Wolcen: Lords of Mayhem – Recensione
Finanziato tramite un’operazione di Crowdfounding, Wolcen: Lords of Mayhem ha passato circa quattro anni in Early Access, per vedere la luce solo pochi giorni fa, con un lancio che non è stato proprio dei più brillanti, vista la completa saturazione dei server che ha obbligato il team a bloccare gli accessi per i primi giorni, riuscendo a ripristinare un servizio decente senza non poche difficoltà. Wolcen: Lords of Mayhem è un RPG dalle caratteristiche simili – molto simili – a Diablo III, da cui prende spunto senza però innovare granché.
All’avvio del gioco abbiamo subito due possibilità: giocare in modalità storia offline oppure online. Infatti se creerete un personaggio online questi non potrà essere utilizzato nella modalità offline e viceversa, immaginiamo per problemi relativi a possibili modifiche al client da parte di malintenzionati. Una volta scelto se giocare online od offline verremo introdotti alla creazione del personaggio, che a differenza della versione early access ci permette di modificare vari tratti del nostro avatar, tra cui ovviamente sesso e aspetto. Scelto il nome del nostro eroe e avviata l’avventura iniziamo a scoprire qualcosa in più sulla trama, che purtroppo risulta comunque essere abbastanza piatta e poco ispirata per tutto il corso delle circa 20 ore necessarie a completare i tre atti disponibili.
Da bravi guerrieri, veniamo catapultati fin da subito in uno scenario bellico in cui il nostro esercito, o meglio l’esercito di Heimlock (inquisitore che ci ha cresciuti da piccoli, vista la perdita dei nostri genitori), è stato colpito da un’imboscata di arcieri. Completata questa prima fase la storia è ovviamente sempre la stessa: dobbiamo cercare e sconfiggere queste forze nemiche per salvare il nostro popolo. Come abbiamo già detto, la trama è veramente molto semplice e anche i dialoghi tra i personaggi non danno spunti interessanti da seguire, limitandosi quindi a scambi di battute che alla lunga finiscono per annoiare, senza dare nulla in più al giocatore in termini di lore.
Il gameplay è sicuramente l’aspetto più interessante del gioco, che come base riprende moltissimo lo stile di Diablo III, aggiungendo alcune caratteristiche distintive che rendono l’esperienza un po’ più personale. Non avremo infatti la possibilità di scegliere una classe unica ma durante l’avventura, in base al nostro stile di gioco, potremo decidere di sviluppare il ramo di un’abilità piuttosto che un’altra. Non saremo limitati nell’uso delle armi: potremo usare spade, pistole, archi, pugnali e così via, spesso combinandoli anche tra loro, decidendo se impugnare in una mano una pistola o una spada e nell’altra un’altra pistola o sempre una spada, ad esempio. Questo permette di sperimentare diversi stili di gioco, spesso anche interessanti e diversi rispetto al classico guerriero, arciere o mago.
Ovviamente, come in ogni RPG, ogni classe ha le sue abilità e in Wolcen: Lords of Mayhem la classica progressione è stata modificata, non avrete delle abilità native, bensì potrete far droppare ai nemici, o acquistare al market, degli Enneract, ovvero oggetti che renderanno disponibile una determinata skill (che può essere per arciere, mago o guerriero) in base ovviamente allo stile che vorrete sviluppare. Una volta utilizzati questi oggetti avrete a disposizione una serie di abilità da posizionare nei nostri slot, inizialmente limitate a 6, compreso l’attacco primario. Sarete liberi di cambiare quando vorrete le abilità equipaggiate, e sarà bene farlo visto che la loro progressione è separata dal livello del personaggio e tenderà ad aumentare solo quando saranno effettivamente equipaggiate.
Altro aspetto caratteristico di Wolcen: Lords of Mayhem è il “Gates of Fates” un immenso albero di abilità passive che potrà essere arricchito salendo di livello. L’albero è diviso in tre macro-zone: Soldier, Sentinel e Scholar e voi ovviamente potrete partire da qualsiasi punto e potrete espandervi in ogni direzione in base agli elementi che vorrete potenziare, siano essi relativi al danno, ai punti vita, alla magia o alla difesa. Queste abilità passive andranno a impattare su quello che è lo status madre del personaggio, caratterizzato da quattro elementi su cui distribuire i 10 punti abilità che otterrete ad ogni livello. Questi punti potranno essere distribuiti in Ferocity (che predilige l’attacco e il danno critico), Toughness (per aumentare punti vita e difesa), Agility (per aumentare la velocità d’attacco) e Wisdom (per migliorare gli attributi magici).
Per il resto il gameplay si attesta ai livelli di titoli dello stesso genere, grazie a un combat system interessante soprattutto per le abilità primarie, che risultano divertenti da usare soprattutto negli scontri più complessi. Non abbiamo apprezzato moltissimo le hit-box e il ritardo nell’esecuzione di alcune azioni, come ad esempio il dodge e alcune abilità, che però crediamo abbiano problemi da imputarsi a qualche errore di programmazione che verrà risolto in futuro, visto che erano limitati ad alcune abilità e si sono manifestati solo in alcuni casi limitati.
Come detto in apertura, il titolo vi garantirà circa 20 ore di storia principale, dove purtroppo vi troverete spesso ad affrontare lunghi scenari colmi degli stessi nemici e con drop per la maggior parte inutili. Il drop è infatti un’altra problematica di Wolcen: Lords of Mayhem: per via dell’inventario limitato e dei troppi oggetti diversificati (vista l’assenza di una classe principale) e distribuiti male nella rarità, vi troverete a raccogliere tutto per poi buttare le cose inutili a terra o al massimo venderle a un mercante. Sarebbe stato gradito un sistema di smaltimento come in Diablo, per rendere utile il drop di oggetti rari non utilizzati per via della classe o quelli deboli per il nostro livello.
Terminata la campagna principale avrete la possibilità di affrontare un’avventura “illimitata” combattendo nemici e boss già incontrati nella storia principale, in un’attività end game che sinceramente non è nemmeno malaccio, se non fosse che una volta raggiunti i titoli di coda difficilmente avrete ancora voglia di uccidere gli stessi nemici già affrontati migliaia di volte. Parlando invece prettamente del lato tecnico del gioco dobbiamo dire che siamo rimasti piacevolmente sorpresi: non si tratterà sicuramente del gioco con il miglior comparto artistico e grafico in circolazione, ma si difende sicuramente bene grazie ad ambienti curati anche se non troppo diversificati, il tutto con un’ottima gestione delle risorse che ci ha permesso di giocare tranquillamente a settaggi alti senza mai perdere frame.
Wolcen: Lords of Mayhem è un titolo che ha sicuramente avuto delle difficoltà nello sviluppo per via di un team limitato che è però cresciuto nel tempo ed è riuscito a sfornare un titolo interessante, anche se non brillante in quanto a originalità. Ispirato al re del genere, Wolcen: Lords of Mayhem mostra criticità sia sul fronte della trama che su quello del gameplay, che oltre al discorso di classi e abilità variabili non porta grandi innovazioni, lasciando al giocatore più di qualche domanda alla fine dell’avventura. Siamo rimasti comunque soddisfatti dal comparto grafico del gioco e nel complesso lo consigliamo agli amanti del genere che vogliono barcamenarsi in un’avventura fantasy RPG senza troppe pretese. Non ci sentiamo invece di consigliarlo a chi sperava di trovare un successore di Diablo o comunque un titolo innovativo per il genere.
Pro
- Possibilità di costruire classi miste
- Graficamente molto curato
- Gestione delle abiliità attive e passive originale
- Combat system interessante...
Contro
- ...ma poco innovativo
- Differenzazione dei personaggi online e offline
- Trama troppo banale
- Scenari e nemici a volte ripetitivi