Call of Duty: Black Ops Cold War – Provata la Beta
Abbiamo provato la beta di Call of Duty: Black Ops Cold War che cerca di trovare il giusto bilanciamento per ottenere l'esperienza multigiocatore definitiva.
Call of Duty è una delle poche costanti annuali nel mercato videoludico, ogni anno ci ritroviamo con l’ennesima iterazione che cerca costantemente di cambiare gli elementi di gioco senza cercare di stravolgere completamente lo spirito della saga.
Quest’anno però, Treyarch dovrà fare i conti con un certo Battle Royale – Call of Duty: Warzone – un gioco che sta ricevendo più attenzioni sebbene la sua natura free-to-play e che potrebbe compromettere il flusso di nuova utenza verso Call of Duty: Black Ops Cold War con cui abbiamo avuto il piacere di passare diverse giornate di gioco nella beta su PlayStation 4 e PC.
Il riscatto di Treyarch?
Il precedente titolo a cura di Treyarch è stato Call of Duty: Black Ops 4, gioco che ha cercato di puntare tutto sull’aspetto multigiocatore, sacrificando la classica campagna di Call of Duty e introducendo per la prima volta la modalità Battle Royale, ai tempi nota come “Blackout”. Ciò che però accadde è ormai storia, il titolo non ha riscosso il successo desiderato e sebbene le buone intenzioni degli sviluppatori, il gioco non valeva la candela.
Tutto ciò ha rappresentato un grande slancio per il capitolo successivo, ovvero Call Of Duty: Modern Warfare, che a oggi è il capitolo della saga più venduto in assoluto e viene spontaneo chiedersi come sarà possibile eguagliare se non addirittura superare un simile successo.
Gli sviluppatori sono stati chiari fin da subito, questo capitolo avrà tre modalità principali: Campagna, Multigiocatore e Zombie. Ogni modalità ha avuto modo di mostrarsi in diversi trailer ed eventi dedicati e sebbene non abbiamo ancora avuto modo di provare dal vivo porzioni della campagna single player o cimentarci nella resistenza delle ondate di non morti sulla modalità zombie ci è stata offerta l’opportunità di provare il comparto multigiocatore.
Ciò che ci ha convinto fin da subito è stato il feeling dei controlli che si sono dimostrati estremamente responsivi e veloci pur mantenendo una certa lentezza nei movimenti per non rendere il ritmo di gioco eccessivamente frenetico. Anche il TTM (time-to-kill) ci è sembrato azzeccato, permettendo così interessanti scontri a fuoco che possano risaltare non più il semplice tempo di reazione ma la lucidità e prontezza del giocatore nel sapersi adattare alla situazione e cercare di uscire vincitore dal gunfight.
In questa beta era possibile guadagnare esperienza e progredire fino al livello 40 ma, non ci è dato sapere se questo capitolo di Call of Duty manterrà il sistema prestigio o sposerà il sistema stagionale introdotto con Modern Warfare. Salire di livello ci ha permesso di sbloccare progressivamente: armi, serie di uccisioni, slot per classi aggiuntive e wildcard. Nel corso della beta il team di sviluppo ha tempestivamente lavorato al tuning delle armi in base ai feedback dei giocatori oltre che risolvere alcuni bug ma è bene sottolineare come essendo una beta tutto può essere stravolto in attesa della versione definitiva.
Oltre alle più tradizionali modalità, una novità di Call of Duty: Black Ops Cold War è la modalità “Bomba Sporca”, in questa modalità molto simile a una mini Battle Royale dovremo trovare e raccogliere dei pezzi di uranio e depositarli in appositi ordigni da far poi denotare una volta riempiti al massimo. Giocando a questa modalità si delineano diverse similitudini con Warzone, difatti è presente il sistema di corazze che forniranno al giocatore una protezione con un massimo di 3 placche, inoltre, è presente anche il sistema di auto rianimazione, anch’esso già noto sulla Battle Royale di Activision.
Nel complesso, “Bomba Sporca” è una modalità che merita di essere giocata, soprattutto se cercate una modalità più elaborata e che in parte si avvicina ai grandi scontri di Battlefield. L’ispirazione allo sparatutto di EA si nota ancor di più con la presenza della modalità “Armi combinate”, una modalità 12vs12 dove le mappe aumentano la loro dimensione introducendo veicoli e un numero più alto di bandiere da catturare. Sparare tra grandi distanze in un Call of Duty può ancora risultare bizzarro ma dopo l’uscita di Call of Duty: Warzone è chiaro come ci sia una volontà da parte di Activision di cercare di stravolgere (seppur lievemente) le carte in tavola.
Comparto tecnico
Una grande novità presente in Call of Duty: Black Ops Cold War che ha fatto sicuramente piacere ai giocatori console è stata la possibilità di modificare il campo visivo su qualsiasi piattaforma (non più quindi solo su PC) fino a un massimo di 120°, il tutto senza compromettere il frame-rate nemmeno nella versione per PlayStation 4. Abbiamo avuto modo di provare il titolo sia su PC che PlayStation 4 e siamo rimasti piacevolmente sorpresi dall’ottimo lavoro sul comparto tecnico da parte di Treyarch. Ogni mappa risulta ben definita e con un’ottima palette di colori che permette una chiara distinzione tra scenario e nemico. Su PlayStation 4 il frame-rate rimane ancorato ai 60 fotogrammi al secondo con qualche piccolo calo nelle situazioni che presentano diverse esplosioni nello stesso momento, mentre su PC i requisiti di sistema di Call of Duty: Black Ops Cold War sono decisamente più bassi rispetto a Call of Duty: Modern Warfare permettendo di far girare il titolo su un numero maggiore di macchine da gioco.
Ci teniamo a specificare come per la prima volta, Call of Duty: Black Ops Cold War avrà su PC non solo il Ray Tracing ma anche il DLSS 2.0, feature disponibile esclusivamente con le schede video RTX di Nvidia e che permettono un notevole guadagno di FPS senza perdere la qualità visiva. Sfortunatamente nella beta non era disponibile tale feature e per questo dovremo attendere l’uscita del titolo per provare questa funzionalità dal vivo.
Call of Duty: Black Ops Cold War si dimostra un solido e divertente capitolo della storica saga di sparatutto in prima persona firmata Activision. Tra campagna, multigiocatore e zombie siamo abbastanza sicuri che non mancheranno attività da svolgere, sebbene, l’ombra di Call of Duty: Warzone è sempre più grande e potrebbe rischiare di oscurare completamente ogni capitolo che verrà. In generale, lo shooting ci è sembrato uno dei più convincenti tra gli ultimi capitoli e le mappe sono state studiate per rendere divertente e adrenalinico ogni scontro a fuoco. Nell’attesa della recensione vi ricordiamo di rimanere sulle nostre pagine per non perdervi nessun aggiornamento sul nuovo capitolo di Call of Duty che proveremo anche su next-gen!