Pokemon Link: Battle! – Pokémon Link Battle
Negli ultimi anni hanno avuto un successo più che spropositato, grazie all’influenza dei giochini di Facebook e dei cellulari, i casual game in stile puzzle, come i famosissimi Candy Crush o Bejeweled. Anche la Nintendo ha tentato di imboccare quindi questa strada, unendo a questa tendenza anche nomi famosissimi come quelli dei Pokemon per attirare l’attenzione della gente grazie ad uno spin off, piuttosto che con un titolo nuovo e probabilmente anonimo. E dunque, diversi anni fa, su Nintendo DS uscì un gioco di nome Pokemon Trozei, che da noi e in America è conosciuto come Pokemon Link. Tale gioco era, più o meno, un clone dei titoli sopracitati, con l’unica differenza visibile dal fatto che al posto di frutta o gioielli, le icone da distruggere rappresentano le teste dei Pokemon, ridisegnati in chiave molto carina e “pucciosa”. L’esperimento pare essere andato a buon fine, e per questo abbiamo ottenuto ora un sequel per Nintendo 3DS, in sola chiave di Digital Download, chiamato Pokemon Battle Trozei/Pokemon Link Battle.
Catturali tutti
Pokemon Link Battle essenzialmente, come concetto, ricalca la stessa base del predecessore: quindi avremo livelli con una griglia piena di teste di Pokemon e con il pennino potremo spostarle a nostro piacimento, andando a unirle in file da 3 o più icone uguali così da farle sparire dal terreno del gioco e anticipando anche le mosse successive in modo da creare combo con le teste che cadranno dopo la scomparse dei primi mostriciattoli tascabili. Questo è il fondamento più o meno di qualunque puzzle di game di questa tipologia, ma questo si differenzia dagli altri per vari aspetti. L’obiettivo non è il punteggio o il liberare la tabella e a metterci i bastoni tra le ruote non c’è il tempo o una quantità limitata di mosse che possiamo fare. Ma andiamo con ordine.
In Pokemon Link Battle avremo una mappa del mondo, in cui ogni zona è suddivisa in vari livelli differenti. Per ogni livello corrisponde un luogo ove si nascondono alcuni Pokemon selvatici, e come in ogni gioco dei mostri che si rispetti, il nostro obiettivo è catturarli tutti. Quelli presenti sono tutti quelli conosciuti finora, compresi quelli di X e Y. E dunque, cominciando un livello, noteremo che nella parte alta dello schermo sarà presente l’icona del Pokemon selvatico contro cui ci stiamo battendo. Nel momento in cui metteremo in fila dei Pokemon facendoli sparire, lo stesso Pokemon di cui abbiamo fatto la fila effettuerà un attacco contro il selvatico, infliggendogli una certa quantità di danni a seconda della lunghezza stessa della fila sparita, della potenza del Pokemon e anche se l’attacco stesso è efficace o meno (far sparire una fila di Charmander infliggerà molti più danni contro un Pokemon selvatico d’erba). Portare a 0 i Punti Vita di un selvatico risulterà nella sua cattura e lo otterremo nella nostra collezione. Si passerà così al secondo selvatico del livello e così via, fino ad affrontare un boss per completare lo stage.
Naturalmente è possibile aumentare il danno inflitto al Pokemon nemico, per catturarlo il prima possibile, usando le combo. La prima fila di Pokemon che sparirà è quella che determina quale sarà il nostro mostriciattolo a sferrare l’attacco (è quindi molto strategico iniziare una combo con un tipo di Pokemon che sia particolarmente efficace contro il nemico attuale) mentre qualunque altra fila che riusciremo a creare entro i seguenti attimi contribuirà alla potenza della mossa; questo è reso possibile non solo da una strategia per le combo e dalla velocità del nostro pennino ma anche da una modalità chiamata Link Time che si attiverà nel momento in cui faremo sparire una fila di almeno 4 teste e subito dopo un’altra di almeno 3. In questa modalità sarà possibile creare link addirittura tra file di soli 2 Pokemon, rendendo possibile e semplice anche arrivare a svuotare completamente la tabella risultando in un “Link Perfetto”. Non solo: a volte sarà possibile essere attaccati anche da più di un Pokemon selvatico alla volta, e in questi casi, a meno che non si voglia sconfiggerli uno per uno, si potrà iniziare una combo con una fila di almeno cinque teste per effettuare un attacco ad area che colpisca tutti quanti i nemici assieme.
Naturalmente i selvatici non staranno certo a guardare mentre li catturiamo, e l’ostacolo che viene posto al giocatore è quello dei suoi punti vita: il nemico infatti attaccherà continuamente il giocatore facendogli calare la vita (la quale può essere ripristinata solamente usando attacchi speciali come per esempio quello di Chansey) e a volte tenterà addirittura di disturbarci nei modi più fastidiosi possibili, che sia entrando di violenza nella tabella e limitando lo spazio a nostra disposizione, o che sia manipolando le teste presenti cambiandole a suo piacimento per interrompere le nostre combo. Tuttavia, anche da parte nostra sarà possibile una tacca in più di strategia: i Pokemon catturati non sono lì per sola bellezza e collezione, infatti, ma potremo sceglierne uno come “compagno”, e che sarà presente in maniera costante nella tabella di tutti i livelli. Se sappiamo quindi che uno stage che dovremo affrontare abbonda di Pokemon deboli a un certo elemento, scegliere in quel momento come compagno una creatura di quel tipo ci porterà un grosso vantaggio, essendo al 100% presente come opzione per le righe da far sparire, e oltre a ciò, più a lungo resteremo assieme ad un compagno Pokemon, più crescerà l’affetto che proverà per noi e con esso i danni che sarà in grado di infliggere agli avversari.
Pokemon Link Battle prende quindi il precedente capitolo e lo migliora, donandolo di un vero e proprio obiettivo e senso logico, con tanti livelli in cui vale molto anche la rigiocabilità grazie al fatto che alcuni mostri selvatici appariranno solamente una volta soddisfatte determinate situazioni, e grazie anche alla presenza di una Zona Safari dove i selvatici presenti cambieranno ogni giorno.
In conclusione
Pokemon Link nacque come semplice mossa commerciale senza molto capo nè coda, tuttavia questo sequel acquisisce un senso tutto suo e rende questo puzzle game molto intrigante e divertente da portare avanti. Il gameplay è infatti solido di per sè ed è arricchito da molte strategie e scelte dell’utente stesso, oltre al classico obiettivo di catturare tutti i Pokemon. Gli sviluppatori hanno senz’altro imparato dai loro errori e sono riusciti a donarci un titolo che è semplice e profondo allo stesso tempo, diverte, e ha anche un costo irrisorio, basso al punto giusto da non far pensare a chi ama i Pokemon o i Puzzle se sta facendo o meno la scelta giusta a comprarlo. In ogni caso, se amate una delle due categorie, la scelta è senz’altro giusta.