Mortal Kombat 11: Aftermath – Recensione
È passato più di un anno dall’uscita di Mortal Kombat 11, quello che nella nostra recensione abbiamo definito come uno dei migliori picchiaduro degli ultimi tempi, e da allora il supporto di NetherRealm Studios al gioco si è fatto sicuramente sentire con bilanciamenti e ritocchi vari. Data l’ormai consolidata storia di contenuti post lancio, in molti si aspettavano un classico susseguirsi di personaggi extra, ma evidentemente allo studio di Chicago si sono accorti che questa formula, seppur apprezzata, mancava di mordente.
Del resto Mortal Kombat è una saga che ha saputo farsi apprezzare per i suoi intrecci narrativi, magari non profondi ma nondimeno avvincenti, soprattutto dalla piccola rivoluzione che il nono capitolo ha rappresentato per le Story Mode dei picchiaduro. I personaggi lavorati e aggiunti in seguito all’uscita sono quindi sempre piombati nel roster senza nessuna cerimonia, senza un proprio spazio nelle vicende. Ecco quindi che NetherRealm ha deciso di andare oltre la norma e creare per Mortal Kombat 11 una vera e propria espansione.
Aftermath infatti non si limita a includere tre nuovi personaggi nel roster, ma aggiunge un nuovo capitolo della storia, diretta prosecuzione degli eventi dopo il finale del gioco principale. Al suo interno troviamo sia i nuovissimi personaggi, sia alcuni presenti nel primo Kombat Pack, permettendoci così di provarli prima di acquistarlo. Sicuramente una formula più soddisfacente per introdurre questi nuovi personaggi nel corpus di Mortal Kombat 11.
Nel paragrafo seguente ci saranno degli spoiler sulla storia del titolo originale, quindi nel caso non lo abbiate finito vi consigliamo di saltarlo.
La storia di Aftermath inizia esattamente dove finiva quella di Mortal Kombat 11: Liu Kang, dopo aver ricevuto poteri divini, ha appena sconfitto Kronika e si accinge a utilizzare la sua Clessidra per riavvolgere il tempo e creare una nuova era, sotto la guida dell’ormai mortale Raiden. In quel momento fanno la loro entrata Shang Tsung, Fujin e Nightwolf, rimasti fino a quel momento imprigionati nel Vuoto per volere di Kronika. Dopo la sua sconfitta essi sono tornati liberi, giusto in tempo per fermare Liu Kang dal fare un madornale errore.
Le Sabbie del Tempo della Clessidra infatti possono essere manipolate solo da qualcuno in possesso della Corona di Kronika, che però è stata distrutta assieme alla titanide. Shang Tsung suggerisce quindi di farsi mandare indietro nel tempo, in un momento in cui la Corona non era ancora nelle mani di Kronika, per prenderla dalla sua isola e consegnarla a Liu Kang. Ovviamente nessuno dei presenti si fida dell’insidioso stregone, quindi Fujin e Nightwolf lo accompagnano nell’impresa per tenerlo d’occhio.
Le vicende di Aftermath ci porteranno dunque indietro nel tempo per altri cinque capitoli nei panni di protagonisti diversi rispetto alla storia originale di Mortal Kombat 11; oltre a quelli già nominati, controlleremo anche Sheeva, Sindel e Shao Khan. Chiaramente tutti i personaggi guest come Spawn e RoboCop non sono stati immischiati.
Da apprezzare è soprattutto il personaggio dell’infido Shang Tsung interpretato da Cary-Hiroyuki Tagawa (lo stesso attore che lo aveva impersonato nel celebre film del 1995). La storia che lo vede come figura centrale è una buona aggiunta a quella originale, e mantiene il suo caratteristico stile da b-movie che gli amanti della saga conoscono bene. Sebbene non stiamo parlando di una sceneggiatura da oscar e i colpi di scena siano abbastanza prevedibili, in Aftermath troviamo delle ottime scene d’azione coreografiche e avvincenti, ma anche una discreta caratterizzazione di alcuni dei personaggi coinvolti. È persino presente la scelta tra due finali (di cui sicuramente solo uno sarà quello canonico).
Oltre alla nuova porzione di storia, Aftermath include anche tre nuovi personaggi e tre nuovi pacchetti di skin.
- Fujin si è rivelato un personaggio molto interessante in quanto a tipologia e varietà di tecniche. Capace di grande controllo degli spazi (e quindi tra i più tecnici), estremamente rapido e martellante, ma non molto potente. Il dio fratello di Raiden può utilizzare il vento in vari modi, tra i quali la peculiare capacità di correre a mezz’aria e colpire l’avversario da angolazioni inconsuete, oltre che utilizzare una spada dritta abbastanza efficace sulle distanze medio-corte.
- Sheeva va ad aggiungersi ai non troppo numerosi grappler, con diverse tecniche in grado di mantenere pressione all’avversario, dalle prese al micidiale e imparabile pestone in salto. Ma nella sua seconda Variazione si rivela più eclettica, dato che è anche capace di lanciare una quantità di projectiles che renderanno meno sbilanciato il confronto con i personaggi più tendenti al zoning.
- RoboCop, creato con la collaborazione Peter Weller (l’attore che lo ha interpretato nell’omonimo film del 1987), è invece la new entry che ci è piaciuta di meno. Si tratta fondamentalmente di uno zoner puro, con un vasto arsenale con cui bersagliare gli avversari dalla distanza, ma decisamente lento e poco efficace da vicino. Anche se riconosciamo che il personaggio è stato effettivamente riprodotto in modo fedele per quanto riguarda le sue capacità combattive, e comprendendo il desiderio di molti fan di vederlo scontrarsi col Terminator, questo non toglie che è difficile riuscire a definirlo davvero divertente da usare o fronteggiare. In generale ci è sembrato un ottimo esempio di come un personaggio può essere tanto esaltante idealmente, quanto deludente all’atto pratico.
L’annuncio di Aftermath è stato accompagnato dall’introduzione di varie altre feature per Mortal Kombat 11, ma è bene precisare che queste saranno rilasciate comunque a tutti i possessori del gioco base in modo gratuito. Vengono aggiunte nuove arene, che i fan di vecchia data della saga riconosceranno e sicuramente apprezzeranno. Sono state introdotte inoltre tre stage fatality, ma soprattutto fanno il loro ritorno le Friendship, ispirate, dissacranti e assolutamente spassose.
È stato ovviamente anche eseguito un ri-bilanciamento dei personaggi. Per quanto riguarda i risvolti in campo competitivo di Aftermath vi rimandiamo al nostro articolo dedicato.
Mortal Kombat 11 si arricchisce con una formula abbastanza inedita nel suo genere, e ci fa piacere vedere da parte di NetherRealm un supporto post-lancio così ben contestualizzato e non banale. La nuova storia, che vi terrà occupati per circa 3 ore, è sicuramente pregevole, e Fujin e Sheeva sono delle buone aggiunte al roster. Tuttavia in tutta onestà il prezzo di 39,99 € non ci sembra molto invitante, soprattutto considerando che il resto delle aggiunte sono gratuite. Se il costo dell’espansione non vi impensierisce troppo, sicuramente Aftermath saprà soddisfarvi.
Pro
- Nuova storia apprezzabile
- Nuovi personaggi variegati
Contro
- RoboCop si incastra male in Mortal Kombat
- Prezzo non indifferente
Il prezzo è un po’ altino per le mie tasche; aspetterò un bel taglio di prezzo, ma da amante della saga e soprattutto di MK11, è da prendere assolutamente