’interno di Chi Vuol Essere il Milionario? trovano spazio categorie di domande “bonus”, pacchetti di domande che si possono acquistare al raggiungimento di determinati neuroni (moneta virtuale del gioco). Questi pacchetti di domande extra riguardano temi specifici come: Disney, Cucina, Supereroi e Harry Potter. Ogni pacchetto ha un costo diverso che vanno da 1000 neuroni fino a 15000 neuroni. Ogni vittoria premia il giocatore con 1000 neuroni, in caso di sconfitta prematura il giocatore può conquistare dai 50 a 300 neuroni. Scesi nello studio ovale del game show il giocatore può affrontare la scalata con l’ausilio di alcuni aiuti, da precisare però come l’aiuto del pubblico o la telefonata da casa non garantiscano al giocatore la risposta esatta, proprio come accade nella vita reale.
Se la modalità single player permette al giocatore di cimentarsi in una sfida tarata a difficoltà normale, scegliendo la modalità single player per i giovani il gioco presenterà domande semplici e meno impegnative. Le due modalità non si differenziano solo per la tipologia di domande, ma anche per il tempo concesso all’utente per rispondere. Dove la modalità “facile” non pone nessun limite di tempo, infatti, quella “normale” concede circa 60 secondi di tempo per rispondere alla domanda di gioco.
Analizzare l’aspetto tecnico del gioco in una produzione come questa non è facile: possiamo semplicemente constatare come il titolo si difenda molto bene sulle attuali console e l’aspetto sonoro del titolo sia fedele alla controparte televisiva. Il gioco offre domande in lingua Italiana, Francese, Inglese, Spagnola, Tedesca e Americana, mentre il cambio di studio permette al giocatore di ottenere domande specifiche per la nazione scelta e con essa la traduzione testuale, mentre il doppiaggio a prescindere dalla nazione scelta rimane in lingua anglosassone.
La nuova trasposizione videoludica di Chi Vuol Essere il Milionario? rimane fedele al tradizionale spettacolo televisivo, offrendo al giocatore numerose domande e diverse modalità di gioco che rendono l’esperienza fresca e varia. Peccato per la modalità multiplayer online poco frequentata, ma nel complesso è un buon gioco per brevi sessioni soliste o in compagnia di qualche amico. Da notare la presenza di piccoli errori nella versione base del gioco sulle capitali, ma risolti in modo tempestivo con la piccola patch già rilasciata a Gennaio 2021.
Pro
- Trasposizione videoludica fedele al format televisivo
- Numerosi contenuti extra da sbloccare
- Modalità battle royale eccezionale...
Contro
- ...ma poco frequentata dai giocatori
- Linee di dialogo a lungo andare ripetitive