Hyrule Warriors: L’era della calamità – Recensione
Si può liberamente affermare che The Legend Of Zelda: Breath Of The Wild sia stata una pietra miliare e una chiave di volta per Nintendo Switch. L’avventura di Link è stata un po’ l’icona della neonata di casa Nintendo con un’esperienza epica e ben strutturata, che appassiona ancora oggi migliaia di utenti. Cavalcando l’onda di tale successo Nintendo offre a Koei Tecmo la possibilità di trasformare l’idea di BOTW in quello che da sempre gli riesce meglio: i musou.
Nasce cosi Hyrule Warriors: L’era della calamità che approda su Nintendo Switch con un’esplosione travolgente di divertimento e frenesia. Andiamo insieme a scoprire questo splendido titolo.
Hyrule Warriors: L’era della calamità è una sorta di prequel di BOTW in cui vengono spiegati tutti i retroscena degli avvenimenti che portano link a combattere nuovamente contro la calamità. Troveremo Zelda mentre cerca di risvegliare il suo potere e i campioni delle terre inesplorate che ancora devono prendere possesso dei loro colossi; il re di Hyrule che ancora vivo cerca di proteggere il reame e tutti i nemici a cui i fan sono già abituati. Tutti questi elementi vanno a incorniciare l’avventura che vedrà link passare da semplice soldato a cavaliere personale della principessa, nell’intento di fermare la calamità Ganon.
La narrazione è perfetta: completa e avvincente, oltre che interamente doppiata in italiano. Decine di dialoghi e filmati non mancheranno, per spiegare nel dettaglio una storia ricca di particolari e di colpi di scena, che appassiona e colpisce al cuore esattamente come in precedenza ha fatto BOTW.
Ma Hyrule Warriors: L’era della calamità è soprattutto un musou più che un’avventura e in questo Koei Tecmo è riuscita a centrare l’obiettivo in maniera magistrale. Il gameplay è frenetico e si adatta al contesto della storia senza snaturarla, ma riuscendo a circondarla con un caldo abbraccio. La sensazione che spesso si ha quando si gioca a un musou è che tutto sia un mero pretesto per menare fendenti a destra e manca, quasi la trama sia un mero giustificativo, mentre in Hyrule Warriors: L’era della calamità la sensazione che si percepisce è esattamente quella opposta.
Che stiate affrontando una delle missioni principali piuttosto che una delle oltre cento secondarie, tutto fa sì che sia la storia a dominare. Le missioni sono centrate verso obiettivi specifici della storia in contesti appropriati: se state affrontando una missione volta a reclutare la matriarca Gerudo affronterete una serie di combattimenti nella cittadella solo voi e Zelda, e quando la matriarca si paventerà lo scontro si interromperà per darvi la possibilità tramite un filmato di capire cosa sta succedendo: un impostore siede sul trono, e una volta smascherati i nemici di prima si faranno vostri alleati e insieme combatterete nel deserto per raggiungere il colosso sacro Van Naboris.
Sperando ci abbiate perdonato questo piccolo spoiler vi possiamo assicurare che vedrete così tanti colpi di scena che questa piccola anticipazione non toglie nulla al bello di Hyrule Warriors: L’era della calamità. Sempre in tema di anticipazioni, possiamo dirvi senza paura che incontrerete ogni singolo nemico di BOTW in tutte le sue varianti e con tutte le armi e il parco mosse che ben conoscete. Riaffrontare i Lynel e gli Hynox facendo attenzione allo stesso moveset e agli stessi punti deboli è a dir poco impagabile. Sotto questo aspetto Hyrule Warriors: L’era della calamità fa tornar voglia di riprendere in mano The Legend of Zelda: Breath of the Wild e viceversa, in una serie di richiami che faranno la gioia degli appassionati.
Hyrule Warriors: L’era della calamità ha un gameplay profondo e curato. Il nostro eroe impugna un’arma da taglio e il suo fedele arco, con i quali affronterà l’intera avventura, e ogni arma ha caratteristiche specifiche. Per quanto si abbiano sempre solo a disposizione un attacco leggero e uno forte, le combo in concomitanza con il tipo di arma danno vita a una serie di attacchi tanto devastanti quanto spettacolari. Asce, lance, spade e spadoni sono molto differenti come tipologia di attacco, e ognuna si adatta al giocatore e alle sue caratteristiche. Ogni arma poi può essere potenziata andando ad acquisire oltre a un maggior potere di attacco anche caratteristiche intrinseche come maggior probabilità di raccogliere rupie o esperienza e tanti altri bonus.
Ognuno si appassionerà poi all’arma che gli è più congeniale: noi per esempio abbiamo adorato la spada suprema, potenziandola al massimo e rendendola davvero micidiale tanto sulla breve quanto sulla lunga distanza. A completare il comparto armi troviamo le immancabili bacchette e tutte le feature date dalla tavoletta Sheikah. Alcuni attacchi nemici possono essere interrotti solo dalla tavoletta, che permette di contrattaccare; lo stesso vale per le schivate perfette, che se eseguite con tempismo lasciano il nemico alla mercé dei nostri colpi. Usare con la bacchetta un incantesimo di fuoco contro un nemico glaciale può essere la chiave per vincere lo scontro, così come usare le magie del fulmine nell’acqua può propagare l’elettricità verso tutti i nemici a mollo.
Non esiste la possibilità di salto in Hyrule Warriors: L’era della calamità e questo, se vogliamo, penalizza un po’ il combat system. Per fortuna la verticalità dell’azione di gioco è comunque garantita dall’inanellamento delle combo, che in alcuni casi fanno balzare Link al cielo con la sua paravela dando la possibilità di sferrare attacchi aerei. Anche l’immancabile scudo di Link, se equipaggiate la spada a una mano, può essere usato come surf e solo il cielo sa come ci è mancato lanciarci in discese spericolate lungo i pendii di Hyrule.
Naturalmente queste sono solo alcune delle feature di combattimento presenti in Hyrule Warriors: L’era della calamità, difatti non dovete dimenticarvi che i personaggi giocabili sono oltre 10. Potrete comandare Zelda, Impa, Castonne, i campioni, gli alleati dei campioni, e anche personaggi che non vi sveliamo per non rovinarvi il gusto della sorpresa… una radiosa sorpresa. Ogni personaggio ha un suo particolare moveset e un’arma caratteristica; alcuni di essi, inoltre, evolvono anche durante il proseguire dell’avventura. Non mancheranno altre feature tipiche dei musou quali la possibilità di dare ordini ai compagni e farli salire di livello pagando in rupie il loro addestramento. Completa la dotazione una serie di attacchi speciali – che compaiono allo spezzare delle difese dell’avversario – e l’immancabile attacco supremo che potrà essere lanciato dopo aver caricato la barra energetica di riferimento.
Per quanto riguarda la longevità della mappa di gioco possiamo solo dirvi che avrete di che divertirvi. Oltre alle decine di missioni principali e alle oltre cento secondarie, Koei Tecmo ha pensato anche a un sistema per farvi ripercorrere alcune missioni già compiute, magari con personaggi diversi. La mappa infatti si costellerà di missioni che possono essere completate semplicemente fornendo materiali accumulabili nel corso dell’avventura e che danno bonus come l’aumento dei cuori, delle combo, delle barre energetiche e così via. Immancabile poi la gioia di cucinare cibi che verranno sbloccati con queste mini quest secondarie e che daranno la possibilità di preparare piatti prima di andare in battaglia: questi piatti daranno bonus temporanei che vi aiuteranno nel completare la missione.
Una chicca per estimatori? Le missioni di cui parlavamo poc’anzi vi permetteranno di sbloccare tutti i costumi di BOTW rendendo l’esperienza di Hyrule Warriors: L’era della calamità davvero completa.
Per quello che riguarda il comparto grafico c’è veramente poco da dire. Hyrule Warriors: L’era della calamità è spettacolare tanto quanto il precedente capitolo. Stessa grafica, stessi nemici, stessi moveset, al punto che molto probabilmente sono stati semplicemente ripresi sia i modelli dei nemici che gli sfondi di gioco. Un modo per riutilizzare tanto splendido materiale riadattandolo al contesto musou, offrendo un’esperienza finale spettacolare. Un comparto audio d’eccezione e dialoghi tradotti in maniera davvero ben fatta (per una volta) fanno da contorno a un prodotto molto ben riuscito.
Ancora una parola per i dubbi che da sempre accompagnano i musou: la ripetitività delle missioni, gli effetti pop-up con cali di frame rate e la gestione della telecamera. Per quanto riguarda la ripetitività possiamo tranquillizzare tutti: l’era della calamità non da questa impressione nemmeno dopo oltre 60 ore di gioco. Sarà per l’eccezionale varietà degli ambienti o per la ricca e avvincente storia, ma quella sensazione di percorrere sempre lo stesso percorso da A a B come mero pretesto per un button smashing sfrenato tipico del genere qui proprio non si avverte. Per quello che riguarda la telecamera ci sentiamo di affermare che questo è uno dei musou meglio gestiti che ci è capitato di affrontare: purtroppo non è perfetto e una volta lockato il nemico, nel girargli attorno per evitare la dipartita, qualche volta ci si incasina con l’ambiente circostante andando a impallare la telecamera. Per fortuna questo non inficia il risultato finale che è molto godibile.
Sull’effetto pop-up e sui cali di frame rate il risultato è soddisfacente anche se non perfetto. I nemici non ci compaiono addosso all’ultimo secondo e diventano percepibili anche da una certa distanza, con qualche lieve eccezione nel caso in cui a schermo vi troviate ad affrontare un Hynox di cinque metri di altezza. I cali di frame rate invece, se non per qualche rara eccezione, sono assenti sia in portabilità che sul grande schermo.
Hyrule Warriors: L’era della calamità è un titolo davvero riuscito che valorizza sia il background di Link e della sua Zelda che il genere dei musou. Koei Tecmo e Nintendo hanno realizzato il perfetto connubio tra avventura e azione andando a confezionare un prodotto ricco come pochi altri. I personaggi e i luoghi tanto cari a chi ha affrontato BOTW ritornano con il medesimo carisma e con il medesimo appeal. Insomma, se vi sono mancate le terre di Hyrule e se volete mettervi alla guida di uno dei colossi, Hyrule Warriors: L’era della calamità è esattamente quello che fa per voi.
Pro
- Storia appassionante e ben narrata
- Gameplay frenetico e coinvolgente
- Ottimo equilibrio tra musou e avventura
- Ottimo comparto video e audio
- Grande varietà di ambienti e nemici
Contro
- Sporadici cali di frame rate nelle situazioni più concitate
- Telecamera non sempre perfetta