Al cinema con Halo e Uncharted
I film tratti dai videogiochi sono in molte occasioni stati giudicati come scadenti dalla critica ma si rivelano nel lungo periodo ottimi investimenti da parte delle case di produzione in quanto lucrosi blockbuster.
I miti della nuova generazione di console sembrano ispirare il grande schermo al pari delle vecchie glorie in questo ambito: ai rumours degli scorsi mesi che vorrebbero in piedi i progetti cinematografici tratti da Gears of War e Bioshock, si aggiungono oggi le dichiarazioni di Avi Arad, di professione produttore hollywoodiano, e di Stuart Beattie, che a Los Angeles fa lo sceneggiatore (a lui si deve tra l’altro Pirati dei Caraibi: la Maledizione della Prima Luna).
Il primo è coinvolto nella trasposizione al cinema di quel capolavoro di grafica per PS3 che è Uncharted: Drake’s Fortune. Intervistato da Kotaku Magazine, Arad ha parlato del carattere ambiguo e complicato del protagonista Nathan Drake, e di come egli prenda le distanze dal personaggio esclusivamente positivo che era ed è Indiana Jones, tanto per parlare del più immediato termine di paragone che viene in mente pensando al videogame targato Insomniac. Archeologi e moderni pirati, ma anche più dialoghi, meno sparatorie e una maggiore "sexual tension" rispetto al gioco sono gli ingredienti promessi dal produttore.
Il secondo ha invece detto di aver già preparato la sceneggiatura che adatta per le sale il libro di Eric Nylund Halo: The Fall of Reach, e che sarebbe attualmente in contatto con Microsoft per la realizzazione della pellicola tratta dunque dal più famoso brand esclusivo Xbox 360. Si tratta (si tratterebbe) di un progetto nuovo e diverso da quello naufragato che avrebbe dovuto dirigere Peter Jackson. Beattie ha anche parlato diffusamente delle idee alla base del suo script : lo spettatore assiste con lo stesso sgomento del protagonista al rapimento del piccolo John, destinato a diventare il fiore all’occhiello del progetto Spartan, e alla sua evoluzione progressiva in Master Chief nella sua lotta contro i Covenant, esseri spietati la cui crudeltà non è all’apparenza spiegabile.