Paper Mario: Color Splash – Provato
Mancano solamente poco meno di due settimane all’uscita di Paper Mario: Color Splash su Nintendo Wii U, e tra pochi giorni potrete leggere sulle nostre pagine la recensione completa del gioco. Nel frattempo abbiamo provato il titolo per qualche ora e possiamo darvi le nostre prime impressioni. Il quinto capitolo della serie Paper Mario sarà tornato alle origini o avrà deciso di proseguire la strada ben poco gradita di Sticker Star (di cui trovate qui la recensione)?
Paper Mario: Color Splash abbandona la sua componente open world-RPG per adottare un sistema a livelli, con tanto di World Map molto simile a quella di Super Mario Bros. 3. Già da questo punto di vista possiamo notare come il gioco di ruolo classico di Nintendo 64 e Gamecube sia ormai perduto, con conseguente non utilizzo degli avanzamenti di livello del personaggio.
Tuttavia vengono mantenuti un sistema di punti vita di Mario e dei nemici, caratterizzati dal loro colore, che li renderà più monocromatici man mano che verranno indeboliti. Il colore è difatti il punto focale di tutta l’avventura: i tipi timidi stanno rubando il colore da ogni cosa o essere vivente, e l’unico in grado di salvare la situazione è il nostro idraulico preferito.
Con l’aiuto di Tinto, un simpatico barattolo di vernice senziente, Mario ha infuso il suo martello con vernice di ogni colore: grazie a ciò potrà risolvere svariati puzzle ambientali colorando determinate zone degli stage facendo bene attenzione a non esaurire la sua riserva di rosso, giallo e blu, visibile nell’angolo in alto a sinistra della schermata.
Naturalmente il colore è importante anche nelle sessioni di battaglia, che non saranno a incontri casuali ma con nemici sempre visibilissimi su schermo e da affrontare tramite eventi di storia con tanto di simpatici dialoghi e situazioni strampalate.
Avremo a disposizione un certo numero di carte da giocare contro i nemici, ognuna delle quali rappresenterà un certo tipo di attacco (martelli, salti, e molto altro), che potrebbero essere colorate o in bianco e nero. Le carte colorate sono molto più potenti di quelle in bianco e nero, perciò avremo l’opportunità di scegliere se consumare parte della nostra vernice per colorare le carte più deboli, con una strategia che ci costringerà a usare il colore con giudizio in battaglia per non restarne privi durante i puzzle, o a non sprecarlo sulla mappa rischiando altrimenti di avere difficoltà contro i nemici.
I combattimenti ricalcano alla perfezione i soliti RPG della serie di Paper Mario e Mario & Luigi, pieni di QTE per ogni azione che avremo intenzione di intraprendere: i salti dovranno essere lanciati in successione premendo il pulsante al momento giusto quando saremo proprio sulla testa del nemico, le martellate saranno più o meno potenti a seconda del momento in cui il martello verrà “liberato” sui malcapitati, e premere il pulsante appena prima di ricevere un attacco risulterà in una parata di successo, che limiterà i danni ricevuti.
Naturalmente ciò che salta subito all’occhio, a prescindere dal gameplay, è lo specialissimo design che non può non toccare il cuore di tutti coloro che amano osservare i dettagli. L’intero mondo di gioco è composto da cartoncino, carta velina e quant’altro, modellata, origamata e ritagliata di modo da formare un’ambientazione completa.
Nintendo ha acquistato e studiato praticamente tutti i tipi di carta e cartone esistenti di modo da proporre una perfetta riproduzione nel gioco, dalle texture fino ad arrivare addirittura al tipo di assorbimento del colore. Una totale immersione quindi in un mondo di carta, accompagnato da battute irriverenti e piene di citazioni da parte di personaggi che se fino a questo momento era semplici macchiette su cui saltare in testa, ora sono invece nemici con una propria personalità.
La prima impressione è stata fantastica, e non vediamo l’ora di darvi il nostro parere con la recensione completa. Potrete leggerla tra pochi giorni qui, su Gamesource.
