Romance of the Three Kingdoms XIV – Recensione
Romance of the Three Kingdoms XIV (per gli amici RTK XIV) è probabilmente lo strategico a turni di casa Koei Tecmo più famoso d’Asia. In Occidente è poco conosciuto per una ragione semplicissima: non è mai stato debitamente localizzato se non tramite l’impegno di modder specializzati e amanti di questa longeva serie.
Il contesto storico è lo stesso di Total War: Three Kingdoms di mamma Sega, la Cina alla fine della dinastia Han, una delle più importanti della storia cinese, ma le similitudini fra i due videogiochi finiscono qui e non pensiate che questo sia una copia del più acclamato titolo di The Creative Assembly, il numero alla fine del titolo dovrebbe già dire tutto da solo sulla domanda “è nato prima l’uovo o la gallina”. La struttura profondamente asiatica di Romance of the Three Kingdoms XIV le sue caratteristiche tipicamente giapponesi potrebbero destabilizzare chi è più abituato alla lunga serie di titoli Sega ma non lasciatevi ingannare: Romance of the Three Kingdoms XIV ha molte frecce al suo arco e le spende in maniera funzionale senza mai esagerare.
Il comparto grafico è quello classico della serie e anche in questo caso piacerà più a chi è abituato al genere dei JRPG che agli amanti degli strategici veri e propri. La qualità grafica è indiscutibile ma è molto colorato e poco cupo, il che lo stacca dal contesto storico di cui si occupa. Ma anche in questo Romance of the Three Kingdoms XIV non mente e non vuole mentire a nessuno: è un gioco leggero, agile, senza manie di grandezza, ma dalle meccaniche molto profonde. Non solo: se nei titoli della saga di Total War, ultimamente, abbiamo a che fare con dei calcoli meramente matematici, qui la strategia è sopravvissuta e (dannazione) si sente forte il suo peso.
Una delle caratteristiche più interessanti di questo gioco risiede nella possibilità di creare una propria fazione inedita, con capofamiglia e ufficiali inventati e creati da noi. Decine e decine di ritratti unici ci permetteranno di avere una fazione del tutto nuova e per nulla storicamente attendibile, con buona pace del Professor Barbero e dei sinologi tutti. Resta il fatto, comunque, che questa è una strategia molto interessante per far apprezzare il gioco anche e soprattutto a chi non sa nulla di storia cinese. I vari ufficiali, storicamente attendibili, infatti, avranno grandi bonus o malus nei confronti degli altri proprio perché basati su come la storia andò veramente. Per capirci: Yuan Shao è bellissimo e fortissimo ma… beh, scopritelo voi.
I pannelli amministrativi metteranno alla prova anche coloro che ritengono di essere abituati agli strategici e ai gestionali. Amministrare una città non sarà cosa facile: bisognerà tenere conto del numero di provviste presente al suo interno, del numero di truppe in guarnigione e dei soldi necessari al suo mantenimento, ma non è tutto. Una città sarà anche “capitale” di un distretto perciò dovrà amministrare anche un’intera regione piena di piccoli villaggi. In nostro aiuto correranno i nostri ufficiali, ai quali potremo demandare la gestione del tutto, ma anche qui attenzione: non tutti i generali sono adatti a svolgere i diversi ruoli. Ogni ufficiale avrà le sue caratteristiche e un rating in Politica, Leadership, Intelligenza, Forza, Diplomazia eccetera. Mettere un guerriero a dirigere le attività agricole potrebbe mandarvi velocemente in bancarotta e affamare il popolo. Creare una fazione poderosa si rivelerà un compito arduo ma se saremo abbastanza abili riusciremo a trovare alleati e soprattutto a intessere una fitta rete di spionaggio che ci avverta preventivamente di possibili minacce alla nostra sovranità.
Il modulo militare di Romance of the Three Kingdoms XIV non differisce dagli altri. Cose come scegliere attentamente la formazione dell’esercito e la tipologia di soldati non sarà una scelta da fare a cuor leggero. Alcuni officiali, poi, potranno portare in battaglia soltanto un tipo specifico di truppe e in ogni caso ogni generale avrà le sue particolari abilità che potranno dare vantaggio e svantaggio a seconda di chi sarà il nostro avversario. Assoggettare le altre forze in campo, visti tutti gli elementi citati sinora, non sarà affatto facile.
Romance of the Three Kingdoms XIV risulta un titolo godibilissimo finalmente localizzato (anche se solo in inglese) in versione europea e dalle alte percentuali di longevità. Resta il fatto che, nonostante durante la nostra prova non abbia mai dato segni di bug o altri spiacevoli inconvenienti, si tratta di un gioco non poco complicato che potrebbe stancare presto molti alle prime difficoltà. Data la sua natura a turni e la quantità di azioni e pannelli da tenere sotto controllo quella stessa longevità che prima sembrava un punto a suo favore potrebbe tornare indietro come un boomerang.
Pro
- Estremamente longevo
- Altamente personalizzabile
- Colorato e apparentemente semplice
Contro
- Troppi pannelli da gestire
- Alcune azioni risultano molto ripetitive