GRID – Recensione PlayStation 4
Non ho mai affrontato un week end di gara a l’Havana, quello squattrinato del team principal voleva un pilota sperando di pagarlo con pochi spiccioli e qualche campagna pubblicitaria. Sono a piedi dalla scorsa stagione e quel gaglioffo lo sa che ho una voglia matta di correre. Appena arrivato e già ci sono problemi, alla fine delle libere la centralina ha mandato il motore in recovery e pare che ci sia un travaso nei cilindri di liquido refrigerante che costringerà la squadra a cambiare il motore, facendomi saltare le qualifiche. La gara si prospetta difficile, sono tutti su di giri e nella mischia ci sarà da sgomitare. La cosa positiva è che qui si trovano ottimi sigari a prezzi contenuti, questo Montecristo Edmundo fuma bene, spero di potermelo fumare tutto e magari farci scappare un goccetto di rum e un pezzo di cioccolato, altro che energy drink…
Appena avviato il gioco e guardato il filmato introduttivo, si capisce subito che Codemasters nello sviluppo di GRID ha fatto le cose per bene e che intende buttarci immediatamente nella mischia. Ci sono alcune gare da affrontare immediatamente, discipline diverse per fare pratica con le modalità e i comandi. L’atmosfera che si respira è quella che l’intera serie si porta dietro dall’inizio, ovvero divertimento sfrenato che strizza l’occhio alla simulazione. Una volta arrivati nel menù principale, pulito e ordinato, si può accedere alle varie sezioni e alle diverse modalità messe a disposizione. Si possono provare eventi singoli, la modalità multiplayer e, ovviamente, la modalità carriera che analizzeremo in dettaglio.
Il gioco ha come testimonial Fernando Alonso, pilota di livello internazionale due volte Campione del Mondo F1 con Renault Sport, vincitore della 24 Ore di Le Mans su Toyota GAZOO Racing e della 24 ore di Daytona sulla Cadillac del team Wayne Taylor Racing. il contributo della leggenda dell’automobilismo non è stato puramente di livello marketing, ma ha collaborato in maniera molto stretta con il team di sviluppo per far sì che le gare in pista fossero combattute, realistiche e imprevedibili.
Diciamo subito che GRID è un titolo a sè stante, approcciarlo come un arcade vi manderà incontro a pesanti delusioni e, allo stesso tempo, se siete puristi della simulazione sarebbe meglio che vi orientaste altrove, il perchè vi verrà spiegato in seguito. Quello che Codemasters ha deciso di realizzare, è un prodotto che non costringa il giocatore ad alzare o abbassare il proprio livello di approccio o di guida, ma che vada a cucirsi addosso ai gusti del giocatore stesso.
Le opzioni in merito al livello di difficoltà sono infatti perfettamente “scalabili”: potete personalizzare tutto, dai danni estetici ai danni meccanici, con l’aggiunta dei danni “fatali” ovvero danni che se capitano vi costringono al ritiro immediato dalla corsa. Gli aiuti di guida sono disattivabili o regolabili, sarete voi a decidere quanto il livello di difficoltà di GRID condizionerà il vostro cammino in pista. A parziale consolazione, possiamo dirvi che è possibile “riavvolgere” il tempo per porre rimedio ad un errore.
Codemasters ha dato spazio anche agli appassionati della messa a punto, anche se tuttavia non ci troviamo di fronte a un simulatore vero e proprio. Potete gestire elementi come la regolazione delle sospensioni o della rapportatura del cambio, cosa che per altro consigliamo di fare visto che su alcune auto abbiamo riscontrato una rapportatura di base non ottimale. Le auto reagiscono bene alle regolazioni, anche se l’assenza della sensazione di “peso” della vettura, farà storcere il naso agli amanti della simulazione. La fisica del gioco è tutto sommato buona e le collisioni risultano molto più realistiche di altri titoli in circolazione che pretenderebbero di essere più simulativi.
Rookie da assalto
Come ogni capitolo della serie GRID, il cuore del gioco è ovviamente la modalità Carriera. Saremo chiamati a partire dalle categorie inferiori, sbloccando di volta in volta i vari eventi per poter scalare le classifiche. GRID è un gioco che vi chiamerà spesso ad adattare il vostro stile di guida perchè sono presenti varie categorie, dalle vetture turismo alla Nascar, passando per le stradali, le vecchie auto da corsa del passato, le monoposto e i prototipi più potenti.
Per chi ama il limite, Codemasters ha implementato la categoria denominata “Time Attack”, con veri e propri bolidi estremizzati per cercare il tempo sul giro. È in quest’analisi che emerge il lato davvero poco arcade di GRID: se ci sono giochi in cui salire su un fuoristrada o una supercar, non fa alcuna differenza, qui dovrete stare attenti e capire di volta in volta le reazioni della macchina per poter riuscire a portarla al limite senza rischiare troppo. Il problema, però, è dato dalla meccanica principale che Codemasters ha curato particolarmente: la bagarre.
Nonostante la presenza della “qualifica rapida”, ovvero la possibilità di fare un giro lanciato prima della gara per stabilire la posizione di partenza, vi capiterà sovente di partire dal centro dello schieramento, se non addirittura dal fondo. Nulla di grave, direte voi, tuttavia non è proprio così: essendo categorie in cui le auto si somigliano tutte, non potete sperare di fare la differenza grazie al famigerato “gap tecnico” (livellato nella realtà con il famoso “balance of performance” di alcune categorie motoristiche), dovrete quindi farla voi, prendendovi dei rischi e gettando spesso il cuore oltre l’ostacolo.
Ad aumentare ancora la difficoltà c’è il fatto che le gare si corrono spesso su circuiti brevi, con pochi giri a disposizione e il tempo di gestire una rimonta non c’è. Se vorrete progredire e salire di livello, sappiate che il sistema di gioco vi attribuisce punti in base a quanto siete spettacolari alla guida: prendete le scie, sorpassate all’interno e all’esterno, sbizzarritevi e traete profitto da una guida spettacolare ed efficace. Appena scatta la luce verde quindi, giù a tavoletta!
Questione di nemesi…
Codemasters ha introdotto in GRID l’elemento “nemesi”, una modalità di gioco che viene triggerata nel momento in cui usate le maniere un po’ troppo forti nei confronti di un avversario. Lui è davanti a voi, siete a centro gruppo e decidete di tirare una staccata “ottimista”, finendo inevitabilmente per andargli addosso. Se avete attivato i danni meccanici oltre a quelli estetici, preparatevi ad avere problemi di gestione dell’auto da quel momento in avanti, ma tanto per aggiungere del pepe, avrete a che fare con un avversario che cercherà di fare di tutto per vendicarsi dell’affronto subito. La soluzione migliore in questi casi sarà stare alla larga dalla nemesi: cercate di mettere distacco e magari altri piloti tra voi e lui, perchè qui la vendetta non si consuma fredda, bensì rovente come i tubi di scarico delle vostre auto.
Dimenticatevi dei classici “trenini” a cui siete magari abituati con altri titoli del genere, la AI di GRID è dinamica e decisamente spettacolare: gli avversari pensano solo a fare la loro gara, tirano staccate e si spostano per impedirvi di trovare varchi in frenata; da questo punto di vista ci troviamo di fronte a un titolo davvero interessante e divertente a cui giocare. Per compensare la meccanica di gioco della nemesi, potete godere della collaborazione del vostro compagno di squadra (pallino verde sul radar di gara), chiedendo al team di fargli assumere un atteggiamento offensivo o difensivo, nel caso in cui vi occorra mandarlo ad attaccare l’avversario per tenerlo occupato e magari fargli perdere punti, oppure di fargli chiudere tutte le porte per fargli fare da tappo, permettendovi di accumulare vantaggio.
Oltre alla complessità della AI, c’è da fare attenzione anche e soprattutto alle penalità inflitte dalla direzione di gara: uscire ripetutamente di pista, tagliare le curve o commettere infrazioni vi causerà penalità in termini di tempo da aggiungere a fine gara, con conseguente modifica alla classifica. Vi ricordate quando in apertura di articolo parlavamo di approccio arcade? Ecco, se siete amanti della classica “guida di sponda”, cambiate approccio il prima possibile perchè GRID non vi lascerà scampo alcuno.
Grafica e Audio
Il comparto grafico di GRID è buono anche se non rappresenta nulla di eccezionale. Il motore grafico utilizzato è l’ultima versione di EGO Engine. I dettagli dei circuiti non sono curatissimi, anche se gli scorci dei circuiti cittadini sono davvero particolari. I modelli poligonali delle auto sono apprezzabili, specialmente dall’interno dell’abitacolo dove ogni indicatore funziona ed è perfettamente leggibile. In presenza di danni estetici, la deformazione della carrozzeria ricorda un po’ l’effetto “gommoso” già visto in titoli degli anni passati, mentre le tracce di sporco sulle carrozzerie sono ben realizzate.
Le gare al tramonto e alla sera, offrono invece splendidi giochi di luce come il sole basso all’orizzonte che disturba durante la guida e le luci attorno alla pista, specie nei circuiti cittadini. Durante le gare bagnate, nelle fasi più concitate della bagarre, è possibile assistere a qualche calo di frame rate che però non pregiudica l’esperienza di gioco. Il compartimento audio invece è all’altezza della situazione, il rumore dei motori si differenzia molto a seconda della tipologia (un motore V8 è nettamente distinguibile da un 2 litri turbo, ad esempio), senza contare tutti gli effetti sonori prodotti dalle auto in corsa, come i ritorni di fiamma allo scarico o i cigolii delle sospensioni. Suggestiva anche la voce fuori campo del commentatore di gara, che si alterna con quella del direttore tecnico al box.
Multiplayer
Al momento in cui abbiamo provato il gioco in versione definitiva, la modalità multiplayer ha oggettivamente stupito sia per la stabilità, sia per l’assenza quasi totale di lag. I server di Codemasters GRID sono già piuttosto stabili, pertanto non farete alcuna fatica a divertirvi on line già al day one. A livello prettamente di dinamica on line, è possibile fare una Partita Veloce dove si entrerà nella prima stanza disponibile, oppure una Partita Privata dove potremo impostare tutto in base alle nostre preferenze.
Dettaglio non trascurabile, è che GRID a differenza di altri giochi non ha una modalità multiplayer completamente slegata rispetto alla modalità single player: per partecipare alle varie gare on line infatti, dovrete possedere l’auto richiesta (in base alla categoria), oppure dovrete comprarla con la moneta virtuale del gioco. Assicuratevi quindi di aver fatto un buon numero di eventi della carriera, in modo tale da poter avere un certo numero di vetture o di avere il denaro necessario per acquistarle.
… Dopo tutto, non è andata tanto male. Finire a podio partendo dal fondo, con un’auto rimessa insieme nella notte, è un bel risultato. Lo squattrinato mi ha detto che mi detrarrà dalla paga il costo del paraurti, ma non importa… Mi sono divertito, quel figlio di proiettile di Joshua Cooper me l’ha resa difficile con la sua Ford Focus. Fare podio vale sempre la pena, se non altro per lo spumante… Chissà quando potrò guidare di nuovo, ma pazienza: ciò che conta è farsi trovare pronti quando squillerà il telefono…
Finalmente qualcosa di nuovo, verrebbe da dire. Ritrovarsi a giocare a un titolo di corse frizzante e imprevedibile, dove una gara non è mai uguale all’altra, è una piacevolissima sorpresa. Seppur il comparto grafico sia stato un po’ sacrificato, è un difetto pienamente tollerabile a fronte di una giocabilità davvero elevata che terrà incollati allo schermo per diverso tempo. Per qualcuno i 60 modelli di auto disponibili al lancio potrebbero sembrare pochi, non preoccupatevi perché il divertimento c’è ed è un parco auto a nostro avviso iper selezionato ed assolutamente all’altezza della situazione, con alcune chicche come l’Alfa Romeo 155 TS Touring e la Ferrari 330 P4 GT. Ancora una volta, Codemasters con GRID ha fatto centro.
Pro
- Giocabilità
- Audio
- Intelligenza Artificiale
Contro
- Qualche calo di frame rate