TOP 10 JRPG su PlayStation
10 – The Legend of Dragoon
Come ultima posizione avrei potuto mettere un sacco di altri jrpg che ho reputato fantastici nel corso della mia carriera videoludica: Wild Arms, Koudelka, Tales of Destiny e così via. Ho scelto The Legend of Dragoon per un semplice motivo: è uno di quei giochi a cui ci si affezionava facilmente. Soprattutto perché, in quel periodo, avere un JRPG localizzato in italiano (sia sottotitoli che audio, nonostante il doppiaggio osceno) era cosa rara, e questo ci permetteva di comprendere i dialoghi e la trama, visto che a quel tempo non tutti sapevamo bene l’inglese come oggi.
Tutti abbiamo adorato la storia di Dart, Shana e compagnia, ma ancor di più le epiche trasformazioni in dragone e le battaglie basate sulle dotazioni, combo di attacchi fisici da effettuare premendo il tasto X con perfetto tempismo.
Èincredibile vedere l’affetto con cui la gente ricorda di The Legend of Dragoon e di quante persone sognino di vedere un seguito sviluppato per le console di nuova generazione.
9 – Star Ocean The Second Story
Secondo capitolo di una saga che ormai si può considerare storica, visto che presto ci troveremo a festeggiare il suo ventesimo anniversario. Star Ocean The Second Story non rappresenta solo uno dei JRPG più belli mai apparsi nell’epoca Playstation, ma all’interno della serie stessa è quello che sicuramente ritengo ancora oggi il capitolo più riuscito della serie, grazie soprattutto alla possibilità di vivere la storia due volte attraverso i diversi punti di vista dei due protagonisti: Claude e Rena.
La trama era abbastanza semplice, contornata da personaggi magari anche un po’ banalotti, ma non si può dire che non funzionassero alla grande. Il vero pregio del gioco, per quel che mi riguarda, erano il battle system di stampo action e le sue quest secondarie, specie quelle legate al reclutamento dei personaggi secondari.
8 – Grandia
Per quanto mi riguarda, Grandia è indiscutibilmente il JRPG con uno dei battle system più belli dell’epoca Playstation, un sistema basato sulla manipolazione dei turni tramite attacchi e abilità che richiedevano studio e intuizione dell’apposita barra IP. Una caratteristica ripresa poi dai capitoli successivi e, a sorpresa, anche dal famoso Child of Light, RPG di Ubisoft uscito nel 2014.
Il gioco segue le mirabolanti avventure di Justin e Feena, due giovani avventurieri in giro per il mondo alla scopertà della verità nascosta dietro la scomparsa di una cività ormai estinta.
Grandia ha, inoltre, secondo me, alcune delle battle theme più coinvolgenti di sempre e può vantare di essere tra quei pochi JRPG dell’era Playstation a vantare di un doppiaggio nelle scene madri e, sopratutto, durante le battaglie (il Dragon’s Cut è, ancora oggi, la mia mossa urlata preferita di sempre).
7 – Breath of Fire IV
Il mio primo approccio con la serie Breath of Fire è stata proprio con il quarto capitolo, e fu amore a prima vista. Giocai poi con calma anche a tutti gli altri capitoli della saga, ma Breath of Fire IV resta per me il migliore in assoluto della serie, soprattutto perché ha una storia e dei personaggi da pelle d’oca. Nonostante la grafica cartoon e i toni, iniziali, piuttosto leggeri, il quarto capitolo di Breath of Fire nasconde dei risvolti drammatici e dei temi piuttosto forti, tutt’altro che banali. Ovviamente, anche a livello di gameplay il gioco offre non solo un battle system semplice ed efficace (le combo magiche erano devastanti), ma anche una serie di puzzle ambientali e dei minigiochi curati in modo quasi maniacale (basti pensare alla pesca e/o alla gestione delle fate) . Mi è pianto il cuore quando ho saputo che Breath of Fire VI sarebbe stata un’esclusiva mobile online per il mercato giapponese. Capcom avrebbe potuto trattare meglio la sua serie JRPG di punta.
6 – Vagrant Story
Un gioco di una bellezza sconvolgente, della serie più unico che raro, al punto tale che ho trovato difficoltà nel piazzarlo in questa TOP 10. Il titolo è ambientato nell’affascinante terra di Valendia, precisamente nelle antiche rovine della città di Lea Monde, e si pensa che in qualche modo possa essere collegato a Ivalice, il mondo appartenente agli universi della serie tactics di Final Fantasy.
Gli elementi più caratteristici di Vagrant Story non solo risiedono nella profonda e intricata storia contornata da personaggi memorabili, ma anche dal gameplay vario e articolato che mette in campo enigmi, platform e combattimenti strategici basati sul tempismo e gestione delle risorse. Non so cosa darei per un Vagrant Story 2
5 – Parasite Eve
Vi siete mai innamorati di un personaggio dei videogiochi? Beh, quando ero giovane, Aya Brea si può definire a tutti gli effetti il mio primo amore videoludico, ancora prima che diventasse mainstream dopo la famosa scena della doccia che la vedrà protagonista nel seguito. Ovviamente, non è solo per questo che Parasite Eve si trova in quinta posizione di questa Top 10 dedicata ai migliori JRPG dell’era Playstation, il merito va indiscutibilmente all’esperienza che il gioco offre: ovvero quella del Cinematic Horror RPG, come piaceva definirlo la cara e vecchia Squaresoft. Seguito dell’omonimo romanzo di Hideaki Sana, Parasite Eve è il perfetto Resident Evil in salsa RPG che tutti vorrebbero giocare, con tanto di gestione dell’inventario, enigmi (semplici) da risolvere, combattimenti casuali, armi da fuoco, level up, mosse speciali e, ovviamente, tanto sangue e tanti mostri orrendi da eliminare.
4 – Valkyrie Profile
Ho sempre avuto un debole per la mitologia nordica (in particolare quella scandinava), quindi era chiaro che un JRPG basato su di esso mi avrebbe conquistato a prescindere. Il fatto è che Valkyrie Profile è andato OLTRE. La sua trama e, soprattutto, i suoi personaggi con i loro terribili e drammatici passati, mi hanno semplicemente rapito e conquistato. Non parliamo poi di Lenneth, la protagonista del gioco, un personaggio dalla bellezza sconfinata, e non solo in termini estetici.
C’è poi da considerare il fatto che Valkyrie Profile esce totalmente dai canoni del classico JRPG , proponendo livelli bidimensionali (sia orizzontali che verticali) con fasi platform tutt’altro che banali, accompagnati da alcuni simpatici puzzle ambientali dove l’ingegno è necessario se si vogliono raggiungere determinate aree del gioco. Inoltre il gioco era strutturato a tempo e imponeva al giocatore di gestirlo per massimizzare i suoi intenti, decidendo quindi se dedicarsi all’esplorazione di un dungeon (e quindi salendo di livello) o all’esplorazione di una città, con la possibilità di reclutare nuovi personaggi.
I combattimenti, comprese le boss fight, si potevano decidere in una manciata di turni e pertanto la preparazione del proprio party andava fatta con particolare cura e attenzione, specie per quanto riguarda posizionamento, equipaggiamento e tipi di attacchi. Ad oggi sto ancora aspettando che la mia vita venga sconvolta con l’annuncio di Hrist, il terzo capitolo (in realtà quarto, se si considera la breve parentesi tactics RPG su DS) che chiuda il ciclo iniziato anni fa sulla cara e vecchia Playstation.
3 – Final Fantasy VII
Immagino che qualcuno possa rimanerci male nel vedere Final Fantasy VII “solamente” in terza posizione. Insomma, stiamo parlando del titolo che ha sdoganato il genere del JRPG in tutto il mondo, rendendolo di fatto accessibile per le masse che fino a qualche tempo prima neanche sapevano cosa fosse un gioco di ruolo giapponese. È indiscutibile, quindi, che Final Fantasy VII abbia un valore inestimabile nella storia del videogioco e per capirlo basta vedere le reazioni che ci sono state durante l’annuncio del remake di Final Fantasy VII durante l’E3 2015. La storia di Cloud e compagni, Midgar, le Weapon, il Gold Saucer, le musiche di Nobuo Uematsu, la morte di “voisapetechi” sono tutte cose che appartengono al cuore di noi giocatori (soprattutto quelli di vecchia data) e che ci rimarranno a vita. E allora perchè solo la terza posizione? Per un semplice e banale motivo: le due posizione che leggerete qui di seguito hanno lasciato un solco più profondo nella mia vita da gamer.
2 – Xenogears
Quando ancora Internet manco sapevo cosa fosse, e le mie uniche fonti di informazioni sui videogiochi erano relegate alle riviste specializzate, la descrizione che veniva data di Xenogears era: un Final Fantasy con i robottoni. A me bastò solo questo per farmi importare il titolo e giocarci sulla mia Playstation turbo moddata (apposta per far girare i giochi import, cosa credete). In realtà mi accorsi quasi subito che Final Fantasy con i robottoni era una definizione troppo banale per descrivere Xenogears, quasi quanto dire che Evangelion è un anime di robottoni che si menano. La complessa trama, i temi trattati e la profonda caratterizzazione dei personaggi rendono sicuramente Xenogears il titolo migliore che abbia mai visto a livello narrativo. Non foste stato per il secondo disco un po’ sottotono (che denota un sacco di contenuti tagliati dal gioco) probabilmente oggi sarebbe al primo posto di questa classifica.
1 – Suikoden II
Non ci girerò intorno, non serve: Suikoden II non si limita semplicemente a essere il più bel JRPG dell’epoca Playstation, ma rappresenta per il sottoscritto il punto più alto mai raggiunto nella storia dei giochi di ruoli giapponesi. Non esiste, ad oggi, un JRPG che sia stato capace di emozionarmi come il secondo capitolo di Suikoden. Non parliamo semplicemente di una trama perfetta, di personaggi che bucano lo schermo, di colpi di scena capaci di non farti dormire la notte o di musiche talmente belle che a distanza di anni sono ancora capaci di farti venire la pelle d’oca (e nel mio caso farmi piangere come un bambino), ma anche a livello di gioco è probabilmente la cosa più straordinaria mai vissuta nel genere JRPG. Suikoden II è talmente pregno di chicche, segreti, finali e missioni secondarie che finirlo due o tre volte probabilmente non basteranno per godere di tutto quello che il gioco ha da offrire. Mi basta menzionare la incredibile ed emozionante subquest di Clive o la divertente e non banale sottotrama della gara di cucina, per non parlare del finale sbloccabile dopo gli eventi di Tinto. Non a caso Suikoden II è stato il JRPG che ho finito più volte nell’arco della mia carriera (almeno cinque, ma sono almeno dieci le volte che ho reiniziato una nuova partita, l’ultima anche piuttosto recente).
Per questi e per mille altri motivi (che non elenco per evitare di scriverci una tesi di laurea) Suikoden II merita il primo posto in assoluto nella mia personalissima Top 10 dei JRPG usciti sulla prima Playstation. Se amate il genere e non ci avete mai giocato, recuperarlo è obbligatorio (ricordate che sul PSN è venduto ad un prezzo stracciato).