Pac-Man e le Avventure Mostruose – Pac-Man e le avventure mostruose
Nel lungo periodo in cui ormai i videogames hanno fatto la loro comparsa nel nostro mondo, molte sono le icone che hanno resistito alle intemperie del tempo, restando nei cuori della gente, come per esempio il tanto ancora amato Super Mario. Ma ancor prima del nostro idraulico nelle sale giochi c’è stato qualcuno che ha fatto impazzire migliaia di persone facendo loro sprecare milioni di monetine, e questo qualcuno è una pallina gialla molto famosa, che si è sempre districata tra vari labirinti per mangiare frutta e sfuggire a crudeli spettri. Pacman (il cui nome viene da Paku, che in giapponese è l’onomatopea del morso) è senz’altro stato uno dei personaggi più famosi nel panorama videoludico, e tutt’oggi escono nuove versioni del suo classicissimo gioco arcade che non mancano di conquistare chiunque, nella loro semplicità. Tuttavia la Namco, più di una volta, ha tentato di utilizzare il fascino del suo personaggio per creare giochi che hanno ben poco a che fare con la saga, così da attirare gente usando il famoso nome della pallina gialla. Tutte le volte che ciò è successo però il risultato non è stato dei migliori. La cosa sarà andata meglio con questo ennesimo gioco?
C’è un cattivo random, picchiamolo
La storia di questo capitolo di Pac-man rende ben chiaro sin dall’inizio sia quanto il titolo sia destinato a un pubblico decisamente infantile, ma anche quanto probabilmente gli sviluppatori non avessero intenzione di ideare una trama ben fatta o che almeno convincesse. Ovviamente in un platform ben fatto, come quelli di Mario, non c’è mai stato bisogno di trama se non un accenno, tuttavia è meglio renderla totalmente assente come fa di solito la Nintendo piuttosto che tentare un approccio ad una trama vaga e poco brillante, come in questo caso. Pac-man si trova nella sua città, Pacopolis, assieme a tutti i suoi amici palline e fantasmi buoni, quando il professore (?) arriva in sala affermando che il famigerato Betrayus ha attaccato la città infestandola di decine di fantasmi. Betrayus si è anche impossessato di una strana arma del gelo, ma nessuno conosce quali sono i suoi piani, e quindi Pac-man decide di partire per liberare la città dall’infestazione e nel frattempo scoprire e fermare i piani del suo folle antagonista.
Tra un morso e l’altro
Non appena inizieremo a giocare, ci renderemo immediatamente conto del fatto che questo titolo presenta forti problemi di gameplay. Nonostante i pulsanti siano molto semplici da usare e da imparare (uno per il salto, uno per mangiare i fantasmi, e l’altro per spaventarli), sul campo essi funzionano in maniera del tutto esterna al volere del giocatore. E se il mangiare i fantasmi può essere qualcosa che viene quasi automatico, ciò a cui ci riferiamo è soprattutto il salto, dato che il gioco sembra avere una gravità tutta sua ed è assolutamente impossibile regolarsi al meglio per atterrare dove si vuole. Se oltre a questo aggiungiamo una telecamera che ha realmente vita propria e tende a girarsi nei punti morti sempre esattamente nei momenti meno opportuni, è fin troppo chiaro che c’è qualche grosso problema di fondo nel sistema di programmazione. Durante un salto verso una piattaforma dove rischieremo di cadere nel vuoto, la telecamera si volterà quasi sempre in maniera da non farci vedere dove atterrare. In presenza di nemici, nella stragrande maggioranza dei casi la telecamera sarà posizionata in maniera che i fantasmi si troveranno proprio sul nostro punto morto di modo da metterci in difficoltà per l’impossibilità di vederli. Questo di certo non aumenta troppo il livello di difficoltà del gioco, tenuto ai minimi storici, tuttavia è ottimo per aumentare il livello di frustrazione del giocatore. Fortunatamente per diminuire la possibilità di fallimento in caso di salto, sin dall’inizio Pac-man sarà capace di effettuare il sempre tanto amato doppio salto.
A parte ciò, Pac-man rimane un platform dove troviamo un level design molto scialbo e con idee palesemente prese a piene mani da vari altri giochi dello stesso genere, e in cui le nuove idee interessanti si contano sulle dita di una mano. Tra di esse, a variare un pochino l’azione, ci sono i power up di Pac-man che potranno mutarlo in una pallina di ghiaccio in grado di sparare raggi congelanti, una pallina di fuoco con cui incenerire i nemici, o il simpatico costume da camaleonte con cui confondersi nell’ambiente e allo stesso tempo superare lunghi burroni aggrappandoci ai punti d’appoggio con la lunga lingua.
Scheda tecnica
Pac-man e le avventure mostruose, almeno tecnicamente, riesce a raggiungere la sufficienza. I personaggi hanno una modellazione poligonale decisamente limitata, tuttavia le animazioni sono buone e il mondo incredibilmente colorato e allegro aiuta a non far troppo caso ai personaggi poco curati. Le musiche sono simpatiche, ma il doppiaggio è assolutamente orribile, un qualcosa che fa venire voglia di coprirsi le orecchie. Il framerate rimane stabile anche con molti nemici su schermo, e la longevità è nella media, anche grazie a una modalità multigiocatore per 4 persone.
In conclusione
Pac-man e le avventure mostruose è un tentativo di Namco Bandai di riesumare la sua mascotte più famosa, purtroppo fallito. Il level design di questo platform non ha nulla a che vedere con gli altri giochi di questo genere sulla piattaforma Nintendo, e se è possibile scegliere tra Pac-man e titoli del calibro di Super Mario 3D World e Donkey Kong Tropical Freeze, è ovvio che il nuovo capitolo della pallina gialla non ha speranze. Sessioni di gameplay sottotono, unite a un doppiaggio orribile, una storia arrangiata, e un controllo della telecamera che rende quasi impossibile giocare, portano purtroppo l’ultima fatica della Nacmo Bandai al di sotto della sufficienza.