Project Cars 2 – Recensione
Che Project Cars 2 sarebbe stata una creazione propiziata dalla buona stella di una software house, Slightly Mad Studios, da anni impegnata nella realizzazione di titoli di corsa egregi, era quantomeno scontato. Tutto l’amore per il mondo a quattro ruote è visibile e tangibile in ogni bit della creatura distribuita da Bandai Namco, in particolar modo quando l’adrenalina sale e la velocità schiaccia le terga del videogiocatore sul caldo sedile della competizione a motore.
Project Cars 2, in definitiva, si candida a enciclopedia delle automobili da corsa, strizzando l’occhio al mondo delle competizioni senza quartiere, coprendo quasi ogni tipologia di bolide conosciuta. Ma sarà vera gloria?
Sin dalle prime schermate di gioco, si comprende come l’homo ludens possa facilmente raggiungere l’orgasmo, semplicemente osservando la gigantesca quantità di opportunità sciorinate a video. È il consueto imbarazzo della scelta: dinnanzi a lui, si spalancano i portoni in grado di condurlo dritto dritto alla competizione viscerale, tanto su strada, quanto su sterrato.
Gradevolissimo in single player, quasi definitivo in multigiocatore, Project Cars 2 è uno dei migliori racing game degli ultimi due anni. Punto.
Sebbene non scevro da difetti, in particolar modo riscontrabili in un sistema di riproduzione danni implementato in maniera ancora non troppo soddisfacente e ad un career mode ricco ma schematizzabile in una sequela di campionati difficilmente in grado di soddisfare il palato del corridore solitario, avvezzo a produzioni binarie narrativamente più coinvolgenti quali Toca o, più recentemente, F1 2017, il prodotto Slightly Mad Studios si sostanzia comunque come deciso passo innanzi rispetto a quanto sprigionato dal già prosperoso prequel.
Una amplissima scelta di automobili, piste e opzioni lasciano poco spazio alla delusione derivante da alcuni aspetti negativi che, sebbene fastidiosi, non inficiano la godibilità complessiva derivante dalla fruizione di Project Cars 2.
L’IA è migliore, le varie condizioni meteorologiche sono rappresentate con aumentata veridicità tanto dal punto di vista visivo, quanto da quello prettamente impattante il comportamento dei bolidi, e i sensibili miglioramenti al sistema di controllo, indirizzati ad una migliore fruizione del gioco tramite pad, sublimano un’esperienza come quella espressa da Project Cars 2, concepita con il volante perennemente in testa.
Più in generale, Project Cars 2 è inno al moderato realismo, un’idea veicolata tramite routine fisiche e modelli di guida permissivi ma non troppo, soprattutto in caso di rimozione dei vari aiuti elettronici concessi.
Il gioco Bandai Namco è terra di conquista anche per i novelli ingegneri meccanici, colmo com’è di regolazioni in grado di modificare sensibilmente il comportamento su strada degli automezzi da competizione.
Tecnicamente, Project Cars 2 è sinceramente avviluppante, soprattutto dal punto di vista grafico. In particolare, nella versione per PlayStation 4 Pro, il frame rate è ancorato ai 60 fps nel 99% dei casi. I modelli poligonali sono complessi, le texture definite, i panorami particolareggiati e riprodotti con cura.
L’unico aspetto poco convincente va ricercato negli effetti sonori, soprattutto quelli delle frenate, le quali assumono i connotati di teneri miagolii, piuttosto che costituire brutali avvisaglie di metalliche superfici sfreganti l’una contro l’altra.
Project Cars 2 è l’ennesima conferma che in Slightly Mad Studios ci sanno fare: il titolo raggiunge vette qualitative importanti, migliorando rispetto al predecessore in quasi ogni comparto. Qualche difetto ancora presente non riesce infatti a sminuire il grosso lavoro svolto, che proietta la produzione Bandai Namco nell’Olimpo dei racing che contano, in particolar modo grazie all’online, decisamente completo e sostanzialmente infinito.
Pro
- Giocabile e realistico quanto basta
- Tecnicamente ottimo
- Praticamente infinito in multiplayer
Contro
- Modalità Carriera con "poca personalità"
- Effetti sonori non propriamente devastanti