Arne Meyer ci parla dell’attesissimo The Last Of Us
Durante la presentazione italiana a Milano del titolo Naughty Dog, The Last Of Us, siamo riusciti a incontrare il Comunity Strategist Arne Meyer, che ci ha raccontato alcuni succosi dettagli in merito all’esclusiva PlayStation 3. I più curiosi potranno trovare altre informazioni in merito al gioco leggendo il nostro articolo di Hands On. All’alba dell’uscita del titolo di casa Naughty Dog, ecco la nostra intervista.
Gamesource: Durante lo sviluppo del gioco, stavate ancora lavorando ad Uncharted. Avete sentito la necessità di dividere il team in modo da mandare avanti lo sviluppo?
Arne Meyer: Fondamentalmente avevamo un unico piccolo gruppo centrale. Cercavamo di esplorare un tipo di gioco diverso dal solito. Ma, dopo un po’, le loro idee iniziarono a prendere forma e abbiamo realizzato che avevamo bisogno di più mani. Dunque abbiamo creato un team separato. L’idea è sempre stata quella di possedere due squadre diverse che potessero funzionare e dipendere l’una dall’altra.
The Last Of Us non è un gioco guidato, ma è aperto alle scelte. Tali scelte influenzano un po’ la storia? O almeno le sequenze finali?
Vi ritroverete davanti a grandi pezzi di storia e vorrete sentirvi assolutamente certi di sperimentare cose diverse. In termini di scelte, ci sarà molto da imparare – o meno riguardo – ai personaggi e al mondo. Vivere questa scelta, vi farà seriamente sentire all’interno della storyline generale che stiamo creando con l’avanzare del gioco. Uno dei modi per far ciò è collezionare o raccogliere cose di cui Joel ed Ellie parleranno, facendovi conoscere meglio la loro relazione, da dove provengono, com’è il mondo e com’era una volta.
Potreste raccogliere oggetti che vi diranno cosa è successo in un determinato luogo, com’erano le persone di quel luogo. Ci saranno anche altri posti in cui potrete prender parte a discussioni con Ellie riguardo alcune cose, e ascoltandola potreste imparare molto della sua personalità e sulla loro relazione. È quanto della storia avrete voglia di comprendere. Anche perchè, in alcuni punti, ci sarà sempre qualcuno che vorrà saltare determinate parti di racconto. Avevamo una storia avvincente da scrivere, quindi The Last of Us è un gioco lineare, con una sola storia. I giocatori si troveranno però di fronte a molteplici scelte, a partite dall’esplorazione o dalle modalità con cui procurarsi il cibo. Potranno decidere come affrontare i combattimenti, o se evitarli del tutto. La storia sarà la stessa per ciascun giocatore, ma ognuno potrà decidere come comportarsi di fronte alle varie situazioni per procedere nel gioco.
Quindi non ci saranno finali multipli?
No, nessun finale multiplo
Con Uncharted avete lavorato duramente per mostrare nuovi elementi come la sabbia, il fuoco, la neve e l’acqua. Dovremo aspettarci di vedere altri nuovi effetti in The Last Of Us?
Abbiamo avuto una bella sfida con The Last Of Us, e utilizzeremo la stessa tecnologia di Uncharted. Ovvero, adesso siete in un mondo dove non esiste luce artificiale, non c’è elettricità. Non ci saranno ad esempio flash, tutta l’illuminazione è naturale. Quindi l’azione è per molto tempo suddivisa in specifici momenti della giornata, in ambienti sotterranei, in ambienti coperti, e vedrete lavorare l’influenza della luce naturale su tutto. Potrete vedere cose come il tramonto, e tutto quanto diventare arancione. Il sole che penetra fra i rami degli alberi – una cosa molto difficile da creare e con cui avere a che fare. Tutto è molto più luminoso.
Un’altra cosa complicata è che il mondo è seriamente, ma seriamente, tutto ricoperto da piante, che renderanno il suo aspetto fantastico.
Altra caratteristica importante, magari non molto visibile, nonostante molto intrecciata al gameplay è la IA: abbiamo speso un sacco di tempo nella sua lavorazione. Sarete sempre in compagnia di una persona o più persone, magari di Ellie e altri ancora. E abbiamo voluto far si che loro reagiscano furbamente in una sessione di combattimento. Devono sapere quando attaccare, quando devono coprirsi le spalle. In questo titolo le persone devono imparare i loro limiti, devono sopravvivere alla loro disperazione. Devono lavorare insieme, comunicare. Devono sapere che tipo di armi possiedono. Perchè in base a quelle armi dovranno sapere quando nascondersi, quando attaccare. La stessa cosa riguarda i nemici, perchè se tu hai una pistola, ma non sanno che hai questa pistola, ti attaccheranno. Poi, se uccideste un nemico, un suo compagno potrebbe saperlo morto perchè, magari, non risponde alle sue domande. Abbiamo davvero cercato di renderlo il più possibile soddisfacente e reale.
The Last Of Us è stato da sempre considerato un titolo di questa generazione? C’è mai stata una discussione all’interno del team riguardo ad un rilascio sia su PS3 che su PS4?
Qualche anno fa, non pensavamo neanche che la generazione corrente avrebbe avuto vita breve. Quindi abbiamo sempre associato questo titolo a questa generazione. Pensare alla prossima avrebbe potuto richiedere tempistiche maggiori per essere rilasciato. Abbiamo fatto del nostro meglio con l’hardware che possediamo, abbiamo un grosso motore, e siamo stati capaci di utilizzarlo in modi diversi per creare cose diverse. In questo modo abbiamo reso l’esperienza di The Last Of Us unica!
Diteci qualcosa riguardo il Naughty Dog Engine: è già pronta una versione PS4? Anche un’alfa o comunque qualcosa di poco sfarzoso, targato Naughty Dog.
No, abbiamo usato tutte le nostre energie su questo titolo. Non abbiamo avuto altro tempo. Questo è il nostro unico interesse al momento.
Il concetto originale del gioco è stato mantenuto dall’inizio alla fine, o qualcosa è variato durante lo sviluppo del gioco?
La storia principale era decisa. Sapevamo dove iniziare, quando aggiungere determinate cose, quando generalmente volevamo finirla. Ma non abbiamo modo di dire che durante lo sviluppo ci siano state delle evoluzioni. Lavorare con gli attori, studiare le loro sceneggiature a tavolino, imparare a comprendere i loro personaggi. Abbiamo cercato di muovere le cose solo perchè sentivamo di doverlo fare. È più soddisfacente così. Quindi forse le cose sono un po’ cambiate dall’inizio, perchè abbiamo sempre cercato di creare un gioco migliore, e di spiegare la storia che volevamo raccontare.
Ti piace il prodotto finale o… ?
O certamente, è un po’ come quando inizi a scrivere un romanzo. Hai questo primo progetto, e lo inizi a scrivere fino alla fine, magari qualcosa al suo interno cambierà o resterà tutto simile. Ma, sai, ci hai messo così tanto in quel lavoro e a pensarci bene, ti rende davvero soddisfatto. La qualità è molto alta. Quindi non ho motivo per non essere soddisfatto del prodotto finale.
Ci siamo innamorati della soundtrack. Come avete implementato il sonoro all’interno del gameplay? E che ruolo assume?
La chiave, per noi, è capire che la musica in The Last Of Us è davvero minimal. Abbiamo utilizzato pochissimi strumenti per la creazione delle musiche, perchè volevamo principalmente evocare emozioni senza forzarle. Era questo l’importante per noi
Qualcosa riguardo il gameplay: potremmo vestire i panni di Ellie?
No. Giocherete come Joel per tutto il gioco. Una rimanenza della serie di Uncharted, il fatto di volersi focalizzare su di un personaggio, identificarci con lui, le emozioni che prova.
E cosa ci dite della longevità?
È davvero difficile dirlo, perchè c’è davvero tanto da cercare, da esplorare. Sì, perchè alla fine puoi semplicemente continuare dritto durante il gioco o esplorare ogni cosa. È uno dei giochi più ambiziosi dei giorni nostri.
Perchè non avete ancora parlato del multiplayer?
È stata una scelta! Perchè è molto più importante per noi chiarire com’è fatto il mondo, perchè è difficile parlare di una modalità multiplayer se non si conosce il mondo. Vogliamo focalizzarci su questo, anche perchè, durante la creazione del multiplayer ci siamo accorti di quanto esso sia integrato nel mondo di gioco. Vogliamo essere sicuri di aver stabilito una totale chiarezza prima di trattarlo a fondo.
C’è una connessione, quindi, tra il multiplayer e il single player?
Non c’è una vera e propria connessione, ma le due modalità si integrano tra loro. Abbiamo cercato di rendere il più organico possibile il passaggio tra avventura in singolo e multigiocatore.
Come hanno reagito i fan alla notizia dell’implementazione del multiplayer in The Last of Us?
Penso che tutti siano curiosi di sapere come sarà il mutiplayer di questo gioco. In ogni gioco del genere è difficile tradurre per l’online un gameplay appositamente creato per l’avventura in singolo. Spero davvero che i fan siano curiosi e che rimarranno sorpresi nel trovare il multiplayer così interessante.
Come per Uncharted, l’esplorazione in The Last of Us è fondamentale. Quanta esplorazione in stile Uncharted ci sarà nel gioco? Ci saranno anche sezioni platform e puzzle?
The Last of Us combinerà tuti questi elementi, certamente. L’esplorazione sarà un elemento chiave, mentre incapperete negli ostacoli ambientali da superare. Nel mondo di gioco le cose sono cambiate: i palazzi sono crollati uno sull’altro, e le persone hanno creato barriere, che dovrete superare arrampicandovi per proseguire nell’avventura. Ci saranno anche sezioni puzzle dove dovrete contare sull’aiuto di Ellie per aprire delle porte dall’altra parte e permettervi di passare. Insomma, puzzle ed esplorazione saranno parte integrante della storia.
Una delle demo che abbiamo provato mostrava Joel che combatteva contro un infetto, in una scena molto survival horror. In che percentuale The Last of Us assomiglierà a un survival horror?
Nel gioco ci saranno molti di questi momenti. Il fattore chiave sarà la sopravvivenza, che stiate esplorando, cercando cibo o combattendo. Nel gioco c’è molta azione: a volte si tratta di scene lente, altre volte di momenti ben più dinamici e violenti. La demo che avete visto era solo un esempio delle tante situazioni possibili. Nel mondo di The Last of Us la civiltà è distrutta e gli infetti sono dappertutto. Volevamo trasmettere questa sensazione intensa e terribile che nasce dal combattere un infetto.
Ci saranno diversi tipi di infetti?
Sì, generalmente due tipi diversi, perchè l’infezione ha il suo ciclo vitale, e gli infetti si trasformano. Ci sono degli infetti molto veloci, che vi rincorreranno e vi scorgeranno da lontano, ed altri più forti ma anche più lenti e ciechi. Questo significa che dovrete tener presente diversi fattori per capire come sfuggire dai vari tipi di infetti che vi troverete davanti.
Ellie è una bambina, ma si comporta come se fosse ben più grande. Anche la sua voce non sembra quella di una bambina. È perchè ha sempre vissuto in quarantena?
Questi sono tutti elementi chiave per il personaggio. Ellie è giovane, ha quattordici anni. Il mondo in cui vive esige grande forza, per questo la piccola è cresciuta in fretta. In un mondo del genere devi imparare a sopravvivere perchè nessuno si prende cura di te. Il pericolo è dietro ogni angolo, e la bambina ha dovuto diventare presto indipendente per sopravvivere nel mondo di The Last of Us.
Grazie per il tempo che ci hai concesso!
Grazie a voi.