GeForce Now Nvidia: 2K Games rimuove i suoi giochi
L’azienda produttrice di videogiochi 2K Games ha rimosso tutti i suoi titoli dal servizio streaming GeForce Now di Nvidia.
Seguendo le orme di Bethesda e Activision, 2K Games ha rimosso tutti i suoi giochi dal catalogo di cloud gaming Nvidia GeForce Now. La notizia è arrivata tramite un post nel forum ufficiale di GeForce Now, accompagnato dalla seguente dicitura:
Per richiesta del publisher, avvisiamo che i titoli di 2K Games verranno rimossi oggi da GeForce Now. Stiamo lavorando con 2K Games per riattivare i loro giochi in futuro sulla piattaforma.
Ciò significa che se state utilizzando GeForce Now da oggi non potrete più giocare a Borderlands, BioShock e NBA. Tra gli altri giochi rimossi abbiamo XCOM 2, WW3 2K20, Sid Meier’s Civilization VI e molti altri.
La piattaforma di streaming a pagamento GeForce Now ha registrato oltre un milione di adesioni ma, come già annunciato precedentemente da Nvidia, alcuni publisher potrebbero scegliere di rimuovere i loro giochi prima della fine del periodo di prova.
Lo scorso febbraio Activision ha rimosso dal servizio di Nvidia tutti i giochi della serie di Call of Duty e Overwatch. All’inizio di marzo è stato invece il turno di Bethesda, che ha rimosso tutti i suoi titoli salvando solamente Wolfenstein: Youngblood. La scia di rimozioni da GeForce Now non finisce qui, poiché giusto durante questa settimana Hinterland Studios ha rimosso il suo survival The Long Dark, affermando che Nvidia non aveva mai chiesto loro il permesso di inserire il gioco tra i titoli disponibili nella piattaforma.
Purtroppo i servizi di gaming in streaming stanno facendo molta fatica a prendere piede, soprattutto quelli che non dispongono di una prova gratuita prima di procedere all’effettivo abbonamento, come per esempio Google Stadia. Stando alle informazioni rilasciate di recente, la prova gratuita di quest’ultima dovrebbe arrivare entro il 2020. Non sarà di certo immediata la creazione di corpose librerie di giochi all’interno dei servizi cloud gaming, i quali dovranno certamente sviluppare e proporre nuove condizioni agli sviluppatori.