Xenoblade Chronicles: Definitive Edition – Provato

Abbiamo potuto passare una cinquantina di ore all'interno del remake di uno dei migliori JRPG della storia, in attesa della più corposa recensione vi raccontiamo le prime ore di Xenoblade Chronicles: Definitive Edition.

Quando Xenoblade Chronicles: Definitive Edition venne annunciato, fummo un po’ confusi. Si trattava infatti della terza release per un gioco che ancora non ha compiuto nemmeno il decimo anno di età, quarta se si considera la versione per virtual console sulla malcapitata WIIU. Tuttavia, da grande fan dell’originale, ero felice Nintendo continuasse a puntare su questa opera, specie alla luce del successo di Xenoblade Chronicles 2.

Con la scusa di portare un necessario rinnovamento grafico, questa Definitive Edition cerca di trovare spazio in uno dei periodi più proliferi per i fan dei JRPG dai tempi d’oro di Playstation 1 e 2. 

Xenoblade Chronicles Definitive Edition Provato

Sin dalle prime ore di gioco si può capire come Xenoblade Chronicles: Definitive Edition abbia senso nell’attuale generazione. Quello che una volte faceva da gemma del “Project Rainfall” su Nintendo Wii, si ritrova catapultato nell’attuale generazione con una facilità incredibile. Il feeling di gioco si può dire che non solo non è invecchiato male, ma anzi grazie alla nuova passata di vernice riesce a spacciarsi per un titolo contemporaneo, risultando anche meno articolato e tedioso dei suoi due seguiti.

Specifichiamo questo per chiarire che Xenoblade Chronicles: Definitive Edition è esattamente ciò che il titolo descrive, la versione definitiva di Xenoblade. Non una re-immaginazione, non un remake a livello di meccaniche, non un software che punta ad aggiungere all’originale ma è semplicemente l’esperienza originale con un comparto grafico che fa giustizia all’eccezionale estetica. 

La campagna, almeno fino a dove siamo potuti arrivare, è assolutamente identica a quella giocabile su Wii o Nintendo 3DS, allo stesso modo le meccaniche di gioco e di personalizzazione rimangono tali e quali, con un paio di aggiunte marginali come il sistema di glamour o l’auto-run.

Tutto questo è un’arma a doppio taglio, da una parte riproponi un gioco che già sai essere eccezionale (dopo tutto Xenoblade Chronicles rimane tra i JRPG moderni dal metacritic più alto), dall’altra è una mezza occasione persa per ovviare qualche problema, come la mancanza di uno sprint in mappe gargantuesche. 

Xenoblade Chronicles Definitive Edition Provato

Concentrandosi quindi sui difetti che abbiamo potuto riscontrare possiamo dire che siano rimasti quelli riguardanti il doppiaggio inglese che non è stato migliorato rimanendo il principale neo dell’esperienza. Chiariamoci, i JRPG non sono famosi per avere buoni doppiaggi inglesi in generale, Persona 5 o alcuni Final Fantasy tipo il XV, fanno da eccezione ma generalmente il livello medio dei doppiaggi inglesi su giochi orientali è più simile alla decenza raggiunta a fatica da giochi come Trails of Cold Steel o Xenoblade Chronicles 2. Xenoblade Chronicles: Definitive Edition offre un doppiaggio che varia dal mediocre al pessimo, con sbalzi ingiustificati da espressioni o voci robotiche a esagerate drammatizzazioni. Fortunatamente il doppiaggio giapponese media questo problema, ma parlando di occasioni perse, un miglioramento al doppiaggio più comprensibile a noi occidentali sarebbe stato apprezzato, specie quando anche ai tempi della release su Wii questo fu molto criticato.

Guardando l’altra faccia della medaglia, l’estrema fedeltà a Xenoblade Chronicles per Wii rende Definitive Edition un gioco estremamente avvincente. Dalla storia che sin dalle prime battute ti prende gettandoti all’interno di una delle mystery box più avvincenti e affascinanti mai viste in questo settore, al gameplay che seppur semplice, ti tiene sempre in tensione grazie alla magnifica meccanica di chiaroveggenza. Per chiarire cosa intendiamo con mystery box: si tratta di un tipo di narrativa nel quale lo spettatore, o in questo caso giocatore, viene introdotto a tanti misteri in sequenza, con la storia che pian piano ne svela qualcuno, solo per continuare ad aggiungere altri intrighi, fino all’eventuale climax ove tutto si allinea e il contenuto viene svelato. La storia di Xenoblade Chronicles enfatizza molto su questo concetto dato che dedica gran parte del tempo a mostrare eventi volti a caratterizzare i personaggi, cosa che viene fatta principalmente grazie ai “dialoghi empatici” sotto forma di scenette extra che mostrano i personaggi discutere tra loro.

Xenoblade Chronicles Definitive Edition Provato

Altra cosa da sottolineare riguardo questa Definitive Edition di Xenoblade Chronicles è come il nuovo comparto tecnico influisca sull’esperienza. Malgrado quanto si possa leggere in giro, riteniamo il maggior punto di forza di Xenoblade non sia la scrittura ma che invece dia il meglio di sè nell’esplorazione. Le mappe sono enormi e interessanti, piene di cose da scoprire e panorami da ammirare anche solo per potersi immergere nella magnificenza del design di Bionis. In questa circostanza il rinnovamento grafico gioca un ruolo estremamente importante, ora infatti è possibile osservare gli stessi panorami visibili nell’originale, ma notando più chiaramente certi dettagli più difficili da notare su una console limitata quanto la Wii.

Rendersi conto di poter vedere sempre il muso di Mechanis che osserva minacciosamente Bionis, mentre si cammina sulla gamba di Bionis, o poter notare i luminosi nuclei che si accendono sulle spalle del titano meccanico la notte è magnifico e aiuta la narrativa utilizzando il meta. Vedendo queste luci sorgono le domande: cosa c’è all’orizzonte? C’è effettiva vita su Mechanis? Il titano è davvero morto o solo sopito? Nello sfruttare la propria magnifica estetica Xenoblade Chronicles aiuta enormemente la propria eccellente narrativa, e questa Definitive Edition ha fatto un importante balzo in positivo in questo riguardo.

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Arriviamo quindi a dover parlare dei due effettivi cambiamenti: Future Connected e la nuova colonna sonora. Per quanto riguarda la soundtrack remixata, la stiamo apprezzando a momenti alterni, alcune tracce hanno assolutamente più carisma che nell’originale, mentre altre risultano abbastanza anonime e scompaiono nel background durante il gameplay.

Parlando invece di Future Connected… dobbiamo purtroppo rimandarvi alla futura recensione! Sfortunatamente l’epilogo, pur se accessibile dal menù principale, nasconde sorprese che non possiamo raccontarvi ancora, e parlare con gli stretti limiti che abbiamo in ambito di Preview di questo nuovo capitolo è piuttosto inutile. Sappiate che consigliamo un completo playthrough del gioco base prima di buttarvi in Future Connected, anche solo per rinfrescare la memoria; tuttavia potremo parlarne con l’attenzione che merita solo in futuro.

Xenoblade Chronicles Definitive Edition


In generale il primo lungo impatto con Xenoblade Chronicles: Definitive Edition è stato più che positivo. Dall’uscita di Xenoblade il JRPG si è evoluto molto, portando esperienze completamente diverse con Persona 5, SMT Strange Journey, Final FantasY VII Remake e Trails of Cold Steel 3 che han tutti offerto qualcosa di unico e meno spinto verso il classico. Tuttavia tornare su Bionis anche dopo gli ottimi JRPG degli ultimi anni ci ha ricordato come mai ci siamo innamorati di quest’opera anni fa, e siamo sicuri potrà trovare il suo spazio anche con la competizione moderna di Atlus e Square Enix. Vi rimandiamo quindi alla futura recensione con impressioni positive, sperando di poter proseguire la nostra critica con toni altrettanti entusiasti.

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