Per chi non lo conoscesse, GunZ: The Duel ( da ora in poi solo GunZ ) è stato uno sparatutto online in terza persona creato da un gruppo sudcoreano chiamato MAIET Entertainment. Questo Action-TPS permetteva ai giocatori di correre sui muri, compiere salti acrobatici per schivare i proiettili o addirittura bloccarli con delle spade, rendendo il prodotto pieno di azione e a modo suo divertente. In un modo o nell’altro riuscì a crearsi una buona base di giocatori attivi, forse anche grazie alla formula del Free-to-play, accompagnata ovviamente da uno shop ricolmo di oggetti premium comprabili attraverso microtransazioni; sta di fatto che gli sviluppatori decisero di cessarne l’esistenza in seguito all’annuncio dell’uscita del sequel, GunZ 2: The Second Duel. Contando che il primo titolo è andato live nel Giugno 2003 in Corea e il 26 Novembre 2006 in Europa e America, la domanda che sorge spontanea è quale sia la chiave di successo che l’ha reso così duraturo negli anni, sopravvivendo alla concorrenza tanto da avere la possibilità di rinascere, come una fenice, dalle ceneri.
Innanzitutto esistono 3 classi: lo Shield Trooper, il Silent Avenger e il Gunslinger. Ognuna di queste ha un set di armi che permettono loro di utilizzare abilità offensive e difensive differenti e ingaggiare il nemico in combattimenti corpo a corpo o dalla lunga distanza. Tutto ciò che ci serve per entrare in azione viene spiegato in un rapido tutorial, essenzialmente un training ground futuristico dove poter apprendere le meccaniche di base, superare gli ostacoli e ingaggiare in maniera efficace. Essendo tutto basato sui movimenti rapidi, si intuisce subito che per rimanere vivi il più possibile dovremo imparare a sfruttare al meglio i trucchetti come la corsa sui muri o lo scatto rapido nella direzione scelta. Ciò non sembra essere troppo difficile, perlomeno non come nel primo capito: quello che veniva chiamato “K-Style” era infatti una rapida combinazione di tasti che permetteva ai giocatori più capaci, aiutandosi anche con qualche glitch, di essere sempre una spanna sopra al giocatore medio. Nonostante questa tecnica sia stato uno dei motivi di successo di GunZ, l’impossibilità di riprodurla in GunZ 2 rende le meccaniche facilmente accessibili anche al giocatore casual.
Le modalità di gioco per adesso sono 4 e prevedono alcune campagne puramente PvE e i classici Deathmatch, Team Deathmatch e Team Elimination, un po’ come già visto in CounterStrike. La campagna consiste in alcune missioni in solitario o in cooperativa, il cui obiettivo è eliminare dei nemici che popolano mappe differenti, per concludere con il poco originale boss encounter. Sebbene sia comunque una buona idea implementare una campagnia PvE in un titolo orientato all’action-style come GunZ 2, l’intelligenza artificiale dei nemici è veramente povera e tirata via. Basta usare qualche piccolo trucco per poterli attaccare senza che nemmeno rispondino al fuoco.
Senza soffermarci su quella, parliamo adesso del PvP. Tutte le opzioni sono molto frenetiche e ricordano un po’ i vecchi Quake e Unreal Tournament, nei quali pochi secondi di ingaggio equivalevano ad una scarica di colpi infinita, mentre si passava da una parte all’altra della mappa con una rapidità inumana. Le classi sono forse un po’ sbilanciate, ad esempio lo shield trooper sembra avere un hitbox più grande rispetto alle altre due classi, anche se assorbe più danno, è molto lento soprattutto meno avvantaggiato in un mondo basato sulla schivata e sul movimento rapido. Fortunatamente gli sviluppatori hanno diviso la closed beta in diverse sessioni e, con l’aiuto dei feedback dei vari tester, stanno via via aggiungendo e modificando i contenuti in modo da migliorare l’esperienza dei giocatori una volta uscito definitivamente.
E’ necessario spendere due righe anche sul comparto tecnico di GunZ 2. Il lato artistico è ripreso dagli anime coreani e giapponesi e il fatto che non ci siano troppe luci e bagliori esagerati non può che essere un sollievo per gli occhi. Le opzioni video per ora non sembrano molto elastiche se escludiamo le classiche impostazioni low-medium-high-very high, ma al primo lancio del gioco i settaggi verranno impostati automaticamente su quelli consigliati, onde evitare brutte sorprese e accusare problemi di frame. Il vero tallone d’achille di questo titolo è a mio parere l’audio, i suoni non sempre si sposano bene con le azioni eseguite e non danno quel senso di esaltazione dovuto, quasi come se mancasse un feedback appropriato. Anche la musica di sottofondo, sebbene sia senz’altro più azzeccata degli effetti sonori, non accompagna il player nella frenesia del gameplay.
Infine è bene sottolineare che il gioco sarà free to play con uno shop puramente cosmetico, formula sicura che ultimamente viene adoperata da tutti i nuovi titoli multiplayer di spessore. Tutto ciò che verrà messo nel negozio sarà acquistabile sia con la valuta del gioco sia con quella reale, in modo tale che tutto il contenuto sia raggiungibile da chi non vuole spendere nemmeno un centesimo.
Insomma, un titolo che ha bisogno ancora di tanto lavoro prima di poter competere con i nomi più conosciuti, ma che senz’altro si difende bene e ha le potenzialità per crearsi una buona player-base. Tutto sta ancora nelle mani degli sviluppatori e nella capacità di ricavare il meglio da ogni singolo feedback ricevuto dai tester, perciò solamente alla release sarà possibile capire se GunZ 2 riuscirà a superare il suo predecessore e tener testa agli sparatutto più famosi del momento.
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