Infinity Wars TCG – Infinity Wars TCG

I giochi di carte collezionabili online stanno vivendo un periodo di grande visibilità grazie all’interesse suscitato da prodotti come Hearthstone, che hanno portato masse di nuovi gamers ad appassionarsi a questo genere. Ma in un panorama così ampio come quello dei dTCG stanno nascendo numerosi altri giochi estremamente interessanti. Uno di questi è Infinity Wars, sviluppato da un piccolo studio indie, Lightmare Studios.

Fatto da amanti dei TCG per gli amanti dei TCG, Lightmare Studios si prende il compito di creare un prodotto che possa portare originalità e semplicità nel mondo dei giochi di carte, e ci riesce piuttosto bene, con meccaniche intuitive facili da capire e un gameplay diverso da tutti gli altri visti fino a questo momento. Il team di sviluppo è stato attento a coprire ogni parte della creazione del gioco con precisione e passione, tanto che anche il Lore è piuttosto affascinante.

L’ambientazione di Infinity Wars ha a che fare con il concetto di dimensioni multiple: l’universo è stato devastato da qualcosa che viene chiamato “The Calamity”, che ha provocato la scissione dello stesso in numerosi universi paralleli. Esistono ora tante versioni dello stesso posto, e anche degli stessi personaggi, ognuna diversa dall’altra. Tutto ciò ha ovviamente un certo impatto sul gioco, dove troveremo le carte dei vari personaggi provenienti da questa o da quella dimensione.

Sebbene la grafica generale dei menù sia gradevole, non è allo stesso livello di quella di altri prodotti con budget decisamente maggiori; molta cura è stata messa nelle animazioni e nella grafica durante le partite. Gli artwork di ogni singola carta sono animati, sia che rappresentino un personaggio, un’abilità o altro; ci sono poi carte particolari, le location, che una volta giocate cambieranno totalmente la grafica del battlefield. È un’esperienza immersiva e gratificante.

Ma la vera chiave di volta che rende Infinity Wars uno dei migliori dTCG in circolazione è il gameplay. Lontano da problemi di struttura o sfortuna come il tanto odiato “mana screw” di Magic the Gathering o il pescare la carta giusta al momento giusto, Infinity Wars punta tutto sulla strategia e sulla capacità del giocatore di programmare, studiare e anticipare le mosse dell’avversario. Non è nemmeno necessario avere le carte migliori per fare un buon mazzo. Sicuramente aiutano, ma questo è un gioco in cui sbagliare strategia o essere sorpassati in astuzia porta anche i mazzi migliori a perdere malamente.

La partita si svolge su di un battlefield diviso in quattro parti: la command zone, dove sono schierati fin dall’inizio i tre Commanders (tre particolari personaggi in gioco dall’inizio che possono usare le loro abilità ed essere bersagliati. Per uscire dalla command zone bisogna pagare il loro costo in risorse); la support zone, dove ogni personaggio verrà schierato appena sarà giocato; l’attack zone e la defence zone, destinate rispettivamente a contenere quelli che faranno la fase d’attacco e di difesa. I personaggi schierati nelle varie zone possono essere spostati da una zona all’altra a seconda delle necessità, per usare le abilità speciali o per confondere l’avversario, per proteggere o bluffare. 

L’originalità e la strategia dietro a Infinity Wars stanno tutte nello svolgimento del turno. All’inizio del turno la nostra pool di risorse aumenta di uno, aggirando così problemi come quello del “mana screw” e dando al giocatore la possibilità di sapere sempre cosa può giocare e quando. Possiamo virtualmente dividere il turno in due fasi: pianificazione e risoluzione. Nella prima decidiamo cosa giocare, come attaccare o difendere e cosa schierare, ma tutto avviene in simultanea. Entrambi i giocatori fanno queste scelte contemporaneamente, e solo quando avranno cliccato il tasto di fine turno inizia la fase di risoluzione, in cui si saprà se le scelte fatte sono state azzeccate o meno.

Nel momento in cui inizia la risoluzione, ogni azione fatta dai giocatori prende vita in un ordine preciso: per prima cosa c’è lo schieramento dei personaggi e gli eventuali spostamenti da una zona all’altra, poi, a seconda di chi ha iniziativa (che si alterna ad ogni turno), prima si risolvono le abilità, intese sia come carte abilità che come qualità dei personaggi, utilizzate da ogni giocatore e nell’ordine in cui sono state giocate; infine inizia la fase di combattimento in cui i personaggi nelle zone di attacco e difesa battagliano con quelli dell’avversario. Si capisce perciò che la pianificazione e la capacità di “leggere” l’avversario diventano fondamentali per raggiungere ogni singola e sudata vittoria.

Per vincere una partita ci sono due modi: ogni giocatore inizia con 100 hp e 100 morale. Portando a 0 uno di quei due valori si vince. Gli hp si perdono subendo danni, ovviamente, mentre il morale si perde ogni volta che un proprio personaggio viene ucciso, cosa che ha anche un senso se pensiamo al proprio mazzo come se fosse un esercito.

Esistono fino a questo momento sette fazioni: Cult of Verore, Genesis Industries, Flame Down, The Warpath, Sleepers of Avarrach, Descendants of the Dragon ed Exiles. Ogni blocco introdurrà nuove fazioni e con il tempo le vecchie ruoteranno per mantenere fresco il metagame.

Ciascun mazzo può essere composto da un minimo di 40 carte, esclusi i tre Commanders. È proprio da queste tre carte che inizia la fase di deck building. Le carte che potremo mettere nel mazzo devono infatti essere della stessa fazione di quelle messe in command zone. Ogni carta inoltre ha un valore di Purity che va da 1 a 3, contrassegnato da dei simboli nell’angolo in alto a sinistra della carta. Nel mazzo si possono mettere carte con un numero di Purity pari o inferiore al numero di commander di quella fazione nella command zone. Ad esempio, se vogliamo inserire nel mazzo una carta con Purity 2 di Warpath, dovremo necessariamente avere due Commanders di quella fazione.

Infinity Wars è un gioco in continua evoluzione, e dall’inizio del closed beta ad oggi numerose cose sono cambiate. Oltre alla campagna e alla modalità multiplayer normal e ranked, una delle ultime e più interessanti aggiunte è la modalità di gioco Rift Run, simile all’Arena di Hearthstone, in cui dovremo costruire il mazzo partendo da carte a caso. Ogni vittoria in Rift Run sarà premiata con punti, avatar o carte e altri premi che saranno distribuiti alla fine di ogni settimana in base al piazzamento nella classifica generale. Proprio come nell’Arena, nel Rift Run dovremo vincere quante più partite possibile con un massimo di tre sconfitte, ma senza un limite di vittorie.

A proposito di rewards e premi, Infinity Wars è totalmente free to play. I punti, che possono essere utilizzati per comprare bustine, avatar e tante altre cose, si accumulano semplicemente giocando: da una singola carta per il daily log in, a un’intera bustina per ogni singolo level up, passando per la specializzazione in ogni fazione, saremo premiati con tante carte che riempiranno in fretta la nostra collezione. Sono ovviamente presenti anche i punti da acquistare tramite soldi veri, ma non hanno un impatto tale da costringere un giocatore a dover spendere soldi per essere competitivo.

A pochi giorni dalla sua pubblicazione su Steam, anche se ancora in versione beta, Infinity Wars presenta qualche bug tipico della fase di testing, ma il team di sviluppo sta facendo un gran lavoro nel sistemare ogni cosa con patch mirate e quanto più frequenti possibile. Il titolo si presenta come una delle più interessanti e avvincenti esperienze nel mondo dei dTCG.

I ragazzi di Lightmare Studios sono sempre presenti e pronti a rispondere e aiutare ogni user con qualche problema, oltre a esser attivi e costanti nello sviluppo, con nuove carte e modalità in programma nel breve e lungo periodo. È un gioco molto facile da capire ma molto complesso da masterare, una vera sfida per tutti coloro che si ritengono esperti del genere.

 

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