Pac-Man 256 – Recensione
Quando un titolo di successo del panorama mondiale si palesa mesi o anni dopo su console di gioco fisse, alzo non un solo sopracciglio, ma solitamente anche due o tre. Le meccaniche, le tempistiche e i comparti tecnici delle produzioni per telefoni/tablet infatti nel 90% dei casi mal si adattano ai ritmi del gaming su console e queste conversioni si riducono solo a espedienti veloci per fare soldi (ma quanti, mi chiedo inoltre io, ndr).
Qui però, mi trovo in difficoltà nell’essere prevenuto, in quanto Pac-Man 256, produzione di Bandai Namco e sviluppato da Hipster Whale (lo studio responsabile del simpatico Crossy Road) è forse il mio gioco mobile preferito degli ultimi anni. Ogni momento vuoto, ogni coda in posta e ovviamente ogni pausa WC è l’occasione giusta per estrarre il mio fido LG dalla tasca e ingoiare pillole e fantasmi senza soluzione di continuità. L’idea di fondo di Pac-Man 256 è alquanto bizzarra: ossia celebrare un bug di gioco, il Glitch 256. In pratica, nella versione originale del titolo inventato da Tohru Iwatani, nel momento in cui un giocatore riusciva a raggiungere il 256° livello, per via di errori di calcolo dati dalla limitatissima capacità del software originale, il labirinto di Pac-Man si corrompeva in maniera irrimediabile, affollando lo schermo di numeri, simboli e forme casuali, le quali prevenivano dal completare il livello.
Da una costola di questo errore, nasce Pac-Man 256, un endless runner dapprima prerogativa solo di iOS e Android nel quale il giallo protagonista deve fuggire non solo dai classici fantasmi, ma anche e soprattutto dall’inesorabile avanzata del glitch 256 in fondo allo schermo, mentre il livello si sviluppa in alto all’infinito.
4 Pac-Man all’orizzonteeee
Come da tradizione Pac-Man, il gameplay è immediato e divertente. Non ve lo sto a spiegare: se siete su un sito di videogiochi a leggere la mia recensione di un porting console di un titolo mobile sapete benissimo cosa sia Pac-Man, ne sono sicuro. Devo dire che negli anni non ho mai avuto tanto feeling con i capitoli di questa serie, sebbene nutrissi un amore incondizionato per il design dei personaggi, tanto da riempire quella che una volta era la mia camera di gadget, peluche e merchandise dedicato. È servito quindi Pac-Man 256 per farmi innamorare della creatura di Iwatani, grazie alla sua formula veloce ed efficace, alla ricerca dei punteggi più alti, divorando frutti e fantasmi in quantità. Sono molto orgoglioso del mio record (21.887: avete fatto di meglio?, ndr) inoltre: Hipster Whale mi ha conquistato, senza oltretutto spendere un euro.
Ora, come detto, sto riapprocciando il tutto ma con un pad in mano, per l’esordio su PlayStation 4 (disponibile anche per PC e Xbox One) del gioco. Ma cosa offre questa nuova versione da piattaforma fissa? Beh, devo dire che le aggiunte si contano davvero sulle dita di una mano sfortunatamente. Sono state eliminate le microtransazioni in primis (visto che non è più gratis era da aspettarselo) e reso più veloci gli unlock di poteri e opzioni, nonostante non immediati, il che ci può anche stare se consideriamo almeno lo sbloccaggio dei power up (ce n’è qualcuno inedito) come un elemento di longevità di un titolo altrimenti spesso come una pagina della Gazzetta. Sono state aggiunte anche una manciata di nuove arene/skin dagli effetti spesso dimenticabili e nient’altro: un po’ poco devo dire.
Certo, il piatto forte è da trovarsi nella modalità multiplayer locale fino a 4 giocatori, introdotta per l’occasione. Impersonando Pac-Man in una delle sue forme moderne o retro o magari il pollo di Crossy Road, si potrà affrontare la sfida al punteggio più alto assieme agli amici, condividendo power pellets (le pillole più grosse in grado di trasformare i fantasmi in cibo blu lampeggiante per il nostro eroe, ndr) e potenziamenti. Ogni volta che un compagno viene sconfitto, basterà trovare una vita extra sul terreno di gioco per riportarlo in vita immediatamente; tutti i giocatori contribuiscono a un punteggio globale, anche se, per il bene della rivalità, verranno indicati a schermo anche gli score singoli. Devo dire che il caos generato da un Laser condiviso da 4 personaggi su schermo è davvero esilarante e che questa modalità funziona alla grande.
Tuttavia, quante volte pensate di poterci giocare, seriamente? Sembra proprio uno di quei giochetti da tirare fuori una volta ogni tanto quando vengono a trovarvi amici con cui difficilmente potreste mettervi a sfidarvi a CoD, ecco.
Can you feel the rhythm?
Gameplay parlando, difficile anche solo esprimersi, vista la semplicità del pacchetto: sostituite gli swipe sul touch screen con l’uso del d-pad o dello stick analogico del controller, tutto qui.Pac-Man 256 Console toglie la seconda possibilità, il “continue” presente nella versione mobile (quindi scordatevi di battere i vostri record su telefono), ma a parte questo è identico all’originale. Persino la grafica è quasi intoccata e risulta un po’ slavata e non certo bellissima su una televisione.
Quello che mi ha lasciato un po’ perplesso è la ragione per questo port. Non ha niente di particolarmente sbagliato, è prezzato inoltre ad un onestissimo listino di 4.99€ (il minimo sindacale su console) e aggiunge un discreto multiplayer a un gioco mobile di vero pregio e divertimento. Il suo problema è forse nella natura radicalmente portatile e da gioco occasionale dell’opera di Hipster Whale. Prendete un gioco come Badland, qualche mese fa portato anch’esso su PlayStation e Xbox: certo, non ci ha convinto del tutto, ma la sua struttura, con brevi livelli ma dotato di una progressione lineare, più modalità e una sorta di “storia” (con tutte le virgolette che volete), lo rendeva adatto per la conversione. Pac-Man 256 invece è un semplice loop di gameplay dedito alla conquista del miglior punteggio possibile, senza nessun elemento aggiuntivo o modificatore. Un qualcosa che si adatta alle già citate sessioni di gioco in metropolitana o al gabinetto, ma non certo a una console fissa da gioco, nella quale anche solo far partire un’applicazione dopo un’altra è un procedimento non così immediato.
Detto questo, se vi piace Pac-Man, avete spesso amici annoiati a casa e non avete magari mai spolpato 256 su telefono, a 5€ questo videogame potrebbe essere imperdibile. Per tutti gli altri, guardare oltre senza problemi, prima dell’inevitabile ingresso di Pac-Man 256 in Games with Gold o PlayStation Plus (o a 10 centesimi nei saldi natalizi di Steam, ci scommetto).