A tutti sarà capitato, almeno una volta, di rovistare nei famosissimi cestoni che si ritrovano ormai dovunque alla ricerca di qualche buon titolo a prezzi bassissimi, soprattutto a causa della loro “età”. Per la maggior parte delle volte ci si allontana a mani vuote, ma in altre occasioni si potrebbe anche andare alla cassa col sorriso dipinto sulle labbra. E proprio Gothic è uno dei titoli che potremmo ritrovare in una delle nostre ricerche: gioco di ruolo distribuito dalla casa JoWood e sviluppato da Piranha Bythes, è il capostipite di una fortunata serie che gode di una buona fila di appassionati e che ha visto la luce proprio all’inizio del nuovo millennio.
Varrà la pena pescarlo fra le miriadi di custodie fra cui si nasconde oppure sarà meglio lasciarlo al suo posto? Gioiellino o titolo da serie B? Andiamo a conoscerlo meglio, esplorando fra i suoi pregi e difetti.
In gabbia
Myrthana è un reame in guerra ed in quanto tale ha bisogno di una miriade di risorse che gli consentano di portare avanti le sue campagne militari ed allo stesso tempo di sostentarsi come ha sempre fatto. I continui attacchi da parte degli orchi lo hanno messo sempre più alle strette, per cui il Re decide di sfruttare in maniera più produttiva la zona di Khorinis: al suo interno infatti si trovano preziosi giacimenti di un minerale magico preziosissimo, tramite il quale si possono forgiare armi praticamente leggendarie, indistruttibili. Vista la necessità impellente di procurarsi più Ore -il sopracitato minerale- possibile sua Maestà decide di condannare anche chi ha commesso futili crimini al lavoro forzato presso Khorinis, trasformata in un enorme carcere all’aperto tramite la creazione di una gigantesca barriera magica che permette agli oggetti inanimati il passaggio in entrambi i sensi (consentendo il passaggio del minerale e dei sostentamenti per i prigionieri) ma non agli esseri viventi che, una volta entrati, non possono più tornare al mondo esterno. Col tempo però la situazione è cambiata, il controllo della barriera è sfuggito di mano ai maghi che la gestivano e sotto di essa i prigionieri la fanno ormai da padroni, seppur non uniti tra di loro.
È in questo contesto che il nostro eroe senza nome verrà catapultato, per chissà quale reato, con inoltre la responsabilità di consegnare una pergamena ai potenti sotto la barriera per conto del Re stesso.
Una volta dentro, esplorando il grande mondo al di sotto dell’azzurra superficie della barriera, scopriremo che le fazioni in cui si sono divisi i prigionieri sono tre in tutto: Vecchio Campo, Nuovo Campo e la Fratellanza. Con ogni probabilità la prima con la quale verremo a contatto sarà quella di Vecchio Campo, la più grande e numerosa delle tre, ed il cui cuore è all’interno di un castello caduto in rovina a cui l’accesso è negato ai più. La comunità di Vecchio Campo è quella più agiata in quanto l’unica a commerciare ancora con l’esterno. Quella di Nuovo Campo è invece arroccata in caverne spaziosissime all’interno delle quali gli uomini hanno costruito le loro abitazioni, non facendo alcun mistero della loro voglia di indipendenza e della loro ferrea intenzione di tentare la fuga dalla barriera con qualsiasi mezzo. Fra le capanne di legno e paglia costruite nel bel mezzo della palude ritroviamo invece la comunità della Fratellanza, i cui componenti sono strettamente uniti fra di loro da una vera e propria fede nel Dormiente, una sorta di divinità da loro adorata, e che compare loro in visioni dovute al largo uso di erba da fumo. Questo è lo sfondo sul quale dovremo muoverci, tenendo in conto che a Khorinis vi è anche un grande accampamento di orchi ed è inutile aggiungere che li fronteggeremo durante le nostre peripezie.
Fra tali gerarchie, criminali, mostri, magie e segreti si dipanerà la nostra avventura che prenderà pieghe diverse a seconda della fazione che sceglieremo portandoci verso il gran finale, ovviamente non senza colpi di scena che sconvolgeranno le idee di ogni giocatore e che vi terranno incollati allo schermo per un bel po’. Fra trama principale e quest secondarie infatti Gothic vi impegnerà sicuramente per bel lasso di tempo.
Vivere sotto la barriera
Come ogni buon GDR che si rispetti, la crescita del personaggio è un aspetto fondamentale di cui tener conto ed in Gothic assume dei connotati degni di nota. Inizialmente il nostro personaggio sarà ovviamente incapace di compiere qualsiasi azione complessa o fronteggiare avversari impegnativi, obbligandoci ad accumulare i primi pezzi di metallo magico, moneta adottata a Khorinis, con attività del tutto insolite come vendere carne di scarafaggio e simili. Attraverso gli scontri, le battute di caccia e side quest guadagneremo i punti esperienza per salire di livello e migliorare le nostre statistiche, personalizzandole come meglio crediamo: non vi è infatti una classe prestabilita da scegliere, a determinare le peculiarità del nostro eroe saremo noi e solo noi, tramite la distribuzione dei punti.
Oltre a migliorarci in tal modo protremmo anche prendere lezioni dai maestri disseminati in tutta Khorinis che, sotto compenso o meno, miglioreranno le nostre capacità o ci insegneranno abilità che da soli non potremmo mai conquistare, come lo scuioare animali, scassinare serrature o forgiare spade, utili per mettere un bel gruzzoletto da parte oppure maneggiare una determinata tipologia di arma, ampiando il nostro parco di armi utilizzabili.
Per quanto riguarda invece i controlli potremo scegliere di adottare la sola tastiera oppure di accoppiare quest’ultima al mouse, soluzione nettamente migliore anche se alcuni procedimenti risultano essere un po’ meccanici e richiedono una certa pratica per essere messi in atto con una certa dimestichezza, come ad esempio il gestire più avversari durante uno scontro: pur disponendo di soli tre tipi di attacco fisico (fendente destro, sinistro e affondo) e delle magie il combattimento risulta essere complicato nelle fasi iniziali del gioco, in quanto sarà complicato muoversi e ruotarsi agilmente e con precisione. In più alcune volte potrebbe anche capitare che i comandi non rispondano prontamente o nel modo corretto, finendo per compiere tutt’altra azione rispetto a quelle richiesta.
Diversa è invece la questione inventario/ diario: trovare gli oggetti all’interno del nostro “zaino” sarà semplice mentre la gestione del diario delle missioni è degna di nota, essendo molto ordinata e comprensibilissima, motivo per il quale sarà praticamente impossibile ritrovarsi bloccati perché non ci si ricorda dove andare o cosa fare per completare una determinata missione. Unica pecca il fatto che durante la consultazione dell’inventario o del diario il gioco non entrerà in pausa e sarà impossibile per noi muoverci, ne consegue che potrà essere letale aprirlo durante un combattimento in quanto ci si potrebbe rimettere la pelle, senza aver alcuna possibilità di appello.
Un plauso va inoltre fatto per l’ambientazione tutt’altro che statica. Quello in cui ci muoveremo sarà infatti un mondo vivo, in cui i mostri si cacceranno fra loro e non sarà raro trovarci fra i piedi carcasse di saprofagi e simili dai quali potremo, a volte, recuperare carne e pelli. Allo stesso modo anche gli npc si adegueranno al ritmo giorno/notte, lavorando con la luce del sole e riposando nei loro letti quando questi calerà.
Tali espedienti contribuiscono senza dubbio a rendere il mondo di gioco più realistico, coinvolgente e piacevole da esplorare.
Gli scorci di Khorinis
Per quanto oggi possa apparire datato il comparto grafico di Gothic c’è comunque da tener conto che Piranha Bytes lavorò per quattro anni proprio sul motore grafico. Anche al momento dell’uscita del titolo in ogni caso si era comunque già capaci di meglio ma è da lodare la fantasia degli sviluppatori nel ricreare un mondo come quello del regno di Myrthana. Vi saranno infatti pittoreschi paesaggi capaci di sorprendervi per la loro spettacolarità o per le loro mastodontiche dimensioni: le caverne di Campo Nuovo sono una dimostrazione di ciò. Più volte però è possibile notare che in alcuni modelli o regioni del mondo si è fatta un pò di economia di poligoni e texture che risultano essere sgranati e snaturati come gli alberi bidimensionali.
Nota positiva sono invece gli effetti dedicati ai fenomeni naturali quali la nebbia e gli effetti di luce mentre alcune delle animazioni non ci faranno proprio emozionare, come quelle dedicate all’acqua che risultano essere piatte. La musica non cambia con i movimenti di alcuni personaggi, eroe compreso, che sono poco curati: camminando infatti ci accorgeremo che a volte lo spazio percorso con un solo passo o risulterà essere troppo piccolo o troppo grande.
La colonna sonora che ci accompagnerà in ogni nostra missione, caccia o esplorazione è godibile sotto ogni aspetto e ben si adatta ad ogni diversa circostanza in cui ci ritroveremo, scontri o dialoghi che siano, facendoci calare ancor di più nell’atmosfera fantasy di Gothic. Allo stesso modo anche gli effetti sonori sono ben curati similmente al doppiaggio, anche se qui le voci per i diversi npc sono un pò troppo poche e di conseguenza capiterà di risentire spesso lo stesso doppiatore, impegnato ad interpretare molti dei personaggi del gioco.
Fuori dal cestone
Sicuramente un titolo come Gothic merita un posto nella collezione di ogni appassionato di GDR, nonostante non sia di certo privo di difetti soprattutto dal punto di vista tecnico. Il titolo fa dell’atmosfera in cui si viene calati, della storia e del meccanismo di crescita del personaggio i propri punti di forza, tanto ben gestiti da far passare in secondo piano i lati negativi della realizzazione.
In quanto primo capitolo di una bella serie Gothic va assolutamente giocato se si vogliono ripercorrere i passi dell’eroe all’interno della barriera, costituendo una parte fondamentale dell’intreccio oltre che un buon titolo capace di appassionare e di divertire come pochi.