The Culling – Anteprima
Sono molti i casi in cui videogiochi di successo sono stati riproposti come film o serie di film (pensiamo a Resident Evil, fra gli altri) e forse anche di più quelli in cui film, serie TV o libri hanno ispirato dei videogiochi (Star Wars, tanto per citarne uno). Una serie di film e libri che particolarmente si presta a una trasposizione videoludica è sicuramente quella di The Hunger Games. Questo è quello che devono aver pensato quelli di Xaviant Games quando hanno iniziato a lavorare sul loro gioco, appena uscito in Early Access su Steam, The Culling. Non gli si può proprio dare torto in effetti: sedici giocatori, buttati in un’arena piuttosto vasta, hanno venticinque minuti per cercarsi e uccidersi a vicenda. La Battle Royale perfetta, potenzialmente.
Wannabe Katniss Everdeen
The Culling è un gioco prettamente PvP, non aspettatevi perciò una trama a la The Hunger Games o altro. Si entra e si va in cerca di una partita online. Prima di farlo è possibile scegliere il proprio loadout, cioè tre Perks: si può scegliere tre fra un gran numero di perks che migliorano i danni con un certo tipo di armi, le difese oppure si può decidere di non prendere dei bonus alle statistiche a vantaggio di un oggetto con cui iniziare la partita. Una volta scelti i perks, è possibile decidere che tipo di oggetti possono uscire negli airdrop chiamati da noi e infine vestire il nostro avatar.
La partita inizia con il nostro personaggio abbandonato in una piccola cella in un punto randomico della mappa, che invece è sempre la stessa. Dopo un breve countdown la cella si apre e possiamo iniziare a raccogliere pietre e rametti con cui costruire le prime armi di fortuna. Nei successivi venticinque minuti, l’obiettivo sarà quello di non morire: cercare subito il combattimento non è una tattica particolarmente efficace, meglio darsi a una prima fase di esplorazione durante la quale cercare di trovare un paio di armi (una melee e una ranged), delle cure e magari qualche utility item come il man tracker per sapere dove sono i nostri avversari, o cercare di piazzare trappole in alcuni punti strategici. Un’altra strategia intelligente è quella riciclare gli oggetti in esubero alle apposite stazioni per accumulare F.U.N.K, una currency con cui aprire delle casse particolari o chiamare gli airdrop.
Quando ci sentiremo abbastanza forti (o quando il tempo inizia a stringere) possiamo iniziare a dare la caccia agli altri giocatori. Ne resterà soltanto uno, e infatti la partita finisce quando tutti i giocatori sono morti tranne uno. La vastità della mappa non è un problema da questo punto di vista, perché con il passare del tempo la mappa verrà ricoperta da gas velenoso, partendo dalle zone più esterne fino al centro, spingendo i superstiti tutti nella stessa zona.
Potenzialmente quindi ci sono tutti i presupposti per un gioco davvero molto divertente e profondo, peccato che tanti buoni propositi vengano poi mandati a quel paese da una realizzazione decisamente poco curata.
Speranze mal riposte
Se qualcuno di voi a questo punto è già pronto a spendere i propri soldi e buttarsi in questa rivisitazione degli Hunger Games, farebbe bene a prendersi altri cinque minuti e continuare a leggere.
Se da una parte ci sono degli ottimi presupposti per un buon gioco, dall’altra c’è una realizzazione decisamente approssimativa dello stesso: The Culling gira a 40 fps scarsi anche abbassando notevolmente le impostazioni grafiche e utilizzando un buon PC; c’è eccessivo stuttering al punto che in certe occasioni provoca fastidio agli occhi; l’audio, in teoria punto di forza di questo gioco (uno dei selling point del titolo è un audio estremamente curato, che trasmetta immersività nell’atmosfera di gioco e che è parte integrante del gameplay, perché necessario per trovare gli avversari), risulta confusionario e disorientante. Ma se tutto questo non fosse abbastanza, il punto focale di tutto il titolo, il combattimento, è approssimativo e disordinato: tutto si riduce a correre in cerchio insieme all’avversario spammando attacchi senza precisione, nella speranza di colpire. Ad aumentare la nostra frustrazione si sono messe anche delle attese decisamente lunghe per iniziare una partita, attese che a volte sono durate anche diversi minuti oltre a svariati crash e timeout di connessione.
Di minore importanza dal momento che si tratta di un Early Access, ma comunque da segnalare, sono dei problemi di bilanciamento delle armi (decisamente a favore di quelle melee) e la qualità delle texture e della grafica in generale. Se portata su parametri alti, la grafica è godibile e in certi casi (come i modelli dei personaggi) anche eccellente, purtroppo però il risultato è una perdita clamorosa di fps e stabilità con conseguente difficoltà nel giocare decentemente.
Qualcosa di buono comunque c’è. Oltre al Free For All, è presente la modalità a squadre, con otto squadre da due componenti. Sebbene anche questa potrebbe essere migliorata (facendo spawnare i compagni vicini invece che a centinaia di metri di distanza, per esempio), questa modalità risulta più divertente e strategica di quella in solo.
Anche il crafting è ben sviluppato: poche ricette, quasi tutte utili e facili da fare, senza il bisogno di entrare in qualche menu e perdere tempo e atmosfera per costruire i mezzi per sopravvivere.
Ai posteri l’ardua sentenza
The Culling è un gioco che ci ha lasciato l’amaro in bocca, perché riusciamo a percepirne le potenzialità, ma i grossi problemi con cui ha iniziato questa fase di Early Access ci hanno scoraggiato parecchio. Per fortuna gli Early Access servono a questo e la nostra speranza è quella che gli sviluppatori possano ascoltare la community e continuare a supportare il loro gioco, così magari ritornando su questo titolo tra qualche mese, potremo trovare un gioco diverso e migliore.