Disney Fantasia: Music Evolved – [E3 2013] Disney Fantasia: Music Evolved
Nel corso del Novecento, in particolar modo dal ’40 in avanti, il sogno di poter essere Leopold Stokowski ha sicuramente attraversato la mente di diversi giovani e adulti. Chi sia Stokowski ora come ora non è più un dato noto e sicuramente nessuno più pensa a lui come un modello o un punto di riferimento, ma Leopold nel 1940 raggiunse l’apice di carriera realizzando un’opera di inestimato valore artistico: venne nominato direttore dell’orchestra che suonò l’intera colonna sonora di Disney Fantasia, il capolavoro musicale della Walt Disney Production. Le sue movenze e la sua gestione delle intere produzioni, così come il simpatico siparietto con Topolino dopo l’esecuzione de L’Apprendista Stregone, passano alla storia e per tutti i non più giovani, o anche quelli che sono riusciti a recuperare gli andati Classici della Disney nel corso degli anni, Leopold Stokowski diventa una stella da raggiungere e da toccare: perché non capita tutti i giorni di poter dirigere Fantasia.
All’annuncio di Disney Fantasia: Music Evolved, però, la situazione sembra cambiare e la possibilità di emulare il direttore d’orchestra americano ci viene data attraverso il Microsoft Kinect e l’Xbox 360 o l’Xbox One. Come palliativo dell’intera esperienza videoludica troviamo all’apice della piramide Yen Sid, il noto stregone che abbiamo visto e apprezzato anche in Kingdom Hearts in un cammeo nei panni di maestro di Topolino, come realmente accade in L’Apprendista Stregone: l’anziana e più riverente forma di Merlino ha bisogno della mano di Topolino per rimettere in sesto un mondo che senza musica rischia di sparire e di fermarsi negli ingranaggi non più oleati. Ricordando quindi l’arte del movimento e della musica che Mickey Mouse sviluppò animando le scope e l’intera stanza dello stregone per velocizzare le pulizie, Yen Sid mette nelle vostre mani la Musa, un potere magico che vi permetterà di rianimare e musicare tutto ciò che tocchiate con la vostra mano, attraverso il sensore del Kinect.
Durante l’hands on abbiamo avuto modo di testare la Musa sul fondale marino, come se ci trovassimo nel mondo de La Sirenetta e potessimo suonare tutti gli strumenti nati dalla fauna, come faceva Sebastian nel Classico Disney. Muovendoci verso sinistra e verso destra, inoltre, la telecamera ci permetteva di avere una visione panoramica dell’intera zona, realizzata in maniera eccellente e dai colori molto armonici. Per sbloccare la canzone da musicare e realizzare era necessario dapprima aggiustare quello che nel mondo, però, era rotto: l’esempio più lampante l’abbiamo avuto nel mondo dei robot, dove per poter iniziare l’avventura ritmata abbiamo dapprima dovuto riparare una macchina che emetteva radiazioni. Corretto il percorso con la nostra Musa si è palesato il buco nero da ampliare per avviare la sfida successiva.
Qui arrivano le noti dolenti. Se il titolo viene presentato come Disney Fantasia logicamente il primo pensiero che ci assale, e mi auguro sia così per tutto, è che avremo la possibilità di riprodurre le canzoni della Disney o, quantomeno, per rispetto della apposizione Fantasia replicare la musica classica che nel 1940 fece suonare Stokowski. Purtroppo questo concetto è rimasto solo a noi e non alla Harmonix, che ha realizzato il titolo su licenza Disney. La prima canzone che ci ritroveremo a suonare è Bohemian Rapsody dei Queen seguita da un’altra realizzata da Bruno Mars. Non ci metteremo a sindacare sulla qualità delle scelte, ma perché allora chiamare il titolo Disney Fantasia?
Lo abbiamo prontamente chiesto agli sviluppatori, che alla domanda, però, hanno mostrato del panico sul loro volto. La spiegazione, per loro plausibile, è che nel 1940 non esistevano ancora canzoni come Hakuna Matata, pertanto non si poteva realizzare un Fantasia con le melodie della Disney. Però ovviamente nel 1940 Bruno Mars già cantava, così come Freddy Mercury. L’innocenza del malcapitato sviluppatore che ha risposto alle nostre domande con paura e timore, però, è la dimostrazione di come gli americani non abbiamo alcuna parvenza del concetto di tradizione e di storia: Yen Sid ha chiesto a Topolino di salvare il mondo suonando i Queen e per loro è logico, è normale ed è anche “cool”. Per noi è un’idea che doveva essere abortita sul nascere.
Arriviamo comunque al gioco in sé. L’idea di fondo riprende quasi totalmente le meccaniche viste in Child of Eden, con la differenza che qui avremo da suonare delle canzoni e muoverci come se fossimo dinanzi a Just Dance: avremo dei lunioli che indicheranno, a forma di freccia, la direzione cui spedirli e col movimento delle nostre mani dovremo quasi nuotare nell’aria per lanciarli nel giusto verso. Viene da sé che i movimenti emuleranno perfettamente quelli di un direttore d’orchestra, soprattutto laddove la melodia si esalta e richiede diversi movimenti in sequenza e magari in direzioni opposte. Oltre alle frecce avremo anche dei pulsanti che andranno premuti spingendo il braccio verso lo schermo e delle linee da realizzare accompagnandole col movimento della mano. Particolarità dell’esecuzione sarà poter decidere, per quattro volte circa nel corso dell’esecuzione, le variazioni sul tema: ci si parerà dinanzi, infatti, una sorta di iride tripartita o quadripartita a seconda della melodia, con la possibilità di scegliere se procedere con una variazione di bassi, di canto, di percussioni o di pianoforte. Abbiamo provato proprio quest’ultima con Bohemian Rapsody rendendola una melodia piano-based con andamenti molto più flebili e docili dell’originale rock.
Indubbiamente la qualità del titolo c’è e si vede, soprattutto perché parliamo di un ottimo prodotto rythm realizzato in maniera perfetta graficamente. La precisione del Kinect non è infallibile, ma per la release, prevista per il 2014, ci sarà molto tempo per perfezionare il tutto. Chiudiamo specificando che per ora non abbiamo avuto modo di capire come potrebbe arrivare il Game Over, ipotizzando un titolo fine a se stesso e senza alcun livello di sfida, ma è stato specificato che ci sarà una campagna che prevederà determinati livelli di progresso e determinati obiettivi da soddisfare. Se si fosse chiamato diversamente sarebbe stato un ottimo titolo musicale da tenere d’occhio, ma chiamandosi Disney Fantasia è d’uopo far notare che alla Harmonix non hanno le idee molto chiare.