Afterfall Reconquest – Early Access

Le ambientazioni post apocalittiche sono ormai diventate un cliché videoludico, soprattutto perché possono contare sul favore di molti fan che non sembrano mai stancarsi di maschere anti-gas e di mutanti. Ma, come insegna Fallout, non basta inserire nemici ricombinati o materiali radioattivi per raggiungere il successo. In un mercato dove l’offerta è molto vasta, serve una trama ben scanzonata e uno stile di gioco che non istighi il player al ragequit: un po’ quello che ci è successo con Afterfall Reconquest Episode I, il nuovo titolo survival sviluppato da IntoXicate Studios, attualmente in Early Access su Steam.

Afterfall Reconquest 1

Dobbiamo ammettere quanto l’advertising di questo Afterfall: Reconquest sia particolarmente ben organizzato. I bozzetti grafici pubblicitari che popolano la pagina del negozio di Valve fan bene il loro sporco lavoro e cercano di descrivere, brevemente, quanto sarà tangibile nel mondo di gioco. Con le aspettative alle stelle, dobbiamo ammettere che questa versione ad accesso anticipato si è rivelata un flop sotto molti punti di vista. A parte la parziale descrizione degli ambienti, comunque, non abbiamo incontrato uno storytelling poi così espansivo. E dopo aver completato questa demo, conosciamo ancora ben poco della sua trama.

Il primo in assoluto difetto di Afterfall Reconquest si dirama in un legnoso gameplay che ci porta a vestire i panni di un vendicativo Reaper, alla ricerca di possibili sopravvissuti. Il mietitore in oggetto sarà inizialmente equipaggiato con una pistola e da un gadget che potrà fornire un supporto difensivo o una maggiore potenza di fuoco. Tramite l’apposito switch, insomma, potremmo utilizzare l’arma secondaria caricando (e sparando) alcuni colpi di fuoco che potranno colpire un numero di nemici maggiore rispetto al singolo colpo di pistola. Questi pallettoni rimbalzeranno sulle superfici e, a giudicare dalle innumerevoli nostre morti, possono uccidere anche il nostro caro e spietato mietitore.

Afterfall Reconquest 2

A parte questi proiettili potremmo poi optare per un approccio più difensivo, utilizzando uno scudo energetico che ci proteggerà dalla maggior parte degli attacchi nemici. In fin dei conti i mutanti preferiscono degli attacchi melee diretti rispetto all’utilizzo delle armi a distanza, e solo in poche situazioni si ha a che fare con nemici armati fino ai denti. L’utilizzo di queste abilità secondarie consumerà una barra energetica autorigenerante (stamina style ndr). Cosa vuol dire? Che abbiamo a che fare con un titolo d’azione/survival/sparatutto dove il protagonista ha la possibilità di sparare infiniti colpi secondari.

Per fortuna il gioco non è poi così semplice, e sembra possedere una ben ponderata abilità di spazientire il player. Questo perché nonostante non sia un titolo paranormale, molti nemici si materializzeranno come fantasmi davanti a noi, nelle più disparate situazioni, e in tal caso (anche a difficoltà più basse) sarà seriamente difficile uscire illesi dalle battaglie. Ancor più difficile sarà non fermare la partita.
In caso di poca salute, potremo comunque rubare la linfa vitale dei nostri nemici uccisi, con il dispendio di una esigua quantità di stamina. Non potremo però sfruttare l’energia dei cadaveri graficamente ben posizionati qua e là nella mappa, ma solo delle nostre vittime.

Afterfall Reconquest 3

Il secondo punto debole di Afterfall Reconquest si può chiaramente comprendere dando uno sguardo al motore grafico e alle animazioni. Le sessioni sparatutto non sono per niente credibili, e si portano dietro una rigidità assurda. Non si riesce a capire quando abbiamo colpito i nemici, poiché questi saranno impassibili ai colpi ricevuti. Inoltre non importa dove andrà a infrangersi il colpo finale, perché tanto gli avversari cadranno al suolo come dei palazzi demoliti dalle fondamenta. Per non parlare della loro IA, che rasenta il ridicolo: molte volte ci è capitato di esser davanti ai nemici, eppure essi non riuscivano a vederci.

[signoff icon=”quote-circled”]A parte i dialoghi che sembrano interessanti, c’è tanto lavoro da portare a termine su Afterfall Reconquest: mancano i sottotitoli; non è possibile modificare in alcun modo la grafica; le fasi stealth sono raccapriccianti; e sfortunatamente molto altro ancora. Le musiche ci hanno particolarmente convinti, ma è facile capire quanto un buon accompagnamento musicale non possa reggere il gioco di uno S.T.A.L.K.E.R. o di un Fallout. L’uscita non è stata ancora annunciata, e ci auguriamo quindi di potervi narrare una fiaba più avvenente di quella appena analizzata.[/signoff]

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