Con l’inizio del 2014 si apriranno le porte alla moltitudine di prodotti videoludici la cui uscita sarà prevista entro l’anno, e che in modo concorrenziale proveranno ad accaparrarsi la propria fetta di utenza, cercando di mantenere le promesse di cui gli sviluppatori hanno arricchito i rispettivi siti di gioco e\o pagine di kickstarter.
A proposito di kickstarter, il 2013 ne è forse l’anno caratterizzante, con decine di prodotti di ogni genere, confezionati per attrarre potenziali backer sul sito di crowfunding più famoso al mondo.
Ma quali saranno le particolarità che renderanno speciale questo 2014? Una delle risposte risiede nel passato, o per meglio dire, nei titoli di vecchia data. Parlando di MMO, alcuni vedranno la luce concretizzandosi con riferimento ai capisaldi del genere, a volte prelevandone le idee vincenti che hanno reso pietre miliari questi prodotti, i cui sviluppatori, spesso coincidono per entrambi.
Star Citizen – B2P
Abbiamo citato il crowfunding, e si può dire che Star Citizen sia stato una delle star della piattaforma kickstarter. Al comando Chris Roberts, creatore della fortunata serie Wing Commander, di cui il suo nuovo titolo sarà erede spirituale e, proprio a detta dello sviluppatore, il videogioco che avrebbe sempre voluto realizzare.
Star Citizen sarà quindi come i suoi predecessori un gioco di simulazione spaziale, dove la componente player-driven farà da perno all’economia e al libero arbitrio dei giocatori. Il titolo proporrà una fisica credibile, garantendo all’utenza la sensazione di trovarsi all’interno di un velivolo che galleggia nello spazio, con tanto di principio d’inerzia e accelerazioni gravitazionali.
Si tratterà in ogni caso di un prodotto votato anche all’action: con controlli da FPS e la possibilità di sfruttare il sistema di danni localizzato messo a punto dal team, che permetterà di mettere il nemico in una posizione di svantaggio colpendo punti specifici del veicolo spaziale da lui controllato.
Non mancherà infatti neanche l’aspetto competitivo del gioco, PvP che si dividerà in scontri spaziali o veri e propri “abbordaggi” alle navi, dove saremo chiamati a controllare il nostro avatar umano per eliminare la minaccia nemica.
Graficamente un passo avanti a quasi ogni prodotto presentato fin ora. Star Citizen sarà esclusiva PC, e ne sfrutterà al massimo i componenti hardware, poiché lo stesso Chris Roberts ha affermato di voler non solo dare nuova vita ad un genere in declino (di nicchia ndr), ma anche regalare un’esclusiva degna di nota ad una piattaforma come il computer.
Elite Dangerous – B2P
Parliamo ancora di sci-fi e di un titolo che potrebbe entrare nella rosa di massivi del prossimo anno. Elite: Dangerous di David Braben è un altro prodotto che ci vedrà catapultati nelle immensità di uno spazio costruito per stupire con le sue bellezze sia i fan dei vecchi capitoli che i nuovi giocatori.
Ci troveremo quindi nel mezzo di un duello tra i due più grandi titoli ad ambientazione futuristica probabilmente mai realizzati, che seppur simili, proveranno a costruirsi un’identità, fidelizzando la propria community e proponendo ognuno variazioni sensibili di gameplay.
A differenza di Star Citizen, Elite si affiderà ad un universo generato in via procedurale, promettendo un’esplorazione potenzialmente illimitata e offrendo al giocatore scorci di galassie, nebulose e costellazioni liberamente visitabili. Ci saranno delle classi tra cui scegliere, quali: Trader, Explorer, Bounty Hunter, Pirata, etc, ognuna con una propria funzione e peculiarità. In aggiunta ad un’ampia personalizzazione infine, potremo metter piede sul suolo di pianeti sconosciuti, sperimenteremo una fisica verosimile, commerceremo e combatteremo contro giocatori o intelligenza artificiale.
EverQuest Next & Landmark – F2P
SoE questa volta punta al sequel di un altro MMORPG che ha fatto storia, provando a renderlo quanto più moderno gli fosse possibile, in linea con le aspettative della community di videogiochi di massa odierna. Il risultato potrebbe essere proprio questo EverQuest Next, fantasy classico caratterizzato dall’importanza attribuita al mondo di gioco, alla sua esplorazione e alle sue metamorfosi.
Infatti, il titolo permetterà di assaporare un’esperienza sandbox similare a prodotti come Minecraft. Per fare chiarezza bisogna dire che verranno rilasciare due versioni del gioco: la prima, che prende il nome di “Next” sarà l’esperienza più classica, con elementi altamente interattivi sì, ma più ancorata agli stilemi del panorama multiplayer di massa; il Landmark invece è ciò che potremmo definire l’editor di gioco, semplificato per renderlo accessibile a chiunque e presentato come un building game online.
In quest’ultimo dovremo comunque esplorare il mondo e raccogliere risorse per dare vita alle nostre opere, così facendo entreremo in territori di proprietà di altri giocatori, ne ammireremo le costruzioni senza poterle modificare, ma avremo anche modo di scoprire cosa di quanto eretto verrà poi trasposto in EQ Next.
Potremo lasciare quindi il segno nel mondo di Norrath, ambiente che diverrà dinamico proprio grazie alle introduzioni di materiale concesso ai giocatori dal team di sviluppo. Nella versione Next però le attività sulle quali bisognerà focalizzarsi saranno svariate, dal PvE, ai boss, fino alla vera e propria sopravvivenza. Tutto ciò che sarà visibile sul nostro cammino sarà automaticamente distruttibile, indipendentemente che siano i giocatori a radere al suolo un’ambientazione o i mob. Per esempio, durante la notte ondate di mostri potrebbero aggredirci, e dovremo di conseguenza nasconderci o respingere l’orda, salvaguardando edifici e luoghi d’importanza strategica.
Il sistema di classi viene definito libero, nel senso che i giocatori potranno utilizzare ogni skill presente in gioco, sopperendo alle mancanze del proprio archetipo.
Infine, aspetto di alto interesse sarà la verticalità del mondo: distruggendo il suolo ai nostri piedi potremmo sprofondare in un dungeon o in una caverna sotterranea scavata dalle calamità naturali, al cui interno potrebbero esserci mostri e tesori. Una volta nel sottosuolo però, nulla ci impedirà di provare a scavare più a fondo, poiché potrebbero esserci molti altri luoghi sotterranei ancora da esplorare.
Shroud of the Avatar – B2P
La carrellata prosegue con Shroud of the Avatar, di Richard Garriot, padre di Ultima Online. Proprio da quest’ultimo nasce l’idea del nuovo titolo: dalla mancanza d’interazione nei mmorpg moderni, dalle carenze di aspetti social e d’immersività dei prodotti “in serie” rilasciati negli ultimi anni.
Abbiamo già potuto assaporare qualche frazione di gioco nella scorsa fase di
pre-alpha, e possiamo tutto sommato dire che il lavoro di Garriott è sulla giusta via per diventare un buon prodotto, dal sapore retrò, ma anche dalle
feature inusuali e dimenticate nel tempo.
Shroud of The Avatar sarà un rpg online che prevederà spostamenti sulla mappa di gioco attraverso una visuale tipica degli strategici (più simile a Mount & Blade per la precisione), e offrirà ai giocatori la possibilità di acquistare una casa per ornarla dei successi conseguiti e renderla un luogo dove immagazzinare i propri possedimenti. Economia e commercio giocheranno un ruolo importante nel titolo, ma anche il lore ed un crafting molto dettagliato dovrebbero essere il cavallo di battaglia di Portalarium, l’azienda sviluppatrice del MMORPG.
Al contrario di UO però, SoTA avrà dalla sua parte una campagna single player da seguire, che aiuterà il giocatore a crescere il proprio personaggio e conoscere l’ambiente in cui sarà chiamato ad interagire, con decisioni morali da prendere che avranno ripercussioni sugli eventi futuri.
Si tratta per certo di un titolo da tenere d’occhio, poiché seppur Garriott negli ultimi tempi sia andato incontro a progetti fallimentari quali Tabula Rasa, è pur sempre uno dei padri fondatori del genere multiplayer di massa, e chissà che questa volta riesca nuovamente ad impressionare e far sognare tutti gli appassionati, con il suo stile fantasy caratterizzato da elementi ottocenteschi ed influenze britanniche.
Gloria Victis – F2P
Li abbiamo
intervistati di recente e ci hanno convinto. I ragazzi del team indie Black Eye Games ci porteranno quest’anno in un universo
low-fantasy, in battaglie campali ed assedi ispirati ai grandi conflitti del X-XV secolo in Europa.
Si tratta di un progetto molto ambizioso e poco finanziato, ma sostenuto da grandi sviluppatori come Steffen Ruehl, creatore del plot di Gothic. Gloria Victis proporrà un sistema di combattimento dinamico, che dovrebbe ricordare in termini di meccaniche, gli attacchi e le parate di Mount & Blade. Senza target quindi, e totalmente dipendenti dalle abilità del giocatore, che dovrà, sia in PvE che in PvP fare uso della propria destrezza per vincere gli scontri.
I giocatori saranno inoltre il fulcro del gioco: si potranno erigere dal nulla intere fazioni, prendere parte con esse a dialoghi diplomatici, rotte commerciali e soprattutto, guerra. Gloria Victis ricreerà veri e propri assedi, con interi eserciti bardati di armature realmente esistite e macchine di sfondamento. Anche l’ambiente circostante avrà un ruolo importante: gli eventi climatici influiranno sul gameplay rendendo un’operazione più complessa o meno in base alle tipologie di precipitazioni in cui i giocatori si imbatteranno.
A breve verrà rilasciato un grande update la cui funzione sarà di stravolgere il gioco completamente, tecnicamente e nel gameplay, nel tentativo di migliorarlo e renderlo al pari delle grandi produzioni tripla A.
Albion Online – F2P
I tedeschi Sandbox Interactive si stanno operando per regalare a tutti i cultori della libera progressione un nuovo MMO. Albion Online, questo il nome, sarà un gioco di massa in visuale isometrica che aprirà le porte al genere anche ai giocatori mobile, e più nello specifico, i possessori di un tablet. Il titolo ha l’obiettivo di rendere ogni giocatore rilevante, puntando sugli scontri tra piccoli gruppi di utenti (5v5 nel GvG) e garantendo a chiunque la possibilità di dar vita ad un proprio villaggio, costruendovi al suo interno ogni tipo di struttura utile al crafting e all’immagazzinamento di risorse. Albion, con la sua grafica saturata ed un combat ispirato al genere MOBA, intende far breccia nella community proponendo meccaniche ed interfacce semplici, ma lasciando anche spazio alla libertà decisionale dei gruppi di giocatori, che potranno gestire le proprie relazioni con i villaggi adiacenti, conquistandoli, stabilendo rotte commerciali o assumendo mercenari che possano razziare i possedimenti avversari. Tutto questo vicino al genere hardcore sandbox grazie alla presenza di open PvP con full loot annesso.
Non mancheranno dungeon e PvE, questi di contorno al gioco, ma importanti nel caso decidessimo di progredire il nostro personaggio in modi diversi dal crafting e dal gathering.
The Repopulation – F2P
Above & Beyond Technologies è da anni al lavoro su quello che l’anno prossimo potrebbe rivelarsi uno dei MMORPG di punta: The Repopulation. Dall’ambientazione futuristica, il gioco prevede 3 fazioni in lotta tra loro e in guerra allo stesso tempo con le razze aliene abitanti il pianeta su cui si svolge l’avventura.
Crafting, Gathering e Housing saranno le componenti primarie del gioco tanto che sarà possibile livellare il proprio personaggio senza necessariamente combattere. Le skill aumenteranno infatti con il ripetersi di determinate azioni; non ci saranno quindi livelli, ma un sistema comprendente all’incirca 80 abilità tra cui spaziare e che agli appassionati potrebbero ricordare quanto utilizzato in Star Wars: Galaxies.
Si potrà dare vita a veri e propri insediamenti, trasformandoli all’occorrenza in città, governate dai giocatori, sia nel loro lato politico, sia in quello economico, promettendo una microgestione al pari di quella tipica del genere gestionale, con tanto di livello di felicità della popolazione et similia.
Vi saranno anche quest dinamiche, generate in relazione alla zona in cui ci troveremo, meccanica mirata ad evitare che tutti gli utenti accettino e portino a termine le stesse missioni. Inoltre, parlando di combat, questo potrà essere giocato con target o meno, dove nel secondo caso il giocatore potrà utilizzare le armi a disposizione come in uno sparatutto.
The Repopulation potrebbe essere anche l’apice in fatto di social: per quanto ruolismo e immersività è prevista un’interazione di altissimo livello: i giocatori potranno infatti esplorare il mondo catalogando le specie che lo abitano, preparare trappole, addomesticare creature, rubare, hackerare terminali, minacciare NPC, effettuare modifiche ai propri veicoli e quant’altro.
The Elder Scrolls Online – P2P
Il 2014 sarà anche l’anno che vedrà la trasposizione massiva di una delle saghe di giochi di ruolo per pc e console più famose e giocate al mondo. Stiamo parlando di The Elder Scrolls Online, che ambientato nella variegata terra di Tamriel, arriverà sui nostri schermi nel mese di aprile (il 4 per la versione PC, giugno per PS4 e Xbox One).
Con le sue tre fazioni TESO offrirà un PvP concitato, soprattutto per via dell’enfasi che potrebbe sorgere negli epici assedi mostrati di recente nei video di gameplay, battaglie contornate dalla presenza di macchine d’assedio dedite alla distruzione delle difese nemiche che una volta abattute ci condurranno all’interno della fortezza, fino ad arrivare al punto di cattura.
Un nuovo, ma familiare mondo completamente esplorabile con il proprio gruppo di amici, un PvP ispirato a Dark Age of Camelot, moltissime quest in tema con il profondo lore della serie, un sistema di skill dinamico che permette di cambiare abilità in qualsiasi momento e molto altro ancora, fanno di The Elder Scrolls Online uno dei candidati a miglior prodotto del 2014.
Archeage – F2P
XLGames ha rilasciato da qualche tempo in Corea il suo “sandpark” Archeage. Nel 2014 se tutto dovesse andare come previsto avremo la possibilità, grazie a TRION, di provare con mouse la creatura di Jake Song.
Archeage sarà quindi un ibrido: affiancherà al più classico sistema di questing e progressione una componente sandbox che si “attiverà” in un momento avanzato del gioco.
Sviluppato con il CryEngine 3, il titolo proporrà un mondo privo di caricamenti e composto da una serie di isole esplorabili, nonché abitabili. Tra le altre cose infatti, il gioco prevede un sistema di housing e gestione di un centro abitato piuttosto avanzato, con tanto di zone da adibire alla raccolta ed un’ampia selezione di mobilia e decorazioni.
Oltre ai dungeon, ai boss e al PvE in generale, Archeage porterà la competizione tra giocatori anche in mare, grazie all’introduzione in gioco delle imbarcazioni, utilizzabili sia per attraversare il mare che divide i continenti, che per affondare o assaltare le navi ostili lungo la rotta.
Saranno presenti oltretutto i siege, comprensivi anch’essi di armi d’assedio, importanti per l’end game, ma non essenziali ai fini del PvP. Infatti, gli sviluppatori del titolo hanno inserito in aggiunta un elaborato sistema di PK, sistema che prevedrà per i trasgressori un processo e conseguente incarceramento nel caso quest’ultimi venissero accusati di aver ucciso giocatori innocenti.
Wildstar – P2P
In dirittura d’uscita troviamo infine Wildstar, prodotto da Carbine Studios e pubblicato da NCsoft. il titolo mescolerà fantasy a sci-fi, proponendo uno stile grafico cartoonesco, ricco di colori e dettagliatamente credibile in quanto a design. Il combat, seppur si basi sul classico trio Tank, DPS, Healer sarà dinamico e votato all’action, con interessanti aggiunte come la possibilità di disarmare l’avversario, il quale dovrà recuperare la propria arma per continuare ad utilizzare le skill ad essa legate.
Sempre in relazione alla componente action, farà la sua entrata il
Telegraph system, meccanica che mostrerà ai giocatori, attraverso la comparsa di aree colorate su schermo, dove un mob o un boss effettuerà il prossimo attacco, così da dare il tempo agli utenti di scansarsi e preparare la controffensiva.
Seppur incentrato maggiormente sulla crescita del proprio personaggio e sul PvE, Wildstar offrirà anche un frangente PvP Open World, dove le fazioni in lotta potranno scontrarsi su gran parte del territorio. A questo vi si aggiungono le arene, i battleground ed infine i War Plots, nei quali un team composto di 40 giocatori potrà scontrarsi con un gruppo composto dallo stesso numero di persone.
Sono molti i titoli che durante il loro sviluppo hanno generato hype, il cui motivo è da ricercare nel loro allontanamento da un genere ormai saturo ed esplorato su ogni fronte. Da quanto abbiamo visto nelle descrizioni dei prodotti soprastanti infatti, il sandbox sembra essere preferenziale e sarà probabilmente la categoria dominante del 2014, anno che potrebbe rivelarsi qualitativamente più importante rispetto al precedente. Grandi produzioni certo, ma anche piccoli studi indipendenti che con l’aiuto di finanziamenti di terzi e tanta dedizione son riusciti nel tempo a porre le basi per il proprio MMORPG. Non ci resta che attendere e provare ad ogni uscita, tutta questa serie di prodotti, ognuno con le sue caratteristiche ed alla ricerca di una propria identità.