Ori and the Blind Forest
Il genere platform, se in passato piuttosto bistrattato dalla community in favore di generi più esplosivi e fracassoni, ultimamente sta vivendo una vera e propria seconda giovinezza, soprattutto dal punto di vista prettamente artistico e stilistico. Si stanno distinguendo in questo processo soprattutto gli studi indipendenti che grazie alle enormi potenzialità delle nuove console sono in grado di produrre titoli di una qualità pregevole. Moon Studios è una di queste fucine di piccole gemme il cui ultimo titolo è proprio Ori and the Blind Forest, ovvero un ottimo platform sviluppato con Unity che ha ben presto fatto parlare di sé in termini molto lusinghieri.
Avventura emotiva
Il gioco è caratterizzato fin dalle prime battute da una forte componente emotiva che vi trascinerà sempre più a fondo nell’avventura. Il gioco inizia con una piuma trasportata da vento di tempesta presso una grande quercia. La piuma non è altro che il protagonista Ori che una volta che il tondo Nari le si avvicinerà per curiosità assumerà una forma antropomorfa. Ori si ritrova così lontano da casa con Nari come unico amico e proprio in questo modo la loro amicizia comincia e prosegue con un viaggio intenso all’interno di una natura lussureggiante che protegge chi la rispetta. Il destino però si accanisce sui due amici poiché la foresta comincia a bruciare, il cibo scarseggia e quindi tutta la natura sembra trovarsi a un punto di non ritorno purtroppo. Naru riesce a portare l’ultimo frutto disponibile a Ori per permettergli di sfamarsi e purtroppo questo non può verificarsi in maniera reciproca.
Questo è il prologo di quest’avventura che vi permetterà di immergervi in questa natura ricca di dettagli, con sfondi così ricchi di particolari che saranno una vera e propria gioia per gli occhi. La cosa che impressiona di più sotto questo aspetto è certamente il dettaglio di riproduzione dell’acqua, con grande sforzo profuso a livello di fisica e riflessi in real time. Un platform di stampo cinematografico questo Ori and the Blind Forest che in molti aspetti, soprattutto nelle atmosfere e nel character design, sembra attingere a piene mani dai capolavori di Miyazaki.
A tutta azione
Da queste premesse il titolo potrebbe erroneamente sembrare carico di poesia e privo di azione ma non è assolutamente così. Finita l’introduzione che ricorda a suo modo un’avventura grafica, ci ritroveremo negli agili panni di Ori che dovrà scorrazzare in lungo e in largo guadagnando poteri per poter salvare la foresta in fiamme. Questi potenziamenti saranno ben nascosti in punti irraggiungibili della mappa che potranno essere raggiunti solamente superando alcuni facili puzzle oppure attivando marchingegni che permetteranno di scoprire zone inedite degli scenari. La mappa quindi si espanderà, a seconda delle nostre scoperte, in base alle nostre abilità che ci consentiranno di sbloccare aree prima irraggiungibili. In questo modo nel corso dell’avventura potremo anche sperimentare due approcci diversi nella stessa area in un secondo momento, in base ai poteri che si avranno in quel particolare frangente. In questi anfratti potremo anche trovare delle sfere luminose blu e verdi che aumenteranno la nostra vita ed energia. Con maggiore vita saremo più resistenti mentre con maggiore energia potremo spalancare ingressi speciali a nuovi scenari della mappa così come a salvare in qualsiasi punto ci si trovi. Il titolo infatti non salva in automatico e quindi dovremo sempre fare ricordarci di salvare altrimenti una volta morti ci ritroveremo a dover ricominciare per intero tratti molto prolungati.
Per fare accrescere in maniera veloce ed efficace la propria esperienza dovremo eliminare i vari mostri che ci si pareranno di fronte e in questo modo potremo accrescere i nostri tre differenti rami di abilità. Questi poteri acquisiti variano da skill come il triplo salto per raggiungere zone inaccessibili, il triplo sparo per eliminare con maggiore facilità i nemici o ancora i minori danni subiti. Anche il movimento si incrementerà in maniera progressiva come l’abilità di planata, la picchiata o ancora la possibilità di scalare alcune zone ripide. Il sistema di controllo tiene conto in maniera egregia di tutti questi cambiamenti e il joypad della nostra fida One risponderà sempre in maniera efficace, rapida e intuitiva.
Ori contro il mondo
Il titolo di massima presenta un buon grado di difficoltà e sfida. Tutto è basato sull’agilità e sull’evitare ostacoli di ogni sorta anche se l’attacco base vi eviterà le castagne dal fuoco più di una volta con i nemici più ostici. Lo scenario inoltre cambierà in continuazione e quindi ci ritroveremo coinvolti in zone a bassa gravità, rocce che devieranno i nostri colpi o ancora funghi speciali che reagiranno in maniera imprevedibile al nostro passaggio. La fisica ha quindi un ruolo fondamentale in Ori and the Blind Forest e le variabili sono talmente tante che ogni passo rappresenterà una vera sfida. Il comportamento dei nostri nemici non è mai identico così come la parabola dei nostri spari e questo contribuisce in maniera netta al senso di sfida generale. Anche i salti devono essere sempre ben calibrati altrimenti si potrà morire con estrema facilità. A questo proposito il trial and error in molti casi diventerà una regola. In ogni caso la voglia di terminare il titolo per vedere che cosa succede avrà sempre il sopravvento. Completando il gioco otterremo più di cinquecento punti a cui dobbiamo aggiungere i vari obiettivi semplici così come quelli più complessi che includono terminare il gioco in meno di tre ore senza mai morire.
Dal punto di vista puramente tecnico il titolo impressiona in maniera molto positiva con un 1080p a 60 frame al secondo e effetti particellari e giochi di luce degni di una produzione a tripla A. Buona anche la colonna sonora che contribuisce in maniera preponderante al senso di emotività che sottende all’intera esperienza di gioco, come spiegato poc’anzi.
[signoff icon=”quote-circled”]Ori and the Blind Forest, grazie anche al suo prezzo decisamente budget, rappresenta un autentico acquisto obbligato per tutti i possessori di Xbox One. Un titolo difficile e suggestivo che di soppiatto si è guadagnato un posto nell’olimpo dei migliori platform di sempre. [/signoff]