Il Viaggio di FIFA 17
Il sogno di Alex Hunter è il sogno di moltissimi noi. Crescere in giardino con gli amici e un pallone, con le partite il sabato pomeriggio e sognare un giorno di vestire i panni della propria squadra preferita, di seguire le orme di campioni come Baggio o Del Piero. E magari un giorno avere una città intera che festeggia il tuo quarantesimo compleanno e ricevere dal tuo allenatore in regalo una Delorean come quella di Ritorno al Futuro. Alex Hunter è un nome che agli appassionati di calcio non dirà nulla, ma a chi segue invece le vicende del football virtuale, è destinato a entrare nella storia, nei cuori e nelle giornate di molti.
Alex è infatti il protagonista di FIFA 17: Il Viaggio (The Journey), la grande nuova modalità del titolo calcistico più venduto e premiato del mondo, che fa il suo esordio nell’edizione di quest’anno. Possiamo togliervi il dubbio subito: The Journey è un’aggiunta fantastica al pacchetto di FIFA e forse la più grande aggiunta alla serie dai tempi dell’esordio di Ultimate Team.
Goal! Il videogame?
Non è mai facile per i titoli sportivi dopo vent’anni e passa di installazioni annuali, trovare nuove strade per ampliare la propria offerta e superare la competizione che, nel caso di FIFA, è sempre agguerrita e impersonificata da Pro Evolution Soccer. Per questo sono anni che il sottoscritto ripeteva che c’era solo un passo per un gioco come FIFA per rinnovarsi, ossia “copiare” e magari migliorare la grande idea di ormai due stagioni fa dei veri trend-setter del mondo delle simulazioni sportive, i Visual Concepts e il loro NBA 2K: la modalità storia.
Periferia di Londra, giornata uggiosa come tradizione della capitale recentemente Brexit-tata dall’Europa: un campo da calcio, 22 ragazzini che inseguono un pallone. Sembra una giornata come le altre, il giovanissimo Alex e il suo amichetto Gareth giocano in attacco e la coppia fa furore. La partita però non si sblocca. 0-0 maligno nella finale di coppa di quartiere. Allerta: si sparge la voce, uno scout di una squadra importante di Premier League è tra il pubblico, alla ricerca di giovanissimi talenti.
Alex si ritrova a calciare il rigore decisivo, madre e nonno pronti a esultare. E in quel momento ci ricordiamo di essere in un videogame e di non stare guardando un nuovo Goal! Perché Il Viaggio, rivoluziona la modalità Carriera di FIFA, viene introdotta da una storia con tanto di attori in motion-capture, correlata da cutscenes, da scelte multiple nelle conversazioni in stile Mass Effect e persino da un cameo di una personalità del calcio reale come Harry Kane o Marco Reus.
Un “cacciatore” alla ricerca del sogno
In The Journey quindi seguiremo la vita di Alex Hunter, un ragazzo di colore (grande coraggio da parte di EA Sports di figurare un protagonista nero in un ambiente che denota spesso problemi razziali come il calcio) con il sogno di sfondare nella Premier League, aiutato da una madre amorevole, un nonno ex-calciatore e mentore e certo meno aiutato dal padre assente e problematico. La trama, sicuro non rivoluzionaria, è narrata però sapientemente tramite scene ottimamente recitate e, sebbene non potrebbe concorrere certo per un Academy Award, fa il suo dovere e supera senza dubbio qualsiasi sforzo di NBA 2K negli anni, Spike Lee o non Spike Lee.
Rispetto a una normale Carriera infatti, Il Viaggio di FIFA 17 non solo inserisce scenette e personaggi, ma incide direttamente sul gameplay. Per esempio, dopo essere stati selezionati dalla prima squadra di Premier League, seguire la trama ci vedrà forzatamente passare per un periodo dalla Serie B inglese, in quanto il nostro team ha acquistato nel nostro ruolo (che potrete scegliere tra tre o quattro opzioni, tutte in attacco) un certo Harry Kane.
Queste imposizioni dovute dall’intreccio potrebbero disturbare alcuni, ma sono strumentali per l’efficacia della narrazione, e per immedesimarci nelle vicissitudini sulla strada verso l’olimpo del calcio di Alex Hunter. Il Viaggio è in pratica il primo gioco di ruolo calcistico della storia. Infatti gli elementi dei GDR sono presenti quasi tutti in questa avventura: una storia preponderante, doppiata e ricca di cut-scenes, la crescita del proprio personaggio a seguito dell’allenamento e l’acquisizione di “esperienza” (questa volta sul campo) e abilità peculiari (col pallone), una quest verso il successo con tanto di gestione del carattere di Alex tramite le scelte multiple nelle conversazioni con stampa, colleghi e staff tecnico.
Un esempio? Rispondere in maniera pacata ci farà entrare nelle grazie dell’allenatore, mentre comportarsi in maniera impulsiva ci renderà beniamini dei tifosi e dei social network.
E adesso?
FIFA 17: Il Viaggio alza l’asticella per il futuro non solo dello stesso titolo Electronic Arts, ma per tutti gli sviluppatori di giochi sportivi, ancora una volta. La rifinitura e la passione messa nel raccontare la storia di Alex Hunter sono da applausi e completate felicemente dal sempre efficace gameplay del gioco. Certo, alcuni di voi diranno: “Ma chi è questo Hunter e perché dovrebbe per forza interessarmi di lui?”. Beh, magari The Journey non racconterà la vostra storia o quella di un vostro alter-ego digitale (chissà cosa si inventerà qui EA il prossimo anno, potenziale per esperienze ancora più esaltanti c’è), ma racconta una vita di amicizie, rivalità, sudore e calcio, tanto calcio. E a noi basta, anzi, avanza.