Port Royale 4 – Recensione
Port Royale 4 è un simulatore commerciale single player sviluppato da Gaming Minds Studios ed edito da Kalypso Media, è finalmente arrivato su PC, PlayStation 4, Nintendo Switch e Xbox One, portandovi alla conquista dei sette mari a colpi di bottiglie di rum, battaglie navali e arrembaggi all’ultimo sangue. Dopo il chiacchieratissimo Port Royale 3, gli sviluppatori erano chiamati a invertire la rotta con questo quarto capitolo, pertanto non ci resta che vedere se ci saranno riusciti o meno.
Costruisci il tuo impero commerciale
Premettiamo immediatamente che per i neofiti di questo genere di simulatori, Port Royale 4 potrà sembrare molto complicato e decisamente ostico all’inizio, tuttavia grazie a un tutorial davvero completo e profondo, non ci saranno problemi a padroneggiare ogni singola dinamica di gioco e ogni singolo aspetto che occorre conoscere in tutto e per tutto se si vogliono completare gli obiettivi e riuscire a divertirsi godendosi il gioco col passare del tempo.
Il consiglio che vi possiamo dare, è quello di spendere diverso tempo sul tutorial, prendendovi il tempo di leggere e capire bene i consigli che vi vengono dati a schermo dall’NPC che vi accompagna alla scoperta delle prime fasi di gioco.
La prima cosa da capire immediatamente, è la lettura della mappa con le varie zone influenzate dalla direzione del vento: per passare da una città all’altra per fare i vostri commerci, dovrete stare molto attenti a come gira il vento, perché altrimenti un viaggio che sulla carta dovrebbe durare tre o quattro giorni, potrebbe durarne tranquillamente il doppio, a tutto svantaggio delle vostre tasche. Che vi piaccia o meno, e questo bisogna averlo ben chiaro fin dalle prime battute, è l’aspetto commerciale il fulcro del gioco.
Se non imparate a padroneggiare il commercio, con rotte commerciali e obiettivi richiesti dal Viceré di turno, non andrete affatto lontano e farete presto game over per fallimento. Port Royale 4 non è affatto indulgente con chi dimostra di non voler imparare le regole del gioco, quindi sappiatevi regolare perché altrimenti la passeggiata sulla passerella è dietro l’angolo.
A livello di fedeltà storica il lavoro fatto dagli sviluppatori è buono, ci sono infatti 18 navi giocabili fedelmente riprodotte, una cinquantina di edifici e 60 città dei Caraibi. Le nazioni disponibili sono quattro, ovvero Francia, Inghilterra, Spagna e Paesi Bassi e starà a voi decidere sotto quale bandiera navigare. All’inizio vi sarà chiesto di scegliere tra quattro personaggi: il Bucaniere, l’Esploratore, la Mercantessa e la Piratessa. Ognuno di questi personaggi ha dei bonus e dei malus, è ininfluente che bandiera deciderete di battere, ma ad esempio scegliere la Mercantessa vi offre la possibilità di praticare la mercatura anche con nazioni in guerra con la vostra, oltre che commerciare nelle varie città senza la licenza di commercio. Di contro però, avrete che una nave da guerra costerà il doppio rispetto al prezzo normale, cosa da non sottovalutare se volete improntare il vostro gioco sulla pirateria, vice versa se volete dedicarvi quasi esclusivamente al commercio, fidatevi che l’idea di non dover pagare le licenze di commercio è decisamente allettante per le tasche. Oltre alla modalità Campagna,
Quindici uomini sulla cassa del morto… e una bottiglia di rum!
All’interno di Port Royale 4 le battaglie navali sono state completamente riviste rispetto ai precedenti capitoli del gioco. Ogni nave ha statistiche, movimenti e capacità differenti rispetto ad altre e i combattimenti in mare si svolgono a turni all’interno di una griglia esagonale che assomiglia a una scacchiera. Anche qui bisogna fare un po’ di attenzione, perché al di là del fatto che questa nuova meccanica di battaglia navale possa piacere o meno, andarsene in giro ad arrembare altre navi non solo è poco salutare per le proprie casse (non sono facili i combattimenti e perdere navi è sconsigliabile), ma rischia di far calare i punti fama che sono quelli che vi permettono di commerciare e avere incarichi sempre più remunerativi. Per chi non lo sapesse, a livello storico chi non disponeva di una “lettera di corsa” non era autorizzato ad attaccare navi di una nazione nemica e, pertanto, facendolo commetteva un atto di pirateria. Commercereste con qualcuno conosciuto per essere un pirata?
Personalmente questo tipo di combattimenti rischia di essere un po’ spiazzante per chi è fan della serie, però dopo averci preso la mano non sono poi nemmeno tanto male. Bisogna ragionare e capire le forze in campo, ma soprattutto non bisogna strafare: se vi rendete conto di non avere la nave adatta e la forza necessaria per rivaleggiare, non mettetevi ad abbordare perché il gioco non premia chi è spregiudicato, il tutto condito con animazioni che insomma, alla lunga possono risultare legnose e ripetitive.
Mai come in questo caso ci sentiamo di consigliarvi di andare per gradi e accettare incarichi solo quando sarete ragionevolmente sicuri che possano essere alla vostra portata, perché il sistema di gioco, specie all’inizio, non è assolutamente generoso in termini remunerativi e, navi ed equipaggi, non costano poco.
Grafica e Audio
Il compartimento grafico di Port Royale 4 permette al giocatore di calarsi alla perfezione nella parte del marinaio dei Caraibi, con un buon livello di riproduzione degli elementi delle città e delle imbarcazioni. L’acqua è un elemento ben riprodotto, anche se zoomando sui particolari, le pecche qua e là si vedono eccome. Il colpo d’occhio dei paesaggi è comunque notevole e fa venir voglia di aprire una bottiglia di rum e fumarsi comodamente un sigaro sul ponte del nostro vascello.
Si poteva osare di più? Forse sì, ma non dimentichiamoci che si tratta comunque di un simulatore commerciale che spesso richiede di mandare avanti il tempo a velocità doppia o tripla. L’audio è la ciliegina sulla torta: suggestivo e pienamente in linea con l’atmosfera, da questo punto di vista non gli si può assolutamente rimproverare nulla e anche gli effetti sonori sono di buona fattura.
Dare un voto a Port Royale 4 è stato davvero difficile, perché rappresenta il tipico caso in cui le idee avute dagli sviluppatori sono state troppe e si è finito per sviluppare bene solo e unicamente quella relativa al commercio. Questo è un simulatore commerciale, punto e basta. Se volete un titolo che vi permetta di simulare le rotte commerciali nei Caraibi del 1500, allora siete nel posto giusto, altrimenti se volete fare battaglie navali continuamente e in maniera dinamica, costruendo cittadine dalla mattina alla sera, allora è meglio guardare altrove. L’implementazione del multiplayer forse avrebbe aiutato un po’, perché solo in single player e con una sola meccanica di gioco realmente fruibile e completa, il rischio è di stufarsi presto. È tutto da buttare? Assolutamente no, l’implementazione del tutorial è da manuale, spiega tutto alla perfezione e permette di capire realmente a fondo le meccaniche del commercio alla base del gioco e passare qualche ora in relax veleggiando su e giù per i Caraibi è stato un vero piacere. Era meglio il leggendario Port Royale 2? Probabilmente sì, ma in un momento dove sono sempre in voga le minestre riscaldate, non si sentiva davvero il bisogno dell’ennesima remaster. Vento in poppa e lavorare, che una buona base c’è tutta. Yo ho!
Pro
- Gestione dei commerci
- Colonne sonore
- Grafica migliorata
Contro
- Oltre al commercio c'è troppo poco
- Animazioni ripetitive e macchinose