Marvel’s Spider-Man: Miles Morales – Recensione
Era l’agosto del 1962 quando l’allora quindicenne Peter Parker faceva il suo esordio sulle pagine di Amazing Fantasy: sono passati mesi, anni, generazioni. Proprio parlando di generazioni, nel caso di Spider-Man, attualmente sono due, e convivono alla perfezione: la prima è quella del Tessiragnatele originario, la seconda è quella di Miles Morales. Sony ha scelto lo Spider-Man del XXI secolo per compiere il salto generazionale a sua volta, così come Marvel nel 2011: Spider-Man: Miles Morales è infatti uno dei titoli di lancio di PlayStation 5 ed è proprio nei panni del nuovo Arrampicamuri che ci siamo avventurati nuovamente nella New York di Insomniac Games, affamati di giustizia e con tanta voglia di tornare a volteggiare per i grattacieli della Grande Mela. Sony e Insomniac hanno puntato, ancora una volta, sul Ragno, compiendo il salto generazionale a suon di “Thwip”!
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Gli eventi si svolgono quasi un anno dopo le vicende del primo Spider-Man. Ci troveremo nei panni di Miles Morales, che ormai è diventato un provetto uomo-ragno sotto la fulgida guida di Peter Parker, suo maestro e mentore nel difficile ruolo di amichevole Spider-Man di quartiere. Miles Morales però si trova questa volta a sobbarcarsi una responsabilità importante: essere l’unico Spider-Man per due settimane, visto che Peter sarà via per un viaggio di lavoro con Mary Jane. Cosa mai potrà succedere in due settimane? Possiamo anticipare solo che ci sarà una guerra in corso tra due fazioni, quella della compagnia Roxxon e la banda degli Underground. I motivi di questa faida, e ciò che ne conseguirà, vi lasciamo scoprirli da voi.
La storia mette in campo una serie di nuovi personaggi che ruotano attorno a Miles e sono tutti molto interessanti, nonché necessari per lo sviluppo e la maturazione del ragazzo. Sebbene il gioco non riservi particolari colpi di scena (che son pochi, per giunta abbastanza scontati), mette in campo una storia degna dell’Uomo-Ragno, ricca di spunti e, soprattutto, di intrattenimento. Sebbene il personaggio di Peter sia poco presente fisicamente, possiamo dirvi che “virtualmente” avrà un certo peso e in qualche modo sentiremo gli effetti dei suoi insegnamenti. In Miles Morales, Peter Parker ha già il nuovo volto annunciato precedentemente da Insomniac, un recast che aveva fatto decisamente discutere. Chi vi scrive era uno degli scettici su questo cambio di rotta, soprattutto perché questa nuova faccia ringiovanisce di molto un personaggio che dovrebbe essere ormai avere circa 24/25 anni. Sebbene questo risulti anacronistico, il verdetto finale ce lo ha fatto promuovere.
L’avventura di Miles Morales dura una decina di ore, comprensiva di tutte le attività secondarie, confermando alcuni dubbi emersi in fase di annuncio, ossia che questa sarebbe stata una sorta di espansione dell’originale Marvel’s Spider-Man. A dimostrarlo c’è anche il level cap del nostro Miles, che arriva appena a livello 20 contro i 50 di Peter nel titolo precedente, così come il numero ridotto di gadget e di attività secondarie che si possono affrontare.
Chiariamoci, il contenuto è bello denso, corposo e divertente, ma proprio per questo dispiace vederlo esaurire così in fretta. Sopperisce in parte una modalità New Game Plus, dove è possibile sbloccare abilità e costumi nuovi, magari giocando a difficoltà più elevate, ma resta un po’ l’amaro in bocca per un’avventura che avrebbe potuto offrire qualcosina in più.
Sul piano del gameplay, il gioco offre relativamente poco di nuovo, ma la verità è che il precedente Spider-Man su quel fronte era già più che soddisfacente. Il sistema di combo a terra e aeree, tramite questa sorta di flow system che permetta una sinergia con le mosse, le schivate e l’utilizzo dei gadget e delle ragnatele era una carta vincente e difficilmente migliorabile. Miles Morales aggiunge il potere del Venom, un potere acquisito in maniera misteriosa dal giovane protagonista e che si basa principalmente sull’elettricità. Tramite la combinazione del tasto L1 più altri tasti, si avrà accesso a delle eccezionali mosse elettriche necessarie spesso per sconfiggere determinati tipi di nemici, o uscire da delle situazioni spiacevoli. Queste mosse chiaramente non sono abusabili e possono essere utilizzate solo quando almeno uno dei segmenti della barra Venom si riempie.
Un altro potere nuovo di Miles è l’invisibilità, anch’essa limitata a una barra che si esaurisce man mano che la si utilizza. Questa è utile nelle classiche fasi stealth in cui si vuole mettere KO i nemici senza farsi vedere. Inoltre, è utile anche quando si viene avvistati, per sparire e lasciare che la situazione tra i nemici si riassesti e di tornare in una situazione più tranquilla. Chiaramente non si può abusare, soprattutto in presenza di nemici che possono vederti tramite visore termici.
Solito plauso al lavoro fatto con i costumi, che sono tanti, vari e in alcuni casi danno accesso a delle chicche che impattano anche sul gameplay. Il più famoso è sicuramente è quello basato sul film Into the Spider-Verse, reduce dell’incredibile successo di critica e pubblico. La particolarità di questo costume è quello di far muovere Miles con un frame rate di 12 FPS, esattamente come quelli del film, mentre tutto il mondo attorno a se si muove a 30 o 60 FPS (torneremo dopo su questo). L’effetto lascia davvero a bocca aperta e fa capire che tipo di lavoro ci sia dietro un semplice costume. Altri costumi hanno la particolarità di alterare le finisher, quelle mosse che permettono di sconfiggere i nemici in un colpo a patto di aver eseguito un numero di combo specifico senza mai farsi colpire. Non ve le sveliamo.
Ricordiamo inoltre che ogni costume che si sblocca, si ottengono anche dei perk con cui “personalizzare” alcune caratteristiche passive di Miles, come la resistenza a determinati tipi di attacco, efficacia dei gadget, potenziamenti vari ecc.. Considerando che se ne possono equipaggiare fino a 4, c’è un discreto lavoro di build sul personaggio in base allo stile di gioco che si preferisce adottare.
Ma veniamo all’aspetto che forse interessa più di tutti: essendo un titolo di lancio di Playstation 5, come sfrutta l’hardware della console? Possiamo tranquillamente dire che Miles Morales rappresenta davvero il primo assaggio della next-gen per diverse ragioni. In primis i tanto chiacchierati tempi di caricamento, che in questo contesto praticamente non esistono. Il gioco, inoltre, offre due opzioni grafiche con cui godere l’avventura, di cui la prima, chiamata “fedeltà”, permette di giocare a risoluzione 4K e 30 FPS e con il Ray Tracing attivo – tecnologia relativamente recente nel mondo dei videogiochi, impossibile per le console di scorsa generazione e fino ad oggi possibile solo su PC con schede video importanti. Miles Morales sfoggia in maniera egregia il Ray Tracing, che simula l’illuminazione di una scena e dei suoi oggetti riproducendo riflessi, ombre, rifrazioni e luce indiretta in modo fisicamente accurato. Nel gioco si traduce nella possibilità di vedere riflessi sulle vetrate dei palazzi, nei finestrini delle auto o nelle pozzanghere. L’effetto è stupefacente e in un gioco come Miles Morales, in cui il protagonista si sposta attraverso le sue ragnatele attraverso i palazzi di New York, il risultato è incredibile. Ovviamente il Ray Tracing non è tutto, c’è chi preferisce la fluidità e il frame rate, ergo è possibile sacrificarlo in favore dei 60 FPS granitici, che favoriscono l’esperienza durante il combattimento e gli spostamenti.
Ma non è tutto grafica, ovviamente, visto che Miles Morales frutta anche le nuove caratteristiche del Dual Sense, come la vibrazione e i grilletti adattivi. Ogni colpo inferto da Miles ai suoi nemici, ogni ragnatela lanciata verrà percepita dal giocatore in maniera concreta e realistica, regalando un ulteriore senso di immedesimazione durante il corso dell’avventura.
Marvel’s Spider-Man: Miles Morales è un eccezionale titolo di lancio. Forse era lecito aspettarsi qualche contenuto in più per non esaurirlo troppo in fretta, ma la qualità è indiscutibile. Tecnicamente è eccelso, sia che lo giochiate a 4K/30 FPS con Ray Tracing, sia che lo giochiate a 4K/60 FPS senza. Inoltre, piccola chicca, il finale lascia spazio e indizi al futuro Marvel’s Spider-Man 2 e sinceramente non vediamo l’ora di vedere come proseguirà questa serie e quali migliorie potrà apportare. Muoversi tra i palazzi di New York resta l’esperienza più goduriosa mai proposta da un titolo open world, avvalorata dall’abbattimento dei tempi di caricamento e da orizzonti visivi che lasciano senza fiato. Marvel’s Spider-Man: Miles Morales è un bellissimo biglietto di benvenuto per questa nuova generazione targata Playstation.
Pro
- Primo assaggio di vera next-gen
- I costumi
- Niente tempi di caricamento
- Girovagare per New York non è mai stato cosi bello
Contro
- Un po' troppo corto
- Poche cose da fare