La violenza renderà difficile andare avanti in The Last of Us: Part II
La violenza in The Last of Us Part II avrà un ruolo unico
The Last of Us: Part II ha destato molta più attenzione rispetto a prima, dopo il trailer dell’E3 2018. È stata messa in mostra la sua grafica, parte delle sue meccaniche e dei personaggi. Uno dei tanti elementi che sarà centrale nel gioco, è la violenza, argomento da sempre divisivo. Non parliamo di un titolo d’azione, quale DOOM, dove la violenza è l’unico modo che ha il giocatore per andare avanti.
Il direttore e co-scrittore di The Last of Us: Part II, Neil Druckmann, ha condiviso la sua visione della violenza all’interno del gioco, usandola come strumento narrativo.
“Il nostro approccio alla violenza è tale da volerla rendere il più reale possibile, osservando, ovviamente con ribrezzo, un sacco di video provenienti da tutto il globo. È l’unico modo per rendere realistico un titolo come il nostro, non è sexy, non è rosa e fiori.
Anche l’arte non è sempre piacevole, ci sono opere scomode o che raffigurano la violenza nella sua brutalità. La storia che cerchiamo di raccontare noi ha questi connotati. Non sarà facile andare avanti per il giocatore. Calandosi nei personaggi sarà complicato proseguire e tutti noi speriamo che le azioni compiute spingano tutti a rifletterci su.“
L’esatta sinossi della trama non è stata rivelata ma sappiamo che l’odio avrà un ruolo centrale. Ellie è cresciuta e si è abituata all’omicidio ma il motivo per cui cerchi vendetta è ancora sconosciuto. Sappiamo che ci saranno altri personaggi non giocabili accanti a lei e che avranno un ruolo simile a quello avuto da Ellie nel primo capitolo.
The Last of Us: Part II, sviluppato da Naughty Dog, uscirà solo su PlayStation 4 in data ancora da definirsi.