Ogni videogiocatore ha almeno un gioco a cui è particolarmente affezionato, non importa quanti anni passino, ma i ricordi continuano ad esser dolci, nostalgici e non si riesce proprio di fare a meno di continuare a consigliarlo come “quel gioco che devi assolutamente giocare”.
Tales of Symphonia può essere considerato da molti appassionati di J-RPG uno di questi giochi, e ciò in virtù della sua appassionante trama e dei suoi personaggi che rimasero nel cuore di molti. Acclamato dalla critica con ottimi voti, fu il primo “Tales of” a sbarcare in Europa, e divenne ben presto introvabile ed estremamente costoso per via delle poche copie distribuite sul bistrattato Game Cube.
Dopo un decennio esce finalmente una collection in HD che permette facilmente di recuperare non solo Tales of Symphonia, ma anche il suo sequel Tales of Symphonia: Dawn of the New World al costo di un solo gioco.
In viaggio per salvare il mondo
– “Oggi è il giorno della profezia, la Prescelta riceverà l’oracolo dalla Dea Martel ed avrà inizio il viaggio della Rigenerazione”.
L’incipit del “pellegrinaggio per salvare la terra” potrà non sembrare molto originale, ma è solo la scusa per dare inizio ad un’epica avventura segnata da un carismatico ed indimenticabile cast disegnato dall’abile matita di Kosuke Fujishima.
Può il destino del mondo pesare sulle spalle di una sedicenne imbranata e di uno spadaccino ingenuo ed impulsivo? Il giocatore lo scoprirà durante le 50 ore di gioco offerte da Tales of Symphonia, una longevità che tanti J-RPG moderni non offrono, senza contare le numerose subquest sparse in ogni città.
Chi ha giocato la versione per Game Cube, vedrà per la prima volta alcune scene anime, attacchi speciali ed eventi extra esclusivi della trasposizione PS2 uscita solo in Giappone. Purtroppo però, l’eredità proveniente dalla versione PS2, include anche il difetto di abbandonare i 60 fps visti su Game Cube per 30 fps; tecnicamente su PS3 non sarebbe stato un problema tornare alla qualità originale, un vero peccato.
Symphonia nostalgica del passato
Il “Multi-Line Linear Motion Battle System”, abbreviato in “ML-LMBS”, è l’antenato dei moderni battle system visti nei più recenti Tales, ma riesce ancora ad essere accattivante nonostante gli anni.
Nel 2003 in “Tales of” non esisteva ancora la libertà di poter muovere i propri personaggi sul campo di battaglia, bensì venivano utilizzate delle invisibili “linee” che volevano rendere l’idea di ciò, un concetto molto più semplice da toccare con mano che da spiegare. Non per questo i frenetici combattimenti non offrono sfida e divertimento e, fra attacchi magici e colpi di spada, ogni personaggio riesce ad avere uno stile di lotta unico.
Fra gli elementi nostalgici, c’è anche lo studio d’animazione Production I.G che al tempo si occupava delle scene anime di tutti i “Tales of” prima di esser usurpata da Ufo Table.
È una sempre verde presenza invece il compositore Motoi Sakuraba, che non delude mai le aspettative da tempo immemore.
Chi ama il J-pop avrà anche la piacevole sorpresa di sentire cantare Misono durante le opening di entrambi I giochi, rimosse al tempo nella versioni occidentali.
L’alba di un infelice mondo
Pubblicato in Europa nel 2009 su Wii, Tales of Symphonia: Dawn of the New World è il pallido sequel che cerca goffamente di narrare gli eventi due anni dopo la fine di Tales of Symphonia.
Ufficialmente riconosciuto come spin-off, Dawn of the New World cerca di cavalcare l’onda del successo del suo predecessore finendo purtroppo contro uno scoglio.
È difficile continuare una storia già conclusa senza cadere in contraddizioni e forzature, ancor di più se l’idea è introdurre due nuovi personaggi in un cast già consolidato.
Dawn of the New World tenta di mettercela tutta, ma il confronto è schiacciante ed il risultato lo vede sconfitto, anche se da un punto di vista più generale il gioco risulta comunque discreto.
È un’impresa ardua provare simpatia per un protagonista timido e piagnucolone ed un eroina in pieno amore adolescenziale per lui, ancor più se entrambi nutrono un odio viscerale per i due personaggi principali di Tales of Symphonia, amati da una buona fetta della fanbase.
La trama è studiata per chi ha giocato il primo capitolo ed introduce forzatamente in gioco il vecchio cast ancora una volta in lotta per riportare la pace su Aselia.
L’esplorazione del mondo è inesistente e viene sostituita da una triste mappa su cui selezionare la località in cui recarsi, ennesimo punto negativo di Dawn of the New World.
Scelgo te… Mandragora?!?
Anche conosciuto dai più come “Tales of Pokémon”, il battle system introduce la succosa novità di poter catturare ed addestrare dei mostri da utilizzare durante le battaglie. Ma, avendo già un team composto da ben dieci personaggi dotati di personalità e stili di combattimento diversi, si sentiva realmente il bisogno di aggiungere dei mostriciattoli che si limitano ad aggredire il nemico scontrandocisi contro? Decisamente no.
L’idea dei patti, oltretutto, non è solo poco originale, ma è anche mal sfruttata essendo troppo macchinosa fra evoluzioni e creature poco caratterizzate.
Non migliora la situazione l’impossibilità di cambiare l’equipaggiamento ai personaggi del cast di “Tales of Symphonia” per una non ben precisata ragione.
L’unica nota positiva riscontrabile nei combattimenti è l’abbandono del “ML-LMBS” per il più moderno “FREE-LMBS”, che permette di muoversi liberamente sul campo di battaglia come nei più moderni Tales of.
Conclusioni finali
Tales of Symphonia Chronicles è l’occasione giusta ed imperdibile per recuperare uno dei migliori capitoli della serie Tales of.
Chi ha giocato entrambi i titoli o solo uno di essi potrebbe trovarsi contrariato dalla mancanza di contenuti extra, ma viene a lui “in soccorso” un’interessante limited con 4 statuette dei personaggi principali, l’ost e un libricino contenente una storia inedita.
Simpatica la possibilità di sbloccare ad inizio gioco, possedendo un salvataggio di Xillia o Graces f, alcuni costumi alternativi tratti dai precedenti “Tales of” pubblicati su PS3.