Lara Croft: Relic Run
Templi e avventurieri
Gli Smartphone e i tablet stanno ormai prendendo il posto dei vari Nintendo DS e PlayStation Portable come piattaforme videoludiche portatili, e molti dei titoli più recenti possono gareggiare, come qualità tecnica e complessità, con molti prodotti delle console casalinghe.
I generi più adatti a una piattaforma portatile, per forza di cose, sono quelli immediati, con meccaniche semplici, e magari anche in grado di dare quella sottile assuefazione che spinge sempre alla partita successiva. Tra i prodotti che hanno sfruttato con maggiore abilità tali caratteristiche rimane famoso Temple Run, la cui giocabilità immediata e il semplice sistema di controllo hanno inaugurato l’intero genere degli Endless Runner, dove l’unico scopo è quello di schivare ostacoli e raccogliere nel contempo bonus e punteggi.
Un sistema in grado di avere un ampio successo di pubblico, ma le cui meccaniche fin troppo semplici avevano ormai saturato il mercato, pur con qualche lodevole tentativo di rendere il genere più vario come nel caso di Subway Surfers. Sulla scia di questo genere, e tentando di renderlo più profondo, si colloca quest’ultimo Lara Croft: Relic Run. Sviluppato da Simutronics e Crystal Dynamics e distribuito da Square Enix. Il titolo, disponibile gratuitamente per iOS, Android e Windows Phone nei rispettivi store, tenta di riprendere l’immediatezza e la giocabilità di un qualsiasi Temple Run e, nello stesso tempo, di svecchiarne le meccaniche, approfittando anche dell’innegabile carisma di un personaggio ormai entrato nella storia dell’intrattenimento.
Il ritorno dell’icona videoludica
Quello degli Endless Runner è un genere che non ha mai avuto il vantaggio di una trama complessa e articolata, ma Lara Croft: Relic Run tenta di dare un minimo di retroscena alla nostra avventura.
Carter Bell, intraprendente archeologo e cacciatore di tesori già incontrato in Lara Croft And The Temple Of Osiris, si reca in Cambogia alla ricerca di alcune importanti reliquie. Ad un certo punto delle sue ricerche Carter sembra aver trovato qualcosa di importante e pericoloso, ed è qui che sparisce senza lasciare traccia. A questo punto la nostra Lara Croft decide di partire per il sud est dell’Asia per rintracciare il suo collega, consapevole che solo il ritrovamento delle reliquie potrà portarla sulla giusta strada. La storia di Lara Croft: Relic Run, quindi, non è nulla di particolarmente complesso, ma rimane lodevole il tentativo degli sviluppatori di dare un minimo di motivazione alla nostra avventura.
Tra salti, corse e sparatorie
Le meccaniche di Lara Croft: Relic Run sono quelle ormai collaudate di ogni Endless Runner. Da una mappa iniziale potremo scegliere le tappe della nostra avventura, che andranno sbloccate terminando con successo quelle precedenti. La nostra archeologa sarà sempre visibile in terza persona di spalle, alle prese con una continua corsa nel tentativo di raccogliere monete, bonus e nello stesso tempo evitare ostacoli semplicemente spostandosi su tre binari paralleli, sfiorando lo schermo tattile a sinistra o destra per schivare, in basso per scivolare, e in alto per saltare.
Il sistema è reso però più profondo e appagante da una serie di interessanti aggiunte degli sviluppatori. A partire dai percorsi generati casualmente a ogni partita fino alla possibilità, nei livelli avanzati, di variare di molto lo stile di gioco. La nostra avventura, infatti, non consiste solo nello schivare ostacoli e nel raccogliere bonus, ma richiederà anche l’eliminazione di alcuni avversari (è pur sempre Lara Croft) e il superamento di alcuni ostacoli utilizzando motociclette e quad bike. Senza contare le battaglie contro i boss finali, alcune delle quali decisamente inedite per questo genere di prodotto. Alla fine della corsa una schermata ci informa dei progressi e ci permette di accedere alla mappa generale, di ripetere il percorso o di entrare nel negozio.
A venirci incontro nelle nostre avventure troviamo infatti anche il classico emporio dove spendere monete (comuni) e gemme (piuttosto rare, acquistabili anche via Store) per potenziare il nostro equipaggiamento, armi, medikit, le croci egizie Ankh, in grado di far risorgere Lara, nuovi costumi che aumentano le caratteristiche della protagonista e persino maledizioni da lanciare ad altri giocatori, sotto forma di filtri grafici. Molti degli elementi dell’emporio si rendono disponibili solo salendo di livello.
La difficoltà è mediamente più alta rispetto a titoli simili, soprattutto a causa della visuale, dinamica e non fissa, che talvolta impedisce di proposito di vedere con troppo anticipo gli ostacoli, molti dei quali vengono generati casualmente. La cosa migliore del titolo rimane la varietà: pur soffrendo di tre sole ambientazioni, tra giungle, deserti e templi, il titolo offre molte situazioni diverse e frenetiche, tra schivate, corse, guida di mezzi, sparatorie e battaglie contro i boss.
L’unica vera pecca risiede nel sistema di controllo esclusivamente a sfioramento: sicuramente semplice e immediato, ma che purtroppo, a differenza di titoli simili, non offre altre alternative come un pad su schermo o un controllo tramite accelerometro. Non è raro, inoltre, perdere una partita solo perché il sistema si è rifiutato di gestire l’input di spostare Lara, o lo ha gestito con troppo ritardo. Una pecca lieve, ma che costringe a ripetere una corsa da capo, e talvolta frustrante in un titolo come questo, in cui la difficoltà è mediamente più elevata e la precisione è necessaria.
Poligoni e belle archeologhe
Il comparto tecnico di Lara Croft: Relic Run risulta nel complesso abbastanza solido, pur con qualche lieve incertezza causata dalla ricchezza del motore poligonale. La visuale, come accennato prima, è dinamica, e non fissa come in molti altri titoli simili, arricchita dalla presenza di numerosi elementi come nemici, boss, veloci mezzi di trasporto, brevi sezioni di parkour e sparatorie. Un sistema che in generale dona al titolo in feeling grafico di sicuro impatto, dinamico, frenetico e perfettamente adatto allo stile energico della nostra archeologa, ma che talvolta appesantisce il sistema di gioco, specialmente sulle piattaforme meno recenti. Non sono rari, infatti, i momenti in cui andremo incontro a una prematura sconfitta a causa di un lieve ritardo nella risposta ai comandi. Nulla che non possa essere risolto chiudendo tutte le altre applicazioni o magari corretto da una leggera patch, ma che stona leggermente nel quadro generale del titolo, piuttosto buono.
Escluse queste lievi imprecisioni, il motore grafico si presenta bene anche dal punto di vista delle animazioni, della scelta dei colori e del design generale delle ambientazioni, che riprendono in maniera fedele quelle delle precedenti avventure di Lara Croft, al punto che spesso sembra di avere a che fare con un frenetico episodio del Tomb Raider classico.
Dal punto di vista sonoro troviamo le classiche musiche epiche tipiche della saga, unite ad effetti sonori non particolarmente rilevanti, ma comunque buoni e ben inseriti nel contesto. In generale rimane l’impressione che, anche dal punto di vista tecnico, Lara Croft: Relic Run offra un piatto ben più ricco rispetto alla media di prodotti dello stesso genere.
[signoff icon=”quote-circled”]In un mercato ormai saturo di Endless Runner, al punto che lo stesso genere aveva iniziato ormai a mostrare i suoi limiti, Simutronics e Crystal Dynamics tentano di giocare una nuova carta, arricchendo il titolo con meccaniche inedite e sfruttando il fascino di un’autentica icona del costume. Un tentativo riuscito e piacevole, a parte qualche lieve incertezza nel motore grafico e nel sistema di controllo. La quasi totale gratuità del titolo (si pagano solo le gemme extra, ma se ne può anche fare a meno) e la ricchezza generale dei contenuti mettono Lara Croft: Relic Run al di sopra della media di altri Endless Runner. Un ottimo sistema per proporre ancora una volta le avventure dell’archeologa inglese . [/signoff]