Dark Souls II: Guida ai boss – Demone della Cupidigia
Il primo demone di Drangleic, frutto dell'ingordigia, è diventato tale per un amore non ricambiato. Scopriamo la sua storia e come mettere fine alla sua guardia.
Una volta messo fine al regno dei Signori degli Scheletri, oltre il Boschetto del Cacciatore, si dispiega un’altra area: la Valle del Raccolto. Se il boschetto può essere visto come il folle “giardino” del re limitrofo, allora la Valle del Raccolto non può che essere stata un tempo che un’area di lavoro e di estrazione mineraria, che serviva ad arricchire probabilmente la riserva di armi del re. Come molte aree prima di questa, anche questa è decaduta e vi si respira un’aria mortifera, anzi, per essere più specifici un’aria velenosa.
I lavoratori della valle, persa la vitalità e mossi da un compito meccanico, non estraggono più minerali e ricchezze, bensì veleno, tanto che il luogo ne risulta irrimediabilmente compromesso, chiazzato di un verde innaturale. Tutto pur di compiacere la propria regina, che consumata dalla gelosia si è spinta fino a utilizzare il veleno come trattamento di bellezza.
La regina non aveva occhi che per il suo re e non ricambiava l’uomo che al suo fianco si era innamorato di lei. Accartocciatosi nella solitudine è diventato la creatura a difesa della regina: il Demone della Cupidigia.
Questo demone mostruoso è in realtà tra i boss più semplici di Dark Souls II. Ribattezzato “Jabba the Hutt” dalla community per la sua somiglianza al personaggio di Star Wars, la sua minacciosa stazza segnala anche la sua goffaggine, ma ha uno specifico attacco che può prendere di sorpresa e ribaltare le sorti della battaglia.
L’arena si presenta aperta e circolare, con delle scale sul lato destro che è possibile usare come rifugio temporaneo. Il boss può facilmente essere distratto utilizzando la sua naturale ingordigia contro di lui: appese al soffitto vi sono delle giare che contengono vittime sacrificali. Colpendole con una freccia (non di legno), i vasi si romperanno rilasciando il contenuto e attirando il Demone della Cupidigia, che divorerà il non-morto per qualche istante.
Questo tempo può essere speso per attaccare il boss o per riprendere fiato se – per qualche motivo – il demone risulta essere più complicato di quanto sia. Mentre esso è impegnato subirà meno danni fisici del previsto, ma mostra come l’unico conforto del Demone della Cupidigia era e rimane mangiare il più possibile per dimenticare.
Debole al fuoco, alla magia, e agli attacchi da affondo, vediamo come la creatura un tempo umana di Dark Souls II difende strenuamente la sua amata.
Attacchi:
- Graffio: il boss cercherà di graffiare con gli artigli delle corte braccia. Evitabile rotolando nella direzione opposta del braccio o indietro.
- Rotolamento: il demone rotola su se stesso con l’intento di schiacciare. Attenzione quando si rimetterà in posizione, conta come danno se ci si trova nelle vicinanze. Nel tentativo di risistemarsi potrebbe anche “saltellare”. Colpite una volta e risistematevi anche voi: l’importante è non essere avidi.
- Colpo di coda: attacco che il demone fa soprattutto quando ci si trova alle sue “spalle”, sbatte la coda a terra in modo veemente un paio di volte.
- Schianto: il boss si alzerà per breve tempo e proverà a schiantarsi con tutto il suo peso. Facilmente schivabile ai lati.
- Salto: il boss si fermerà un momento per provare a fare un salto della fede con cui colpire. Anche qui è difficile essere presi di sorpresa data la lentezza dell’attacco: schivate lateralmente nel giusto tempo.
- Gola (presa): senza dubbio l’attacco più pericoloso a disposizione del Demone della Cupidigia, l’attacco che può sorprendere che abbiamo accennato in apertura. È una presa che vede il boss divorare il malcapitato e risputarlo denudato dall’equipaggiamento: armature, armi, anelli sono ritornate nell’inventario e bisognerà ri-equipaggiare tutto sfruttando le diverse aperture che il demone offre per bilanciare lo scontro. Attacco telefonato dall’apertura della sua enorme bocca con tanto di lingua penzolante. Ricordate i vasi appesi al soffitto: sono un’ottima occasione per distrarre il demone.
In una caverna ghiacciata a Eleum Loyce, nel DLC di Dark Souls II Crown Of The Ivory King, è possibile incontrare un altro Demone della Cupidigia di colore bianco come miniboss. La strategia è la stessa del Demone originale.
Drop:
- 13.000 anime.
- Anima del Demone della Cupidigia (creazione, da Straid: Falce d’Ossa).
Lore:
Il Demone della Cupidigia è il primo vero demone incontrato a Drangleic. È una razza demoniaca lontana e a parte da quella originata dalla Culla del Caos in Dark Souls, (quasi) scomparsa nel regno di Vendrick, corruzione di un sentimento, il desiderio, che è una delle tematiche più forti di Dark Souls II.
L’uomo che adesso porta il nome e le sembianze di un Demone della Cupidigia è un essere dall’amore non corrisposto verso la regina Mytha e che, preso dallo sconforto, ha diretto le sue intenzioni sul cibo, mangiando senza sosta finché non è diventato un essere ancor più isolato di prima.
È probabile che la regina non sappia nemmeno che questo verme gigante difenda fedelmente l’entrata al Picco Terrestre dimostrandole il suo amore impossibile. Un uomo che ha trascorso tutti i giorni al suo fianco e che, forse, avrebbe potuto renderla felice come non è mai stata, ma che è caduto a causa dell’indifferenza in un vortice di desideri irrefrenabili, finendo per diventare il più brutto e solo del reame.