Destroy all Humans! – Recensione
Tra il 1950 e il 1960 il pubblico ha assistito ad una crescita esponenziale di film fantascientifici; sempre più registi e autori si sono ritrovati, infatti, a cavalcare l’onda del successo di questo genere cinematografico. Si è così vista la nascita di diversi stili e modi di rappresentare automi, tecnologie ed i più classici “omini verdi”. Circa 40 anni dopo, e più precisamente nel 1996, Tim Burton ha voluto riprendere le tematiche e lo stile dei film fantascientifici degli anni ‘50 per creare “Mars Attacks!”.
Parliamo di una parodia particolarmente legata ai “B movies” del periodo e ricca di black humor, divenuta con il tempo un vero e proprio cult del cinema. In maniera analoga, quasi 10 anni dopo, Pandemic Studios diede vita ad un titolo parodico dei film americani sulla guerra fredda e le invasioni aliene: “Destroy All Humans!”. Il gioco riscosse un discreto successo e appassionò molti giocatori soprattutto grazie al suo umorismo ed alla libertà e divertimento che aveva da offrire.
Successivamente furono rilasciati altri tre capitoli dedicati al franchise (per un totale di quattro giochi), nonostante quelli di maggior successo rimasero i primi due capitoli: “Destroy all Humans!” e Destroy all Humans! 2”. Oggi ritorniamo a parlare della serie per l’uscita del Remake del primo capitolo. Prima di iniziare precisiamo che, trattandosi appunto di un remake, il gioco è stato ricostruito pur mantenendo l’intera struttura di base dell’originale con le dovute aggiunte e migliorie per renderlo più “appetibile”. Il tutto è stato sviluppato da Black Forest Games e pubblicato da THQ Nordic per PlayStation 4, Xbox One e PC.
Trama
Destroy All Humans! ci metterà nei panni di Crypto (ad essere precisi il Crypto numero 137), un alieno incaricato di sottomettere e preparare il pianeta Terra per l’invasione da parte dell’Impero Furon. Il nostro pianeta ha già ricevuto la visita dei Furon nel passato i quali hanno, però, unicamente innestato il loro DNA all’interno del nostro per poi lasciarci liberi di moltiplicare e sviluppare; adesso è l’ora di riscuotere e recuperare il materiale genetico alieno originale, dato che il loro è andato via via snaturandosi a causa del processo di clonazione.
Nel processo di sottomissione del genere umano saremo inoltre accompagnati ed aiutati da Orthopox (Pox per gli amici), un vero e proprio scienziato pazzo alieno che supervisionerà ogni nostra mossa, oltre ad essere nostro “amico”. La nostra avventura avrà inizio proprio dopo che Pox avrà finito di clonare il nostro “attuale io” in sostituzione a Crypto-136, finito disperso in seguito ad un incidente durante il primo tentativo di contatto con la razza umana. Da questo momento in poi dovremo scalare i vertici del popolo americano per completare la sottomissione e, al contempo, sopprimere ogni tentativo di difesa o di ribellione.
Ci troveremo così a visitare dai piccoli sobborghi di campagna fino all’Area 51 (qui chiamata Area 42) e Washington. Nonostante l’inferiorità intellettuale delle nostre vittime il nostro non sarà un compito semplice, questo soprattutto a causa della Majestic, un’organizzazione inizialmente non governativa dotata di potere e tecnologia all’avanguardia. Tutto questo attraverso una trama alla base molto semplice ma contraddistinta da un pungente senso dell’umorismo colmo di satira grottesca relativa al periodo storico (tra insabbiamenti, piccoli omini verdi e la sempre presente “minaccia rossa”).
Gameplay
Destroy all Humans! ci mette di fronte ad un gameplay arricchito sotto alcuni aspetti ma sostanzialmente invariato rispetto al gioco originale. Verremo infatti posti di fronte ad un totale di 22 missioni principali ambientate in 6 aree di gioco più o meno ampie. Le missioni si svolgeranno in zone delimitate all’interno di queste mappe, ma saranno tutte comunque liberamente esplorabili in qualsiasi momento; queste vanno così a formare delle vere e proprie aree sandbox in cui dedicarci a portare morte e distruzione con gli umani che, per contrastarci, ci manderanno contro esercito, Majestic, blindati fino a pesanti robot corazzati (il tutto regolato tramite un sistema di allerta crescente).
Ciascuna di queste macro aree sarà corredata da un numero variabile di collezionabili da raccogliere (sonde con del DNA) e quattro tipi diversi di sfide (corsa, devastazione, rapimento e armageddon) le quali vi garantiranno un ulteriore introito di materiale genetico. Ogni missione principale sarà inoltre caratterizzata da un numero variabile di incarichi secondari utili per ottenere ulteriori ricompense e per sbloccare dei costumi aggiuntivi per il nostro protagonista. Saranno infatti presenti quattro skin per la personalizzazione, inclusa una ispirata a Morte dalla serie Darksiders. Nella campagna principale fa inoltre la sua comparsa una missione inedita originariamente rimossa dalla versione del 2005.
In Destroy all Humans! il nostro Crypto sarà dotato di un jetpack per il movimento tridimensionale ed un arsenale di tutto rispetto composto da quattro tipologie di armi invariate rispetto all’originale, dal fucile disintegratore (con la sempre divertente animazione di morte estremamente simile a quella causata dalle armi di Mars Attacks) fino al più devastante detonatore ionico. A queste vanno poi ad aggiungersi i nostri poteri di telecinesi per scaraventare umani e non solo, la capacità di camuffarci da un essere umano rubando le sue sembianze (l’HoloBob, indispensabile per quando vi sarà richiesto un approccio stealth), quella di leggere le menti e la pratica “Estrazione Cerebrale” per ricavare DNA dai cervelli umani.
Ciascuno di questi elementi potrà poi essere potenziato da Orthopox a bordo della nostra nave madre pagando con il DNA raccolto. Questi, presenti in numero maggiore rispetto al gioco del 2005, ci permetteranno di migliorare le armi sotto vari aspetti, aumentare le nostre capacità di sopravvivenza potenziando lo scudo o la schivata o i nostri poteri di telecinesi fino al poter lanciare pesanti mezzi corazzati. Inoltre non saremmo un vero alieno invasore senza il nostro personalissimo U.F.O.; anche in questo caso la navicella sarà dotato di diverse armi di distruzione (tre per l’esattezza) ed altre abilità tutte migliorabili sempre grazie a Pox.
Longevità
La durata complessiva di Destroy All Humans! si attesta attorno alle 7-8 ore per il completamento della sola campagna principale. Come già detto in precedenza, però, grazie alla presenza di obiettivi secondari per le missioni (le quali saranno tutte ripetibili in ogni momento tramite il Ponte Holopox sulla nostra nave), sfide nelle sei mappe, oggetti collezionabili (connessi all’estensione di ogni area) e numerosi potenziamenti la durata complessiva potrà aumentare senza problemi.
Comparto Tecnico
Trattandosi di un remake lo stravolgimento maggiore si ha proprio a livello tecnico e, soprattutto, a livello grafico. Il nuovo Destroy all Humans! è stato infatti tirato a lucido per l’occasione con nuovi modelli, texture, effetti, illuminazione e animazioni (con l’inclusione anche del motion capture da parte degli sviluppatori) di ottimo livello ed in grado di dare un colpo d’occhio generale di tutto rispetto. Uniche pecche sotto questo punto di vista sono la scarsità di dettagli legata ad alcuni edifici e la non eccessiva varietà ed il conseguente riutilizzo dei modelli di alcuni civili e personaggi secondari, inclusi quelli mostrati nelle cutscene. Si tratta comunque di “difetti” di entità minore che non pregiudicano particolarmente l’esperienza di gioco, ma la loro assenza sarebbe stata apprezzata.
A livello audio il gioco presenta gli stessi doppiaggi e dialoghi in lingua inglese del titolo originale, i quali sono stati unicamente ripuliti e migliorati da un punto di vista del sonoro. Si tratta senza dubbio di una scelta che i fan della serie apprezzeranno molto e che potrà rievocare i “piacevoli ricordi di morte e distruzione di 15 anni fa”. Nella stessa maniera anche gli effetti audio di armi e musiche (molte caratterizzate dal Theremin in pieno stile anni ‘50) regalano un piacevole feedback. Anche in questo caso, però, nel caso dei personaggi secondari che abitano il mondo di gioco abbiamo voci che vengono molto spesso ripetute. Infine il gioco si mantiene stabile su PlayStation 4 Pro con assenza di cali di framerate e, fortunatamente, nessun problema da segnalare dal punto di vista di bug e glitch se non alcuni sporadici freeze temporanei.
Il team di Black Forest Games è senza dubbio riuscito nell’intento di riportare alla luce uno dei titoli più apprezzati e divertenti della sua generazione con un comparto tecnico reso decisamente al meglio delle sue potenzialità. Questo nuovo remake di Destroy all Humans! ha tutte le carte in regola per poter competere con i titoli dell’attuale generazione, nonostante un gameplay ed una trama (quest’ultima soprattutto) di ben 15 anni fa, oltre a poter fare ricordare ai fan di Crypto perché ci si sono affezionati in origine. Si tratta, dunque, di un titolo decisamente adatto non soltanto ai giocatori di vecchia data che hanno già avuto modo di conoscere le vicende di questo alieno assetato di sangue, ma anche per tutti quelli che vorranno fare la sua conoscenza.
Pro
- Una trama semplice e divertente sotto più aspetti e per il pubblico di ogni età
- Stile di gioco variegato tra missioni stealth e carneficine
- Libertà di gioco in mappe sandbox molto diversificate
- Graficamente molto godibile
- L’indimenticabile doppiaggio originale
Contro
- Il titolo in alcuni aspetti rimane fin troppo legato all’originale
- Uso di armi e mira relativamente confusionario
- Riutilizzo di modelli e voci