Back in Time – Super Scribblenauts
Immagina, crea e risolvi.
Un mese fa Scribblenauts ha spento la decima candelina: la serie di 5th Cell debuttò su Nintendo DS il 15 settembre 2009, per proseguire poco più di un anno dopo (ottobre 2010) con un sequel, Super Scribblenauts, che andava a limare alcune delle imperfezioni del predecessore. Rispolveriamo il nostro DS (o al massimo il 3DS) e diamoci dentro col vocabolario!
L’originale Scribblenauts, uscito dieci anni fa, fece grande scalpore all’E3 2009, dove arrivò da inaspettato gioco per DS e ne uscì come protagonista della fiera, mostrando un’idea originale e funzionante: il suo protagonista, tale Maxwell, era chiamato a risolvere decine di intricate situazioni in una maniera alquanto particolare. Strutturato come un puzzle game con componenti action, la sua peculiarità non stava tanto nella struttura dei livelli o nel buffo stile grafico, ma nella maniera di approcciare queste missioni, affidandoci alla nostra immaginazione più che alle nostre capacità con il pennino.
Facciamo un un esempio: Maxwell si vede richiesto di arredare l’abitazione di una casalinga disperata; alla mente ci vengono oggetti come un bagno, un frigorifero o un armadio. Bene, come agire e fornire mobilia alla poveretta? Semplice: scrivendo tramite una tastiera o un (confuso) sistema di riconoscimento della scrittura libera sul touch screen, il nome degli oggetti richiesti e magicamente essi appariranno su schermo, aiutandoci a terminare il livello. Geniale, no? Immaginate tutte le situazioni possibili e immaginabili, da estinzioni controllate dei dinosauri a feste di compleanno in un parco da sistemare, il tutto utilizzando l’immenso vocabolario del gioco.
Scribblenauts però aveva il suo rovescio della medaglia, infatti, al di là della geniale intuizione e del divertimento regalato in particolare da alcuni di questi livelli, divisi in puzzle – in cui bisogna evocare oggetti, persone o animali per catturare lo Starite (una sorta di stella che contraddistingue l’obiettivo finale dello stage) – e azione – che richiede di arrivare allo scintillante superando ogni tipo di ostacolo – il gioco di 5th Cell era afflitto da alcuni problemi nel controllo di Maxwell, legato indissolubilmente al pennino in maniera incredibilmente scomoda e in una cura generale non proprio d’alto livello.
Fortunatamente, Warner Bros. è stata convinta dal gioco di 5th Cell, visto il successo, specialmente di critica, e ne ha commissionato un seguito, questo bellissimo Super Scribblenauts, il quale riprende le meccaniche del primo, ampliandole e confezionando un pacchetto di ben diversa qualità. Un punto focale vero cui si erano rivolte le – in ogni caso poche – lamentele al primo titolo era quello sopracitato del sistema di controllo basato sul touchscreen, tanto impreciso quanto scomodo: grazie al cielo 5th Cell ha ascoltato il mondo della rete e ha risolto il problema aggiungendo un molto semplice ma infinitamente più efficace supporto per il D-Pad.
Graficamente, invece, non è cambiato nulla: lo stile cartoonesco dell’originale si è mantenuto invariato, le animazioni restano ancora macchinose, ma in linea con lo stile delle avventure di Maxwell, quindi non brillano ma non recano particolare fastidio. Anche la colonna sonora e gli effetti non hanno subito particolari modifiche.
Il senso della parola Super nel titolo si rivolge a una parola specifica: aggettivi. Nei più di 120 livelli di questo seguito, non più divisi a metà tra puzzle e azione, ma – fortunatamente – quasi tutti dedicati alla risoluzione di enigmi, ci faremo strada non solo con la miriade di nomi di cose, animali, professioni, oggetti disponibili, ma potremo potenziarli o differenziarli con più di 10.000 aggettivi, i quali avranno anche dei livelli appositi dove essere usati. Inventatevi qualsiasi (o quasi…) combinazione: dal Velociraptor Arcobaleno Indistruttibile all’Attore Feroce Spinoso, scatenatevi nel creare ibridi dal nulla, sia per un senso, come quando si deve risolvere uno schema, sia solamente nella schermata dei titoli, per puro diletto. E se per caso vi sentiste perduti davanti a una difficile richiesta, un inedito sistema di consigli (a pagamento o sbloccati dopo che avrete passato un certo quantitativo di tempo per pensare) vi aiuterà a venire a capo della situazione. Oltre alla fondamentale intuizione degli aggettivi, la quale apre un intero nuovo mondo di possibilità, Super Scribblenauts si è dato tutto un nuovo look: nuove schermate di menu, possibilità di modificare l’aspetto di Maxwell e un intero editor di livelli, con opzione per condividere le vostre creazioni online tramite Nintendo Wi-Fi Connection.
Super Scribblenauts chiude il cerchio lasciato aperto dal primo episodio e regala ore di divertimento per tutti. Non potrete creare birra, sangue o altri oggetti vietati (Pegi 12+ comunque), ma quando vi verrà chiesto di dare vita a un prato, scriverete “Erba” e l’erba spunterà, poi vi verrà chiesto di creare un animale in grado di pascolarci dentro e non proverete con la solita “mucca” o “pecora” ma tenterete un azzardo come “brachiosauro”, per vedere Maxwell esultare e lo Starite apparire dal nulla, non potrete fare a meno di vedere sulla vostra faccia un bel sorrisone stamparsi in tempo reale.
Super Scribblenauts, oltre a essere originale e fresco, è stato anche uno dei migliori giochi del 2010 ed è probabilmente il punto più alto toccato dalla serie di 5th Cell a oggi.