Call of Duty: World War II – Recensione
La serie Call of Duty ha sempre avuto alti e bassi, ma recentemente stando anche alle dichiarazioni dei giocatori più fedeli, il gioco stava andando verso un punto di non ritorno, il che avrebbe potuto segnare la rovina della serie. È forse questo il motivo che ha spinto Sledgehammer Games a fare un passo indietro con Call of Duty: World War II, portando di nuovo i giocatori con i piedi per terra (letteralmente), eliminando quindi Jetpack e skin viola, nella speranza di ridare vita alla componente storica che più di tutte ha appassionato i veterani della serie.
World War II
Per la gioia di tutti i fan, finalmente il setting dell’annuale Call of Duty torna a parlare di guerra, la vera guerra che i nostri avi hanno combattuto, e che ci permette di riassaporare quello stile di gioco, semplice e intuitivo che da anni manca nello sparatutto di Activision.
La campagna di Call of Duty: World War II è secondo noi uno degli aspetti più interessanti della produzione, grazie a un’attenzione per i dettagli certosina, che ci fa ripercorrere le vicende avvenute durante la sanguinosa seconda guerra mondiale. Vestiremo i panni del soldato Daniels, che insieme ai suoi commilitoni dovrà affrontare gli spietati nazisti, partendo dal famoso sbarco in Normandia, per poi passare alla liberazione di Parigi e tutto ciò che ne consegue. L’attenzione mostrata nel setting storico ci è sembrata molto interessante, infatti tutto è spiegato con estrema cura, anche se la trama generale in alcuni frangenti risente di un’eccessiva banalità e non riesce a stupire fino in fondo il giocatore.
A differenza degli anni passati, in questo nuovo capitolo sono presenti novità che modificano radicalmente alcuni aspetti del gameplay, come ad esempio la rigenerazione automatica della salute che in questo capitolo non è presente e può essere rigenerata esclusivamente mediante kit medici. Altra novità sono le abilità dei nostri compagni, che saranno in grado di fornirci kit medici, munizioni, posizioni dei nemici e fumogeni di segnalazione, che si ricaricheranno con il tempo e con le uccisioni che faremo durante le nostre battaglie.
Interessante anche l’approccio stealth di alcune missioni, che ci permette di evitare combattimenti alle volte impossibili da affrontare per assenza di kit medici oppure di munizioni. In Call of Duty: World War II avrete inoltre la possibilità di utilizzare mezzi di trasporto (quando necessario nelle missioni) e carri armati che vi faranno vivere emozioni uniche, grazie anche a una regia eccezionale che rende ogni combattimento molto cinematografico e appagante. La campagna dura dalle 7 alle 9 ore e vi garantirà comunque un livello di sfida nella media, ma con un IA che non convince, infatti riuscirete spesso a ingannarla senza troppi problemi.
Lo storico multiplayer
Dopo anni di Jetpack, armi futuristiche e caschi viola, finalmente Call of Duty torna alle origini, proponendo un multiplayer praticamente perfetto sul fronte gameplay. L’impatto iniziale che abbiamo avuto durante la prova alla Gamescom è stato sicuramente positivo, ma i dubbi relativi al multiplayer c’erano, e fortunatamente sono stati smentiti con la release definitiva del gioco.
All’avvio della modalità multiplayer veniamo subito catapultati nel famoso Quartier Generale, una zona social in grado di ospitare fino a 48 giocatori, dove avremo la possibilità di allenarci con le serie di uccisioni, con la mira al poligono, oppure grazie ai vari NPC presenti, potremo acquisire contratti e sfide, controllare i prestigi delle nostre armi e tantissime altre cose, che insieme contribuiscono a creare una lobby utile e allo stesso tempo rilassante. La lobby può essere utilizzata anche mentre attendiamo il match making, così da rendere utili quei secondi che ci vogliono per cercare la partita adatta alle nostre caratteristiche.
Le modalità rimangono le stesse, tranne per la modalità guerra, presente anche nella beta privata, che ci è sembrata molto interessante e rappresenta forse il vero punto forte del comparto online di questo nuovo Call of Duty. Nella modalità Guerra, l’asse e gli alleati, si affrontano alternandosi in attacco e difesa, proprio come accade in molti altri giochi multiplayer (Overwatch). Saranno presenti degli obiettivi da portare a termine per gli attaccanti – ad esempio la costruzione del ponte – e mano a mano che verranno completati il carro armato potrà proseguire nel suo cammino fino a raggiungere le scorte di munizioni e le difese contraeree.
Il feedback delle armi, il loro rateo di fuoco e le hitbox durante le partite online hanno un feeling differente rispetto alla campagna e garantiscono una maggiore fluidità e frenesia durante i vari Match online. Grazie all’introduzione delle divisioni dovremo inoltre scegliere con cura il nostro stile di gioco sia in base alle nostre preferenze che in base alla mappa dove andremo a combattere, cambiando di volta in volta divisione così da riuscire a reggere il confronto con gli avversari. Ogni volta che combatteremo online, come da tradizione, riceveremo punti esperienza che ci faranno progredire di livello regalandoci inoltre casse di rifornimenti che potranno essere aperte direttamente al quartier generale, le quali conterranno principalmente oggetti cosmetici. Successivamente Activision introdurrà la possibilità di acquistare queste casse anche attraverso le micro transazioni, e quindi con denaro reale.
Zombie nazisti ovunque!
Una modalità che moltissimi giocatori di Call of Duty adorano è sicuramente Zombie, che nel corso degli anni ha coinvolto tantissimi giocatori nei vari capitoli della serie. Quest’anno abbiamo una modalità per certi versi modificata e migliorata, che garantisce comunque un gameplay frenetico e partite che ci terranno svegli tutta la notte vista la durata di una run media.
La modalità Nazi Zombies come novità porta principalmente l’impossibilità di barricare finestre e porte, rendendo quindi l’arrivo degli zombie molto più veloce, che a sua volta rende il gameplay più frenetico, costringendo la squadra a svolgere i vari passaggi della storia nel minor tempo possibile. Sono stati introdotti anche dei piccoli indizi, che vi guideranno nello svolgimento delle varie operazioni, senza semplificarvi troppo il lavoro ma dandovi solo delle dritte approssimative. Il cast e la realizzazione cinematografica di questa modalità, contribuiscono a migliorare quella che è l’atmosfera horror, che come spesso accade sembra rappresentare un gioco completamente distaccato dalla campagna e dal multiplayer.
Il prologo di Nazi Zombies inizia con il mostrarci i personaggi intenti a discutere su alcune faccende importanti, quando all’improvviso vengono attaccati da un mostro enorme che li catapulta in un setting da film horror dal quale dovranno cercare di fuggire, aprendo porte, attivando generatori e altari, il tutto mentre orde di zombie più o meno resistenti tenteranno di ucciderli. Progredendo tra le varie ondate dovremo svolgere compiti precisi, che ci permetteranno di proseguire nell’impresa, grazie ai quali potremo anche ottenere armi assemblabili come ad esempio la “Tesla” che immobilizza i nemici e ci permette di ucciderli più velocemente del normale.
La moneta di scambio disponibile quest’anno è chiamata “scossa”, può essere ottenuta uccidendo zombie ed è fondamentale per per aprire porte, acquistare armi, potenziamenti e armature che vi aiuteranno nella vostra lotta per la sopravvivenza. Giocando le partite Zombie, otterrete inoltre punti esperienza che come al solito saranno utili per permettevi di progredire con il livello del vostro personaggio, così da ottenere miglioramenti per le armi oppure casse di rifornimenti che potrete aprire per ottenere oggetti più o meno rari.
Pochi miglioramenti grafici
Call of Duty: World War II dal punto di vista grafico migliora, ma non stravolge quello che abbiamo visto negli anni passati, infatti il motore di gioco rimane il medesimo. Sledgehammer Games ha fatto tuttavia un lavoro eccezionale dal punto di vista delle animazioni e della resa generale degli ambienti, infatti guardando il gioco in maniera non critica si nota una grafica abbastanza curata, ma avvicinandosi alle varie texture si notano i limiti del motore grafico che inizia a sentire il peso degli anni.
Su PlayStation 4 Pro la resa grafica è buona grazie al 4K dinamico che riesce a gestire bene tutte le situazioni di gioco, regolando la risoluzione in base alle necessità, mantenendo allo stesso tempo un frame rate a 60 fps. Parlando della risoluzione, l’asse verticale è fissa a 2160p, mentre l’asse orizzontale oscilla da un minimo di 960p e un massimo di 2640p. Il 4K nativo viene raggiunto tramite una tecnica simile al checkerboard rendering.
Per quanto riguarda l’ottimizzazione generale del gioco, possiamo ritenerci abbastanza soddisfatti, se non per qualche calo di frame che si riscontra durante la campagna durante i passaggi da motore di gioco a cut scene, oppure in leggeri cali durante le situazioni più critiche, che risultano molto più notevoli sulla configurazione Playstation 4 standard con cali alle volte che raggiungono i 50 fps.
Sledgehammer Games ha ascoltato i giocatori e grazie ai vari feedback è riuscita a confezionare un prodotto all’altezza delle aspettative, che però non soddisfa a pieno dal punto di vista grafico, anche se i miglioramenti rispetto al passato sono abbastanza evidenti. Ogni modalità ci è sembrata valida, con una menzione particolare per la campagna, ben studiata e con una regia eccezionale. Il multiplayer torna a essere quello che tutti noi conosciamo, frenetico come al solito e con mappe e modalità che vi intratterranno per tantissime ore, per non parlare dei prestigi, che riusciranno a tenere incollati i giocatori più veterani e amanti del comparto online di Call of Duty: World War II. Interessanti anche le novità della modalità zombie, giocatissima ormai da anni che migliora e diventa ancora più godibile per i neofiti.
Pro
- Campagna eccezionale
- Multiplayer solido
- Modalità zombie ben realizzata
Contro
- IA con qualche difetto
- Graficamente non perfetto