Call of Duty Black Ops III
Il celeberrimo franchise di Call of Duty è arrivato alla sua terza incarnazione per quanto riguarda il suo altrettanto celeberrimo spin off Black Ops. La saga firmata da Treyarch ha riscosso fin dai suoi esordi consensi positivi unanimi sia a livello di critica che di pubblico, soprattutto per le tematiche molto attuali e allo stesso tempo profonde e drammatiche.
Black Ops III fin dalle prime battute entra in scia dei suoi predecessori con un inizio tanto cruento quanto impressionante, dove il personaggio che andremo a impersonare durante la campagna, dopo averne scelto sesso e aspetto fisico, si ritroverà catapultato in una missione di recupero di un ministro egiziano in un’Africa del futuro. Purtroppo la missione non andrà a buon fine e infatti ci ritroveremo indietro con la nostra squadra che deciderà a malincuore di sacrificarci. Verremo così fatti letteralmente a pezzi da un androide e dopo una lunga agonia potrà cominciare la nostra rinascita sul campo di battaglia.
Un futuro grigio
Il setting delle successive vicende in cui ci ritroveremo a combattere segue un altrettanto drammatico copione con un pianeta Terra completamente in balia di sconvolgimenti climatici con conseguenti carestie e scenari di guerriglia globali. Noi avremo il nostro posto nel mondo così come molti altri prima di noi come veterani mutilati che possono ancora rendersi utili in guerra grazie ad avanzatissime protesi cibernetiche che aumentano le caratteristiche fisiche di questi super soldati. Grazie a queste sofisticatissime tecnologie saremo in grado anche di hackerare a livello celebrale tutti i terminali in cui ci imbatteremo così come i robot nemici.
In tutto questo i grandi burattinai sono naturalmente ancora una volta i vertici della CIA che attraverso le loro operazioni di guerra sporca tentano di mantenere in equilibrio le sorti geopolitiche a livello mondiale. Il problema questa volta sembra esserci anche all’interno dell’organizzazione, dato che non solo dovremo scontrarci con vari contractor e mercenari di ogni sorta ma anche scovare una talpa che rema contro nelle nostre operazioni e quindi rischia di consegnare il pianeta in mano a guerrafondai senza scrupoli. Apparentemente la storia può sembrare il trionfo della banalità ma i colpi di scena di certo non mancheranno.
Ma è Halo?
Mai come in questo caso gli sviluppatori dal punto di vista meramente artistico hanno deciso di attingere a piene mani, data anche la ambientazione futuristica del capitolo, da veri e propri colossi del genere, sia a livello videoludico che non. Ecco che quindi potremo captare nel corso delle nostre sessioni di gioco delle sensazioni di dejavù con titoli come il grande Halo, Minority Report o ancora Matrix.
L’esperienza anche a livello di gameplay infatti è basata tutta sul senso della sorpresa e della confusione del giocatore che non saprà mai fino in fondo se alcune azioni siano simulazione o realtà. Nella testa del protagonista infatti, grazie agli innesti cibernetici, i piani cognitivi si sovrapporranno spesso, in chiave molto postmoderna e intrigante. I rimandi all’ultima incarnazione di Metal Gear Solid in questo senso non sono assolutamente casuali. Dal punto di vista squisitamente di gioco il level design offre numerosi spunti che corroborano questa atmosfera di limbo interiore, con la possibilità di affrontare le missioni con vari approcci differenti. Questo risulterà evidente soprattutto nel caso della co-op, sia in split screen, che in online, in cui potremo maggiormente che in passato adottare strategie vincenti come stare nelle retrovie da cecchino oppure imbrigliare i nemici a tenaglia. Terminata la campagna poi potremo riaffrontarla in modalità Nightmare in cui i robot spariranno in favore di famelici zombie da abbattere con la sola vecchia polvere da sparo.
I supersoldati
Il protagonista della vicenda è dotato poi di abilità nuove di zecca. Dimenticatevi gli EXO di Advanced Warfare in favore di un’azione frenetica alla Titanfall in cui potrete correre sui muri, effettuare delle poderose powerslide o ancora compiere dei salti al limite della gravità. Le abilità speciali poi, tenendo conto del rigoroso cool down, comprendono anche corpo a corpo repentini con atterramento immediato degli avversari, hackeraggio delle torrette nemiche, droni microscopici che potremo rilasciare in battaglia a sciami contro i nemici e tutta una serie di utilizzi mirati di tecnologia altamente avanzata.
Tutto questo verrà amplificato ancora di più nelle campagne multiplayer in cui dovremo scegliere il nostro specialista con una caratterizzazione fisica e di comportamento molto peculiare. In questo frangente l’esperienza è risultata sempre parecchio ben bilanciata. Il tutto è stato livellato comunque con modalità classiche, personalizzazione del loadout ottimamente funzionale e un level design molto curato e dalle molteplici sorprese. Gli aficionados quindi potranno dormire sonni tranquilli e avranno pane per i loro denti per i mesi a venire. Peccato perché ancora un paio di armi dell’arsenale sono troppo forti e sbilanciate rispetto alle altre ma comunque l’esperienza rimane una delle più godibili attualmente in circolazione. La completezza e la frenesia sono infatti i veri tratti distintivi di questo multiplayer di Black Ops III.
Chiude la carrellata di modalità presenti Zombie, ormai anch’essa vero e proprio marchio di fabbrica di COD che conta numerosi fans. Dovremo quindi ancora una volta sopravvivere a ondate di zombie sempre più crescenti, in ambientazioni rockabilly e anni Cinquanta molto caratteristiche. Un buon passatempo che corona l’esperienza multiplayer maestosa di BO III. Come sempre accade in questa modalità faranno capolino vari attori di Hollywood che appariranno come cameo di prestigio. In questo caso parliamo delle versioni virtuali di: Jeff Goldblum, Robert Picardo, Ron Perlman, Neal McDonough e Heather Graham. La modalità presenta al momento una mappa e due solo per chi ha preordinato il titolo a tempo debito.
Il comparto tecnico di Call of Duty Black Ops III non fa rilevare sorprese di grossi livelli con una grafica e un comparto sonoro ottimi e in linea con i capitoli del passato. Il framerate è stato messo in posizione prioritaria dato che i 60fps sono sempre granitici.
[signoff icon=”quote-circled”]Il nuovo capitolo targato Treyarch punta tutto sulla quantità quest’anno e sull’abbondanza. La campagna perde ancora qualcosa in termini di pathos ma il multiplayer ne guadagna nettamente in termini di frenesia e senso dell’azione forsennata. Non si riscontrano quindi novità di livello eccezionale ma le tante cose che potremo fare garantiscono una longevità potenzialmente infinita, soprattutto in multiplayer naturalmente. Il gameplay poi è stato reso ancora più agile e frenetico con una forte predilizione per la prontezza di riflessi. [/signoff]