Simulacra – Recensione
Originariamente pubblicato su Android e iOS, SIMULACRA, e sviluppato da Kaigan Games OÜ, è il legittimo successore del famoso Sara is Missing ed esce oggi anche su Xbox One, Nintendo Switch e PlayStation 4. Il titolo intende simulare il ritrovamento di uno smartphone e le successive indagini che spontaneamente porteremo avanti per fare luce sulla vicenda. Considerando che Simulacra vuole palesemente darvi l’impressione di avere nelle mani il cellulare di una ragazza scomparsa, è chiaro che ci riesca completamente solo nel momento in cui la piattaforma di gioco è un telefono.
Il vostro “compito” è quello di esplorare il telefono nei minimi particolari per trarne informazioni utili a ricostruire il caso. La prima cosa di cui si viene a conoscenza è il nome della ragazza scomparsa, Anna, mentre tutti gli altri dettagli devono essere trovati autonomamente. Il cellulare, infatti, vi consente di aprire ogni chat, ogni social network o email in cui pensate di poter trovare qualche indizio. A guidarvi nella vostra indagine ci sarà solamente una sorta di “to do list” che, chiaramente, è molto minimale. La parte maggiore del lavoro spetta al giocatore, che deve essere in grado di usare il proprio intuito per aggirare alcuni ostacoli e proseguire nella ricerca.
La schermata di gioco, nella versione console così come in quella per PC, presenta lo schermo dello smartphone di Anna e, sotto di esso, uno sfondo orizzontale piuttosto tetro. Quest’ultimo, senza ombra di dubbio, serve a rafforzare l’atmosfera angosciante che Simulacra intende far percepire al giocatore, ma non è poi così determinante. Già dai primi minuti di gioco, infatti, salta all’occhio un dettaglio in particolare: il titolo non riuscirà mai a dare il meglio di sé su console e PC. Giocandoci sul proprio telefono si può avere la sensazione di avere tra le mani proprio il cellulare di Anna e ciò, ai fini dell’immedesimazione, è veramente ottimo; nel momento in cui si gioca su un altro tipo di piattaforma, si deve considerare che, molto probabilmente, verremo spaventati da banali jumpscare o dall’improvvisa intermittenza della luce sullo sfondo e non dal complesso della situazione che ci viene posta davanti.
Fortunatamente, però, Simulacra può contare su un’interessante storia da ricomporre e su enigmi ben pensati, sebbene la difficoltà non sia eccessivamente elevata. Capiterà di frequente di imbattersi in messaggi corrotti, che necessitano di essere ricomposti, foto da decodificare tramite la risoluzione di un puzzle o anche email da riscrivere. Superare questo tipo di ostacoli è abbastanza soddisfacente, ma ci sono anche altri modi per ottenere informazioni. Quello più diretto consiste nel parlare in chat con le persone che costituivano la cerchia di affetti e conoscenti di Anna. Parlando con loro potrete portare avanti diversi approcci, incarnati dalle risposte scelte durante le conversazioni, che vi condurranno a uno dei cinque finali previsti dagli sviluppatori. Il giocatore, quindi, deve fare i conti con una serie di personaggi che rischieranno di confondervi non poco le idee. Non di rado, nel corso delle circa sei ore necessarie a portare a termine l’esperienza, vi troverete a domandarvi chi stia dicendo il vero e chi, invece, cerca di mentire per salvare qualcosa di segreto.
A impreziosire il lavoro svolto nella scrittura dei rapporti tra i vari personaggi è decisamente la presenza di attori reali. Kaigan Games OÜ, facendo questa scelta, ha sicuramente voluto rendere maggiormente verosimile la storia raccontata che, tra un enigma e l’altro, riesce a essere abbastanza intrigante da spingere il giocatore a proseguire nell’indagine.
Simulacra andrebbe fruito sul proprio smartphone poiché, sebbene il lavoro degli sviluppatori sia stato buono sotto il punto di vista della costruzione dell’angoscia, su console la sensazione che manchi qualcosa è forte, e ciò non può che essere legato a come il titolo era stato inizialmente concepito.
Pro
- Buona costruzione di ansia e tensione
- Personaggi interpretati da attori reali
Contro
- Jumpscare spesso fuori luogo
- Su console si perde la maggior parte del senso di immedesimazione