NAMCO MUSEUM – Recensione
La neonata Nintendo Switch non poteva di certo essere esclusa dalla frenetica corsa al retrogame che da qualche tempo ha invaso il mercato videoludico. Bandai Namco, veterana nel riproporre i suoi vecchi titoli al giovane pubblico, ha colto l’occasione al volo e ha riadattato ad hoc una collection per Switch, nella speranza di riportare ai fasti titoli storici dell’alba videoludica familiare. Ecco quindi la sua proposta: Namco Museum, una collection che comprende titoli come PAC-MAN, Dig Dug, Galaga, Splatterhouse, Tank Force e il “nuovo” PAC-MAN VS.
Non si può certo negare il fascino dei retrogame: i primi videogiochi creati per l’intrattenimento familiare hanno difatti quel fascino ipnotico che spiegare non è facile. Perdere il conto delle ore trascorse in una partita “veloce” a Pac-Man è cosa semplice, ma bisogna anche ammettere che non si può continuare a sfruttare sempre lo stesso filone, altrimenti si rischia di esaurire tutto ciò che di prezioso c’è.
Bandai Namco però non si ferma e decide di presentare anche qui la sua collection dei cavalli di battaglia retrò nella speranza di fare cosa gradita a chi non abbia la possibilità di giocare questi titoli in altro modo, titoli che hanno davvero fatto la storia dei videogame. Per la precisione all’interno della Namco Museum per Nintendo Switch troverete:
- PAC-MAN;
- Dig Dug;
- Galaga e Galaga ‘88;
- The Tower of Druaga;
- Rolling Thunder e Rolling Thunder™2;
- Sky Kid;
- Splatterhouse;
- Tank Force.
Questa collezione comprende anche PAC-MAN VS., un titolo per quattro giocatori basato sulla serie di PAC-MAN sviluppato nel 2003 per offrire un interludio competitivo in multiplayer.
Parlare di giochi come Pac-Man è una cosa a dir poco superflua, negli anni i fantasmini e il divoratore di palline giallo hanno fatto capolino in così tante rivisitazioni che nessuno sul pianeta può dire di non averne mai vista o giocata una. Questo rende a tutti gli effetti questo titolo un must da includere in una collection come questa ennesima Namco Museum.
Ma Bandai Namco Studios ha fatto di più, inserendo anche la versione multiplayer in cui tre giocatori collaborano nei panni dei celebri fantasmi per dare la caccia al quarto giocatore, che invece controlla PAC-MAN. Sono necessarie due Switch, con un massimo di tre fantasmi che giocheranno su una console e PAC-MAN sull’altra. Bandai Namco, però, fa sapere che presto sarà disponibile su Nintendo eShop un’app gratuita, che permetterà di unirsi a una sessione multiplayer utilizzando due console e una sola copia del gioco.
Gli altri titoli sono una perla di retrogaming per tutti gli amanti del genere, a partire da Dig Dig, esempio di programmazione basilare e di primi tentativi di gioco casalingo. Si tratta del classico “scava e lascia cadere”, ma non prendetelo alla leggera, perché non è così facile come sembra.
Troviamo poi due perle dell’intrattenimento quali Galaga e Galaga’88. Titoli sfruttati fino alla morte e ripresi in tempi e modi indifferenti entrambi presentano il classico gameplay a cui il tempo ci ha ormai abituati: un astronave in fondo con movimenti limitati e fuoco a non finire contro le mura create dagli avversari che a ritmo incessante e cadenzato da un sonoro ipnotico, procedono inesorabili contro di noi.
Se non avete mai provato questi titoli non potete di certo esimervi dal farlo. Sono convinto che tra tutti siano questi due i titoli che maggiormente focalizzeranno il vostro tempo.
Per i dinosauri dell’arcade una chicca viene regalata da Sky Kid, in cui vestiermo i panni di un aviatore in guerra e dovremo affrontare una serie di nemici in uno shooter a scorrimento laterale che getterà le basi per i futuri R-Type e compagnia bella.
Sempre nei panni di devastanti e antipatici guerrafondai ritroviamo Tank Force, che ci metterà alla guida di una carro armato pronto a dar battaglia ai suoi simili alla difesa di un presidio militare.
Per chi non ha una cultura videoludica con basi estremamente solide difficilmente titoli come Rolling Thunder e Rolling Thunder 2 diranno qualcosa. Si tratta di Spy Stories a scorrimento laterale e con ambientazioni simili in cui vestiremo i panni di spie infiltrate nel covo dei nemici. Armati di pistola, colpi limitati e qualche power up da trovare lungo il percorso, dovremo freddare qualunque avversario ci si parerà davanti.
Entrambi i titoli offrono ambientazioni e nemici anni ’80 in pieno stile James Bond e Miami Vice. Per capirci, i nostri protagonisti vestiranno sempre una fondina dove riporre la pistola, maglioni a collo alto e pantaloni classici piuttosto che vaporose chiome imbellettate e tacchi a spillo. I nemici invece saranno sempre incappucciati: in fondo, il cattivo deve avere un certo stile e farsi riconoscere chiaramente.
The Tower of Druaga è un titolo sconosciuto ai più ma con una storia forte, un gameplay avveneristico per l’epoca in cui usci e che ha il merito di aver influenzato i titoli delle generazioni future in campo RPG e dungeon crawling in generale. Non poteva certo mancare in questa ennesima Namco Museum.
Per ultimo ma non meno importante troviamo Splatterhouse, un titolo che all’epoca fece scalpore, clamore e fu subito circondato da una folta schiera di ammiratori. Si tratta di uno dei primi esempi di giochi horror con riferimenti cinematografici a Venerdì 13 e The House con delle atmosfere riuscite e spaventose. Vestire la maschera da hokey dà i brividi ancora oggi!
Una parola ancora va spesa per i menu di personalizzazione impostati da Bandai Namco su Nintendo Switch al fine di migliorare l’esperienza di gioco. Questi menù permettono di impostare la visuale più affine alle vostre esigenze e di personalizzare molti aspetti dei giochi in questione, comandi compresi. Il sonoro è quello originale dell’epoca di sviluppo dei giochi stessi, una chicca in più per gli amanti del genere Arcade retrò.
Namco Museum per Nintendo Switch è l’ennesimo tentativo da parte del colosso Bandai Namco di riproporre con il minimo sforzo un prodotto interessante e con delle potenzialità. Questo non sminuisce il valore di una collection che vanta perle a cui tutti dovremmo giocare nella vita: il problema è che ormai tutti ci abbiamo già giocato e in molti posseggono già una copia di questi stessi titoli, spesso nel proprio smartphone; il prezzo di € 29,90 oltretutto è forse un po’ troppo elevato per cosa il titolo offre. Detto questo, se non avete nella vostra collezione questi titoli dovete assolutamente cogliere la possibilità di acquistarli.
Pro
- Sono i classici della storia del videoludo
- Interessante per partite veloci
- Ricostruzione fedele all'originale
Contro
- Si tratta sempre della stessa collection, in sostanza
- Ripetitivo alla lunga
- Prezzo forse troppo alto