Void Bastards – Recensione Nintendo Switch
Se si immagina di paragonare lo spazio infinito a una sorta di mare in cui i pianeti sono isole e le navi spaziali vascelli che solcano le onde cosmiche, è facile intuire come in un panorama del genere i pirati spaziali siano una cosa a dir poco scontata. Anche se sarebbe lecito immaginarseli alla Capitan Harlock, in Void Bastards – titolo prodotto da Humble Bundle e realizzato dal team di Blue Manchu per Steam e Playstation 4 e oggi approdato su Nintendo Switch – le cose sono un po’ diverse. Andiamo a scoprire insieme il titolo nella nostra recensione.
Il primo impatto con Void Bastards è spiazzante. Ci si ritrova catapultati su di un vascello fantasma, abbandonato da gran parte della ciurma e lasciato alla deriva nello spazio profondo, armati da una misera pistola laser ma senza alcuna munizione, alla ricerca di qualcosa di prezioso da scovare. In poco tempo ci si ritrova a fronteggiare i sopravvissuti e le misure di sicurezza, mentre la morte non è solo probabile ma scontata, addirittura prevista: il sistema infatti ci avvisa che nessuno si sarebbe mai aspettato la nostra sopravvivenza, ma questo non è un problema.
Il nostro zainetto si libera del materiale accumulato e del nostro cadavere per far ritorno allo STEAM, hub centrale di tutta l’avventura dove un sistema automatizzato pesca una busta da un obsoleto archivio. È qui la svolta di Void Bastards, quello che lo rende un titolo quasi unico nel suo genere: le buste, pressoché infinite, contengono prigionieri liofilizzati che, una volta opportunamente reidratati, vengono collegati allo zaino, forniti di un minimo di attrezzatura e lanciati nel cosmo alla ricerca di nuove risorse.
Nella sua scarna trama e nella sua semplicità il titolo conquista sin dalle prime battute obbligando quasi il giocatore a continuare a giocare, morte dopo morte, al fine di ottenere materie prime improbabili e sempre nuove che verranno trasformate in upgrade permanenti. Il sistema infatti prevede che ogni missione compiuta venga premiata da un piccolo sistema di crafting che permette di migliorare la dotazione standard dei detenuti reidratati. Verrebbe quindi logico pensare che, con l’avanzare delle morti, il giocatore riesca a coprire sempre distanze maggiori sulla mappa, ma purtroppo non è così.
Ogni detenuto reidratato infatti ha caratteristiche proprie che forniscono bonus e malus esilaranti. Si avranno avatar con una tosse insistente che vi renderà impossibile nascondervi, daltonici, sfortunati, bassi, alti, con un occhio solo e così via. Alcuni saranno persino incapaci di tenere una porta aperta o di usare un esplosivo, divenendo quindi davvero difficili da gestire. A ogni reidratazione l’avventura ricomincia e scegliendo un percorso dalla mappa e consumando cibo e carburante per gli spostamenti ci si ritrova catapultati in una run esilarante e frenetica.
Il terreno di gioco purtroppo non è generato proceduralmente, feature che con questo titolo ci sarebbe stata come il cacio sui maccheroni, e questo fa si che le prime fasi di gioco siano davvero simili tra loro e forse un po’ noiose, ma una volta capito di cosa si ha bisogno e come reperirla si può avanzare velocemente verso detriti di navi spaziali più interessanti. Occhio però, perché non sarete soli nello spazio, e fronteggiare i criminali galattici non è cosa semplice, soprattutto con la dotazione di partenza fornita dallo STEAM.
Pur potendo scegliere tra tre armi primarie, tre secondarie e tre gadget, tra bonus e malus la situazione non è infatti mai semplice. Dovrete fare attenzione ai sistemi di sicurezza, essere pronti a bloccare le porte con un nemico troppo difficile all’interno, e fare attenzione all’ambiente ostile. Recuperate la mappa, ritrovate gli elementi chiave, e non affrontate qualunque cosa si muove perché potreste pentirvene.
La grafica è volutamente ridotta a uno stile cartoonesco e cartonato, con nemici abbastanza vari ma quasi in due dimensioni: questo potrebbe far storcere il naso ai puristi della grafica realistica ma con un titolo come questo si può definire una scelta stilistica azzeccata. L’anima del titolo infatti è volutamente roguelike e adatta a sessioni rapide, non è necessario quindi ammirare scorci di paesaggio dagli oblò dei vascelli esplorati. Anche il gameplay, scarno e ridotto all’osso, si adatta bene al contesto riuscendo a dare un senso di assuefazione che spinge il giocatore a fare una partita dopo l’altra.
Certo si sarebbe potuto implementare qualche feature in più e magari qualche altra arma, ma tutto sommato Void Bastards regge anche così. Interessanti alcune implementazioni come la macchina per la modifica del genoma che potrete trovare in giro per i rottami spaziali e che è in grado di modificare le caratteristiche iniziali, o addirittura di fornirne di nuove al personaggio in uso.
Il porting per Nintendo Switch acquista come sempre un valore aggiunto: la possibilità di fruire del titolo in piena mobilità. I titoli indie e roguelike come Void Bastards si adattano infatti sempre bene alle caratteristiche dell’ultima nata in casa Nintendo, ma solo a patto di essere granitici ed esenti da bug. Purtroppo Void Bastards non fa parte della categoria dei software con un porting eccezionale: nel corso dei nostri test abbiamo più e più volte incontrato dei freeze di sistema che bloccano l’immagine per qualche frazione di secondo e ci siamo altrettanto spesso imbattuti in errori di sistema che hanno causato un crash vero e proprio del titolo.
Inaccettabile per un titolo così facile da gestire e con una grafica minimal, motivo per cui ci aspettiamo che questi problemi verranno fixati dal team di sviluppo al più presto.
Anche la colonna sonora è abbastanza anonima, e riesce a passare come mero sottofondo in quasi tutta l’avventura. Gli effetti sonori sono invece pregevoli e addirittura necessari nel corso dell’avventura: sentire i passi del nemico che si avvicina o il suono dell’allarme che abbiamo fatto scattare inavvertitamente sono infatti elementi portanti dell’avventura offerta da Void Bastards.
Ci saremmo aspettati che il porting per Nintendo Switch, arrivando dopo un anno dal lancio su altre piattaforme, contenesse anche il DLC, ma invece i producer hanno optato per non prevederne l’inclusione. Peccato, era un’occasione per attirare una fetta di utenza maggiore e per aumentare la longevità del titolo, ma dato il prezzo contenuto anche l’acquisto a parte può essere valutato.
Void Bastards titolo FPS Roguelike, sviluppato dal team Blue Manchu e prodotto da Humble Bundle, approda oggi su Nintendo Switch dopo essere stato rilasciato nel 2019 su PC tramite la piattaforma Steam e su PlayStation 4 e Xbox One. Frenetico, veloce e divertente, il titolo riesce a conquistare nella sua immediatezza e semplicità andando a offrire al pubblico un’azione frenetica e sessioni veloci. Al netto di qualche difetto tecnico risolvibile con qualche patch che speriamo di vedere presto rilasciata, Void Bastards crea assuefazione e diverte grazie alla grafica cartoon e alla trama decisamente surreale.
Pro
- Veloce e divertente
- Trama surreale
- Adatto a sessioni veloci
- Componente Roguelike ben sviluppata
Contro
- Componente FPS appena accennata
- Porting non esente da bug
- Alla lunga può essere ripetitivo