Disaster Report 4: Summer Memories – Recensione
Disaster Report 4: Summer Memories, sviluppato da Granzella Inc. ed edito da NIS America per PlayStation 4, Nintendo Switch e PC, irrompe sul mercato portando con sé l’ennesima tragedia da vivere e dalla quale riuscire a sfuggire. Il gioco ricalca lo stesso schema dei titoli precedenti della serie, usciti diversi anni fa su PlayStation 2 e PSP. Dopo un breve editor del personaggio, dove sceglierete il sesso, il colore dei capelli, l’acconciatura e il volto tra un elenco predefinito, verrete catapultati nel vivo del gioco. Nemmeno il tempo di salire sull’autobus e decidere di lasciare o meno il posto a un’anziana signora e la terra inizierà a tremare, facendo ribaltare il mezzo sul quale viaggiate. Inizia così il nuovo capitolo della serie, senza fronzoli o tutorial. Durante il cammino potete comunque acquisire nuovi capi di vestiario e accessori da indossare nei camerini.
Mai distrarsi…
Fin dai primi istanti nei quali vi ritroverete a girare per una non precisata città del Giappone colpita da un devastante terremoto, il gameplay vi metterà immediatamente di fronte a quello che sarà l’andazzo dall’inizio alla fine: ogni scelta ha conseguenze, ogni distrazione si paga cara. Quando vi aggirate per le strade, fate sempre attenzione ai pali della luce pericolanti o a veri e propri pezzi di edifici che sono sempre sul punto di rovinare al suolo.
Passare il più possibile lontano da certi pericoli vi assicura di non perdere troppa vita, visto che trovare curativi e oggetti utili in Disaster Report 4: Summer Memories è piuttosto complicato. Non giriamoci intorno, si tratta di un gioco survival che punta sul realismo, se siete novizi della serie o siete abituati ai giochi moderni dove tutorial e suggerimenti vi aiutano ad andare avanti, preparatevi ad un brusco risveglio perché qui la musica è decisamente diversa: non c’è il tutorial iniziale, siete da subito nel vivo del gioco e dovete ragionare per tirar fuori le gambe dalla tragedia appena abbattutasi sulla città.
Non perlustrate mai porzioni della mappa o degli edifici che non abbiano adeguata illuminazione, procuratevi prima una torcia perché il rischio di cadere o rimanere feriti è molto alto. Il generale sentimento che il gioco fa respirare è quello della paura mista ad angoscia e frustrazione, perché realisticamente potreste lasciarci la pelle da un momento all’altro, per colpa di un cornicione che si abbatte sulla strada al vostro passaggio o per colpa di una scelta sbagliata. Complice il fatto che non ci sono i tutorial, almeno all’inizio – ma anche in seguito – vi ritroverete apparentemente a girare per la città senza meta e senza capire bene come fare ad andare avanti. Quando succede una cosa simile, dovete calmarvi perché la frustrazione fa commettere errori che il sistema di gioco di Disaster Report 4 tende a far pesare in maniera decisa.
L’unico consiglio che vi diamo è quello di battere letteralmente gli scenari palmo a palmo, entrando negli edifici, salendo ai piani superiori e aprendo qualsiasi cosa sia apribile. Arriverete a conoscere le location come le vostre tasche, ma nel farlo non dimenticatevi mai di interagire con tutti gli NPC, anche con quelli che apparentemente sembrano non ben disposti a parlare o distratti da altro: non potete sapere quale sarà il personaggio che farà partire un evento o vi darà lo spunto per risolvere la situazione.
Pensate bene alle risposte da dare durante i dialoghi, perché dal loro esito dipenderà il vostro cammino. Se vi state chiedendo come si faccia a capire quali siano le risposte corrette, state tranquilli: all’atto pratico non ci sono “risposte giuste” e “risposte sbagliate”; tutto dipende da quanto ci vogliamo spingere a dare risposte eccentriche rispetto al nostro carattere o a quella che sembrerebbe la risposta più “normale”.
In ottica puramente gestionale del personaggio, non dimenticate mai di fare letteralmente incetta di curativi, bevande, bende e quant’altro. Allo stesso modo, assicuratevi di aver frugato in ogni anfratto, stanza o pezzo di mobilia. Se trovate ad esempio delle porte chiuse, sappiate che prima o poi troverete una chiave: ovunque voi siate, tornate sempre a provarla nelle varie porte che non riuscivate ad aprire, perché all’interno troverete oggetti preziosi o, ad esempio, zaini più capienti. A questo proposito, sappiate che in Disaster Report 4: Summer Memories, lo zaino ha capienza limitata, pertanto trovare le espansioni dello zaino per poter portare con sé più oggetti è una delle principali cose da fare.
L’unico aiuto reale è costituito dalla mappa e dalla bussola: consultate la mappa allo sfinimento per sapere dove andare e dove sono localizzati determinati oggetti e obiettivi. Alcuni oggetti possono essere regolarmente acquistati nei negozi, altri trovati nelle location, altri invece dovranno essere acquisiti tramite gli NPC che ve li dropperanno in seguito ad un dialogo o a qualche incarico portato a termine.
Audio e grafica
Nonostante un gameplay interessante e una storia che vi prende dall’inizio e vi trasmette emozioni e sensazioni davvero intense, non possiamo fare a meno di storcere il naso di fronte al compartimento tecnico: a livello grafico siamo sull’orlo del retrogaming, con i classici blocchi stereotipati buttati nell’ambientazione. La gestione dell’illuminazione e degli effetti particellari come incendi, fumo, vapore o spruzzi è decisamente approssimativa. Gli effetti audio sono semplici e tutto sommato funzionali, contribuiscono in maniera determinante alle emozioni provate dal giocatore e, almeno questo, si rivela un aspetto ottimo. Passare accanto alle cabine dell’elettricità e sentire il tipico ronzio o lo scricchiolio improvviso di un palo che sta per cadervi addosso è decisamente suggestivo. Se acquisterete Disaster Report 4: Summer Memories per PlayStation 4 avrete la possibilità di utilizzare l’inquadratura in prima persona grazie al VR, ma non sappiamo quanto all’atto pratico possa migliorare le cose. Almeno su Nintendo Switch, piattaforma di elezione della nostra prova, abbiamo notato dei tempi di caricamento un po’ troppo elevati e qualche calo di frame rate.
Tirare le somme è complicato. Se da una parte il gameplay è avvincente, tenendovi incollati alla console per svariate ore e aprendosi ad una rigiocabilità per vagliare le diverse alternative possibili in base alle scelte fatte, il sentimento che accompagna il giocatore lungo l’avventura è quello della frustrazione e del disorientamento. Intendiamoci, se ci trovassimo di fronte adun evento sismico e fossimo nella condizione di doverci salvare, con tutta probabilità saremmo disorientati anche noi, ma all’interno di un videogioco un iniziale smarrimento con annessa sensazione di girare in tondo in maniera poco concludente, può far desistere più di qualcuno. Se a questa sensazione ci aggiungiamo una grafica primitiva, la possibilità che molti lascino Disaster Report 4 sullo scaffale aumenta esponenzialmente. Chi riuscirà ad andare oltre troverà un’avventura piacevole, densa di pathos e sentimenti contrastanti. Cosa sarebbe accaduto se avessi aiutato quella donna? E cosa sarebbe successo se non lo avessi fatto? Queste sono domande che sorgono spontanee e dimostrano la bontà del concept. Il gioco non dispone di modalità multiplayer quindi dovrete cavarvela da soli, a tutto vantaggio (o svantaggio) della vostra abilità. Il nostro consiglio è comunque quello di provarlo, perché è un’avventura che merita di essere giocata.
Pro
- Gameplay e atmosfera coinvolgenti
- Storia interessante
- Emozioni forti
Contro
- Grafica obsoleta
- A tratti frustrante