World of Warcraft chiuso in Cina, di nuovo
Per la seconda volta nel corso della sua storia, World of Warcraft è costretto a chiudere i battenti in Cina. Il GAPP, l’apparato statale incaricato di sorvegliare tra le altre cose, le attività dei giochi online, ha di nuovo calato la sua ascia sul Mmorpg di Blizzard. Alla NetEase è stato intimato di sospendere le attività e chiudere le registrazioni, in quanto World of Warcraft violerebbe le leggi cinesi.
La notizia non è inaspettata, anzi arriva anche con più ritardo di quanto previsto. Il gioco aveva infatti riaperto su permesso del Ministero della Cultura Cinese, intromessosi grazie alla nuova legislazione,entrata in vigore pochi mesi fa, negli affari del GAPP, notoriamente più restrittivo. Non si prospetta quindi un futuro roseo per questa tormentata versione cinese di WoW che ancora non ha visto l’espansione Wrath of The Lich King e con buona probabilità, non vedrà neanche Cataclysm prima di un bel pò.