Dreii – Recensione
Recensire Dreii non è una cosa semplice, e non perché abbia meccaniche complesse o sia uno di quei giochi con tante belle idee mal realizzate, che è difficile bocciare o promuovere. Non so come relazionarmi con Dreii perché è un gioco per smartphone, e non prova a nasconderlo, che però ha visto la luce anche su PlayStation 4 e PlayStation Vita, con la seconda versione certamente più vicina alle sue origini data la natura portatile e la presenza dello schermo touch. Ma la versione PlayStation 4? Ha senso giocarlo su console fissa? Dovrei approcciarlo come gioco mobile o come gioco per console casalinga?
L’unica cosa che posso fare è cercare di spiegarvi le meccaniche e lasciar decidere a voi su quale piattaforma potreste preferir giocare Dreii, che, nonostante non rivoluzioni nulla, ha come perno un modo nuovo di intendere il multiplayer nei puzzle game.
Il cubo va sopra al parallelepipedo
Ma cos’è Dreii? Avete presente i puzzle basati sulla fisica che andavano tanto nei primissimi anni di vita degli smartphone? Ecco, è uno di quei giochi. Nei panni di una cosa che assomiglia ad un poncho incrociato con una pignatta bisognerà raccogliere dei solidi e impilarli fino a raggiungere una lucina bianca, per passare allo stage successivo. Oltre ai solidi raccoglibili ce ne saranno altri che si potranno spostare solo trascinandoli mediante un’altra figura, altri semitrasparenti che non saranno utili per completare il livello (solo quelli bianchi terminano lo stage una volta raggiunta la luce), alcuni esplosivi, e via discorrendo. In più alcuni stage vedranno condizioni metereologiche particolare, come il vento che a intervalli fa crollare le costruzioni, o porzioni di pavimento che fanno rimbalzare gli oggetti sopra posizionati, e che quindi devono essere aggirate.
Un cubetto per uno…
Fino a qui viene da chiedersi cosa c’è di diverso in Dreiirispetto ai miliardi di puzzle di questo tipo presenti da anni su Google Play o App Store; la differenza fondamentale sta nella presenza di un multiplayer decisamente atipico, in cui i giocatori si ritroveranno ad affrontare i livelli proposti insieme ad altri, selezionati casualmente online. Nella mappa degli stage, visivamente simile ad una costellazione, attorno ai singoli livelli vedremo ruotare come dei satelliti delle piccole sfere che indicano che altri giocatori stanno tentando di risolvere quel puzzle. Entrando ci ritroveremo con gli altri, senza la possibilità di comunicare se non tramite dei testi preimpostati che non includono alcun tipo di indicazione da dare ai nostri compagni. La varietà di situazioni che il giocatore si troverà ad affrontare in questo caso saranno molteplici, e a prescindere dalla possibilità di incontrare persone che volontariamente creano problemi per divertirsi, spesso semplicemente l’impossibilità di comunicare metterà una barriera: due giocatori potrebbero trovarsi a voler eseguire la stessa operazione nel completare un puzzle, non capendo chi deve svolgere quale attività, o magari uno dei giocatori coinvolti non ha capito quale è la risoluzione; e ancora, è possibile che nel caso di diverse soluzioni possibili diversi giocatori portino avanti due strategie diverse, così come mi è capitato di passare lunghi secondi con tutti i giocatori fermi perché nessuno prendeva l’iniziativa e cominciava a risolvere lo stage.
C’è da dire che se a livello teorico un multiplayer così impostato possa far storcere il naso e far venire dubbi su quanto possa facilmente diventare frustrante, dall’altro nelle mie partite non ho mai incontrato reali problemi con gli altri giocatori, ed in qualche modo, nonostante le dovute incertezze, siamo sempre arrivati alla soluzione in armonia e con agilità.
La miglior piattaforma per mettere i cubi l’uno sopra l’altro
Ho appena detto, tra le righe, di come l’essenza vera di questo gioco sia multiplayer. Quindi, a giocarlo su smartphone non c’è problema, nel 2016 tutti hanno una connessione dati. Inoltre la versione mobile si controlla tramite schermo touch, che è il sistema di input su cui è stato costruito il gioco, e nonostante non sia preciso come le levette analogiche è sicuramente il più comodo e intuitivo. Veniamo quindi a PS Vita, la quale include entrambi i metodi di controllo, schermo touch e tasti. D’altro canto non so quanti abbiano una PS Vita con l’alloggiamento per la sim, quindi viene meno la possibilità di giocarlo in mobilità, situazione per la quale questo gioco è ovviamente pensato. Passiamo infine a PlayStation 4, dove non abbiamo a disposizione i controlloii touch. Dopo un po’ di “rodaggio”, le levette fanno il loro dovere, e risultano anche un po’ più precise, oltre al fatto che la console è sempre online. L’unica domanda da porsi è, quindi, se vi interessa giocare un gioco di questo tipo su una console fissa.
Un suggerimento univoco non ve lo posso quindi dare, sta a voi decidere, non c’è una piattaforma migliore in senso oggettivo, contano solo le vostre esigenze. Tenete comunque conto che è presente il cross buy tra PS Vita e PlayStation 4, ma non il cross save, e il gioco costa 12 euro, quasi tre volte il prezzo su Google Play Store e su App Store.