The Indiependent – Eleusis
In questo nuovo post della rubrica vi parlerò di Eleusis: un’avventura, cupa e intrigante, sviluppata da Nocturnal Games. Rilasciata il 22 febbraio 2013, raggiunge il successo solo qualche mese più tardi, precisamente il 16 ottobre dello stesso anno, quando riesce a vincere la sfida Greenlight e ad aggiudicarsi un posto nel negozio di Steam.
Il titolo riprende alcune meccaniche già note, come quelle di Amnesia e Gone Home. Ovvero lo “scappare, camminare, prendere l’oggetto e risolvere indovinello”. Infatti non c’è adrenalina nelle azioni. Più che altro un continuo perpeturare in lungo e in largo alla ricerca di utensili e chiavi per avanzare nella storia. L’unico momento che si avvicina di più al survival è quello in cui bisogna scappare da un lupo.. rallentandolo con delle pietre che neanche lo colpiscono, ma semplicemente lo spaventano. Ancora più brutto è lo sperare che questi perda le nostre tracce!
Comunque, lupi a parte, ci troviamo nel 1992 a vestire i panni di uno sfortunato ragazzo che riceve una lettera da parte di sua madre. “É tempo che io ti dica la verità sulla morte di tuo padre”, racconta la lettera. Incuriositi, decidiamo di recarci presso il nostro paese natale alla ricerca di risposte. Durante il viaggio, però, una frana colpisce l’auto, impedendoci di proseguire. Saremo costretti a girovagare per un tetro villaggio nelle vicinanze in cerca di aiuto. E, poichè l’atmosfera piovosa al chiaro di luna non è abbastanza spaventosa, dovremo anche cercare un modo per salvare una ragazza che è stata rapita.
Di certo Eleusis non sarà ricordato per la sua eleganza grafica (è pieno di imperfezioni), nè per essere la novità e nè per essere longevo (sono 3 capitoli della durata complessiva di un paio d’ore). Non è pieno di jumpscares o di momenti di ansietà. Ma infin dei conti non è un horror game, è un’avventura che vuole essere misteriosa e cupa. E possiamo dire che ci riesce in gran parte: gli indovinelli non sono del tutto immediati, e il girovagare nelle vaste aree del villaggio a volte può sembrare addirittura claustrofobico. Se non ci fosse stata quell’imbarazzante fuga dal canide forse sarebbe stato un gioco di importante spessore, ma è difficile risanare quell’errore.
Scherzi a parte merita una possibilità, anche perché non è l’abito che fa il monaco, e quello che all’apparenza sembra una poltiglia trita e ritrita, nasconde un bel po’ di particolari interessanti. Eccolo in video:
Se invece siete interessati a qualcosa di ancor più spaventoso e adrenalinico, vi ricordo Outlast.
Stoupwhiff