Ingress: videogame e realtà aumentata secondo Google

Quando, i primi giorni di Novembre, Google annunciò il suo nuovo progetto, molte furono le speculazioni: "Cosa ci riserverà la casa di Mountain View per l’immediato futuro? Un avveniristico oggetto? Un nuovo device? Un servizio innovativo?".
Pochi giorni fa, la risposta a tutte queste domande: Niantic Project è Ingress, ambizioso videogame che fonde realtà e fantasia sfruttando il concetto di realtà aumentata. 
Di questa tecnologia se ne parla ormai da molti anni, trovando applicazione ormai in molti ambienti, tra i quali ovviamente anche quello dei videogiochi. Eye of Judgement, Reality Fighter, Spirit Camera sono solo alcuni esempi noti, ma nessuno di questi ha saputo generare tanto “hype” quanto Ingress.
Chi sviluppa questo progetto è Niantic Labs, società controllata da Google e guidata da John Hanke, ex responsabile della sezione Geo di Google stessa. Probabilmente è proprio da queste basi che nasce Niantic Labs, il cui precedente progetto, Field Trip, è anch’esso legato con un doppio filo a smartphone e realtà aumentata.

 

Ma cos’è Ingress?
A metà tra gioco e social network, Ingress è un videogame di nuova concezione, che esce letteralmente dagli schemi. Lo scopo, a detta degli sviluppatori stessi, è quello di portare il giocatore per le strade, ma come? Sfruttando quello che ormai è diventato un’estensione di noi stessi, lo smartphone. Guarderemo le nostre città con uno sguardo differente; il solito, noioso, ripetitivo tragitto, sarà l’opportunità giusta per guadagnare XM (Exotic Matter) e conquistare quel portale che è sempre stato sotto i nostri occhi, ma che solo adesso possiamo veramente vedere. 
Ingress è un RPG, differente da quelli che abbiamo giocato fino adesso, non c’è caratterizzazione del personaggio, abilità da scegliere, o razze da impersonare; siamo noi, il nostro device, i servizi di localizzazione di Google ed i portali da conquistare nel nome della nostra bandiera.
A contendersi il dominio del mondo due distinte e rivali fazioni, da una parte la Resistenza, dall’altra gli Illuminati: spetterà a noi scegliere da che parte stare.
 

 
 
Guelfi e Ghibellini dei giorni nostri
Come ogni gioco che si rispetti, anche Ingress evidenzia fin da subito quale sarà l’obbiettivo da conseguire, ovvero, il controllo mentale sulla popolazione della terra. Il solo mezzo per raggiungere questo scopo è quello di impadronirsi dei portali disseminati nelle nostre città, di potenziarli e di creare, attraverso la loro unione, un campo di controllo mentale.  I portali, ancora non conquistati oppure in possesso del nemico, andranno hackerati, potenziati e costantemente difesi. Maggiore sarà il livello del portale, maggiore sarà l’energia richiesta per la sua conquista, e maggiore sarà il suo raggio d’azione ed i punti assegnati alla nostra fazione.
L’energia necessaria per eseguire l’hacking di un portale possiamo acquisirla solo muovendoci, raccogliendo lungo il nostro percorso l’Exotic Matter. Questa materia, invisibile ad occhio nudo, si rivela invece sul nostro device. Maggiore sarà il nostro livello, maggiore sarà l’XM che potremmo immagazzinare e, di conseguenza, maggiore sarà la nostra abilità nel conquistare e difendere i portali.
Che il gioco abbia inizio
Dopo giorni passati a fantasticare su video virali, documenti e screenshot, finalmente entro in possesso del tanto agognato codice di attivazione. Senza pensarci troppo, scelgo di contribuire alla salvezza del genere umano, metto dunque la mia "spada" al servizio della Resistenza.
Dopo un breve ma necessario tutorial, che introduce al gioco ed alle sue meccaniche di base, giunge per me il momento di scendere in campo. Con un occhio fisso al marciapiede e l’altro al display, cercando di evitare la gente ed al contempo di raccogliere il maggior quantitativo di Exotic Matter, mi sono mosso per le strade della mia città, nascondendo a fatica un po’ di imbarazzo, in parte dovuto alle eccessive dimensioni del device (un tablet), in parte al fatto di dover vagare senza una meta fissa, alla ricerca di un portale da conquistare! Fortunatamente non passa molto tempo che in prossimità di un monumento (i portali, ad oggi, sono quasi tutti monumenti o edifici di interesse comune) trovo il mio primo obbiettivo. Pochi minuti ed il portale è sotto il mio controllo, non posso saperlo con certezza, ma in quel momento la mia faccia deve aver avuto l’espressione tipica del bambino soddisfatto. Certo, non è stato difficile, il portale era neutro, non aveva difese, ma è stata comunque una conquista.
Lasciatomi alle spalle lo smarrimento iniziale, con il passare delle ore acquisto confidenza col sistema; certo, è più facile se si è dinamici, costantemente in movimento, perchè l’energia necessaria per prendere il controllo di un portale aumenta tanto più è alto il livello del portale (non pensate che basti usare la simulazione gps, perchè il sistema se ne accorge e si chiude in automatico).
Da sottolineare l’idea perfetta di integrare nel gioco una chat per restare in contatto con i propri compagni (è possibile limitare il “raggio” di comunicazione fino ad un minimo di 20km), così da poter sincronizzare le proprie azioni con altri giocatori, rendendo un po’ meno monotono il gioco.
 

 
Flop o successo?
E’ una domanda alla quale solo il tempo può dare una risposta, ciò che possiamo dire ora è che Ingress ci piace, è sicuramente una novità in un mondo dove si è sempre combattuto per un pugno di frame in più o per delle texture più dettagliate ed in più è gratuito, come tutti i servizi (base) di Google.
Viene naturalmente da chiedersi come sia possibile sostenere il prezzo di tutto questo; per adesso anche a questa domanda non è possibile dare una risposta, ma possiamo ipotizzare che sarà la pubblicità a muovere gli ingranaggi di questa "macchina". Magari un giorno la missione sarà quella di conquistare un portale "commerciale", magari sarà possibile raccogliere più XM seguendo percorsi sponsorizzati, ma per il momento ci godiamo l’esperienza senza troppi pensieri. 
Nell’attesa del lancio ufficiale, se avete un dispositivo Android “Gingerbread” o superiore, potete già scaricare l’applicazione da Google Play ed assaporare l’atmosfera “sci-fi” che il team ha saputo creare intorno al gioco, navigando il sito www.nianticproject.com.
Se invece siete possessori di un dispositivo iOS (iPhone, iPad, iPod), non dovete far altro che rincorrere i numerosi rumors che prevedono una versione per iDevice dopo il lancio ufficiale del gioco.

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