Elite Dangerous – PlayStation 4 – Recensione
Che Elite Dangerous non sia uno dei nomi più noti nel panorama videoludico è un dato di fatto. Non fraintendete, stiamo paragonando la notorietà di Elite Dangerous con i suoi due principali concorrenti: No Man’s Sky e Star Citizen. Si, perché questi tre titoli ambiscono di fatto alla stessa fetta di utenti: amanti dell’esplorazione spaziale e delle avventure fatte di viaggi interstellari, politica, commercio, combattimento e molto altro.
Questi sono solo alcuni aspetti tipici dell’ambientazione, che deve molto a letteratura e cinema, in particolare alle saghe di Dune e di Star Wars. Citando George Lucas: “Senza Dune, Star Wars non sarebbe mai esistito.” Forse è il caso di dire che senza Elite Dangerous, né No Man’s Sky né Star Citizen sarebbero mai esistiti. Stiamo infatti parlando di un brand che vede la sua nascita nell’anno 1984, sviluppato da Frontier Developments. Andatevi a vedere qualche immagine: resterete stupiti da quante idee di base sono sopravvissute fino alla versione attuale.
Se quindi non sono molti a conoscere Elite Dangerous nella sua veste originale su PC, sfrutteremo l’occasione con questa nuova uscita su PlayStation 4 per raccontare ancora una volta di un gioiellino non per tutti. Elite Dangerous si ama o si odia.
Il concetto di progresso è un meccanismo protettivo che ci difende dai terrori del futuro (Frank Herbert)
Elite Dangerous è un enorme sand box ambientato nella Via Lattea. Vestiamo i panni di un pilota al comando di un’astronave – nelle prime fasi piccola e poco equipaggiata – che ci permetterà di spostarci fra le stelle e cominciare la nostra esplorazione spaziale. L’uomo del futuro ha colonizzato migliaia di sistemi solari “vicini” al nostro Sole e si sono formate fazioni contrapposte caratterizzate da politiche e ideologie uniche. Come giocatori non abbiamo un vero scopo, potremo (e dovremo) dunque scegliere la nostra strada in maniera del tutto libera. Potremo commerciare fra le varie stazioni, divenire cacciatori di taglie, esplorare sistemi vergini e sconosciuti spingendoci in ogni angolo della galassia, realmente composta da miliardi di stelle e pianeti generati proceduralmente.
Ci è concessa poi l’associazione ad una di queste fazioni, modalità di gioco chiamata Power Play, così da svolgere missioni dedicate. Il nostro contributo, assieme a quello degli altri giocatori connessi, influenzerà la colonizzazione di pianeti, le conquiste o le difese di mondi rendendo l’ambientazione dinamica settimana dopo settimana. Per apprezzare al meglio questa modalità e l’intera struttura di gioco in generale, bisognerà quasi approcciare Elite Dangerous come un grande gioco di ruolo che eleva l’immersività a caratteristica principale. Ci saranno giocatori infatti che valutaranno l’esperienza come ripetitiva e senza scopo, mentre altri troveranno il vero divertimento semplicemente pilotando la propria nave e impersonando il proprio ruolo nella galassia.
Difficile da padroneggiare
La versione per PlayStation 4 viene proposta in due principali varianti di acquisto. Elite Dangerous è disponibile infatti in bundle con l’espansione Horizon, che aggiunge numerosi contenuti, tra cui la possibilità di atterrare su pianeti rocciosi ed esplorarli con un rover. Se non siete certi dell’acquisto, il nostro consiglio è di cimentarvi nella versione base per poi espandere l’intero gioco solo se veramente catturati dal mondo di Elite Dangerous. Specialmente nelle sue prime fasi il gioco è spiazzante, non esiste un vero e proprio tutorial e vi ritroverete presto a cercare informazioni su video in rete per capire anche solo come atterrare o pilotare il vostro mezzo.
Ogni nave può essere poi completamente personalizzata, non solo da un punto di vista estetico ma con numerosi moduli per adattarla al vostro stile di gioco. Pilotare la navicella è un continuo allenamento, quasi paragonabile a un vero simulatore. Dovrete tener conto di numerosi fattori: velocità, fisica realistica dei pianeti e dei vari corpi celesti, richiesta di permessi di atterraggio nelle stazioni, bilanciamento energetico fra motori, armi e scudi e così via. Anche la più semplice delle operazioni in Elite Dangerous rappresenta una sfida: se non siete disposti a investire il giusto tempo nel superamento di queste prime difficoltà, probabilmente Elite Dangerous non fa per voi.
Chi saprà apprezzare Elite Dangerous verrà ricompensato con un impatto visivo tra i più affascinanti: la scelta della resa generale realistica, a differenza dei toni pastello in No Man’s Sky, rende emozionante l’approccio ad ogni fascia di asteroidi, pianeta, nebulosa o buco nero. Sarà stupefacente trovarsi davanti alle enormi stazioni e migliorare giorno per giorno la propria tecnica di volo; sarà impegnativo distinguersi nel combattimento e nel commercio; sarà estenuante viaggiare verso un braccio della galassia per poi ritrovare la via di casa.
Due colossi a confronto
Elite Dangerous è davvero a un passo dall’essere l’indiscusso leader di questo filone. Le più grandi mancanze che la community segnala sono la modalità in prima persona del pilota così come la possibilità di atterrare su qualunque pianeta e non soltanto quelli rocciosi. Il team di Frontier Developments ha dato prova di sfornare solo qualità e tutti sono fiduciosi in questo titolo in costante crescita che fin dall’inizio ha saputo innovarsi e aggiornarsi includendo sempre ottimi contenuti. La critica principale e condivisibile verso questo titolo è la ripetitività che i neofiti del genere percepiscono nello svolgere sempre missioni simili se non identiche: critica analoga non a caso è stata mossa nei confronti di No Man’s Sky alla release.
Da fan di Elite Dangerous, abbiamo pensato di coinvolgere attivamente in redazione nelle prime ore di gioco l’autore della recensione di No Man’s Sky, per meglio identificare il target di videogiocatore che più potrà trarre beneficio dall’esplorazione di Elite.
A cura di Federico Tesio.
Più volte e non solo di recente in occasione della release per PlayPlastation 4 Elite Dangerous e No Man’s Sky sono stati posti sulla stessa bilancia e pesati con lo stesso metro di giudizio. In comune i due titoli hanno la natura dichiaratamente introspettiva e al contempo maestosa: che siate fan dei pastelli di NMS o del render fotorealistico di ED, vi troverete letteralmente catapultati in un caleidoscopio di universi fatti di luce, colori, forme e opportunità che non hanno troppi precedenti nella più recente storia videoludica. Dove NMS tuttavia declina a maggior automatismo le sezioni di volo, ED ne fa motore principale e motivo di vanto: i livelli di estremo realismo (e conseguente curva di difficoltà se, come il sottoscritto, non avete un background da piloti interstellari) vi costringeranno a impiegare una buona dose di tempo e volontà nell’apprendimento dei comandi base per il volo, non necessariamente col successo sperato. Elite Dangerous non perdona: il senso di confusione e impotenza che abbiamo percepito nell’incipit di NMS è nulla a confronto.
In Elite Dangerous sarete padroni di voi stessi nella misura in cui i ragazzi di Hello Games ci avevano soltanto promesso. D’altro canto l’esasperazione e la probabile perdita di pazienza davanti all’immensità di un titolo che fa dell’intuizione, dell’auto apprendimento e della formazione più e meno autonoma conditio sine qua non per il lento proseguo dell’avventura potrebbero farvi rimpiangere i semplici atterraggi e l’immediatezza degli spostamenti di NMS. Allo stesso modo la completa assenza di binari su cui impostare una trama e un obiettivo comune da raggiungere potrebbero alla lunga dissuadere il giocatore dall’investire la giusta dose di energie per il conseguimento di quegli obiettivi auto imposti frutto del libero arbitrio più totale imposto da Elite Dangerous.
Se non siete devoti alla simulazione spaziale, ma amate le ambientazioni stellari con una buona dose di autonomia dettata dalla natura procedurale dell’universo, in NMS potrete trovare un fido compagno nel vostro viaggio verso il centro dell’universo al la ricerca ultima del significato della vita.
Se siete invece fan dei gestionali intergalattici frutto di realismo estremo e disposti a familiarizzare con possibilità pressoché infinite, dirigetevi armati della giusta dose di volontà di immedesimazione verso la passerella di imbarco di Elite Dangerous. Non dimenticatevi di rimuoverla però: il rischio di finire schiantati per una ritrazione in tempi sospetti è dietro l’angolo!
Molteplici opzioni
Inizialmente eravamo scettici della resa su console di un titolo come Elite Dangerous ma una volta preso il dualshock in mano, ci siamo dovuti ricredere. L’elevatissima possibilità di personalizzazione dei controlli, rende più che godibile il gioco su Playstation 4. Da segnalare la compatibilità con i Joystick della serie Thrustmaster Hotas, controller per simulatori di volo che renderanno l’esperienza ancora più immersiva.
Per i puristi delle specifiche tecniche, vi rimandiamo a questo video molto esaustivo, che spiega nel dettaglio le differenze fra versione PC, PS4, PS4 Pro ed Xbox One.
Elite Dangerous non è un vero e proprio MMO: anche giocando online, questo titolo crea delle istanze dove vi troverete con massimo una ventina di altri giocatori possibili connessi e, vista l’immensità della galassia, sono rare le occasioni in cui più giocatori saranno concentrati nello stesso luogo. Elite Dangerous è un ottimo prodotto capace di dividere nettamente le opinioni di giocatori e critica. Viaggiare con una delle molte astronavi disponibili è l’unico modo per sapere se questo universo è capace di catturarvi.
Pro
- Immenso e immersivo
- Simulativo, pilotare la nave è gran parte del divertimento
- Controlli su Playstation 4 ottimamente implementati
Contro
- Nonostante siano molte, le missioni risultano presto ripetitive
- Alcuni caricamenti di troppo, specialmente online