Tryst – Recensione Tryst
I giochi indie ormai spaziano tra numerosi generi. Tryst è l’ultimo titolo arrivato su Steam, un RTS con l’ambizione di voler attrarre i giocatori con il suo comparto multigiocatore, mostrando anche un paio di meccaniche più o meno originali. Scopriamo se l’obiettivo è stato centrato.
Nuove frontiere, nuovi nemici
Iniziamo subito delineando quella che è l’ambientazione su cui si poggia Tryst. Siamo nel trentesimo secolo e l’umanità da tempo ha iniziato ad esplorare il cosmo; molte cose sono cambiate, ed in particolare ciò è avvenuto grazie alla scoperta del sistema stellare che ospita il mondo chiamato Ishtonia IV. La cosa importante, più del pianeta in sé, è la risorsa che ospita, ovvero il Lohum, un elemento che ha la proprietà straordinaria di poter essere trasformato in qualsiasi materiale. Una risorsa del genere ovviamente non può far altro che attirare l’attenzione, ed è per questo che l’umanità non sarà la sola a voler raffinare il prezioso materiale, infatti, faranno la loro comparsa anche gli Zali, una razza aliena che scopriremo ben presto essere ostile. Scopriremo come quest’ultimi siano una sorta di razza cybernetica, che combina elementi artificiali a strutture organiche. Gli Umani e gli Zali sono le uniche due fazioni disponibili nel gioco, tuttavia, ognuna delle due avrà caratteristiche diverse, che non saranno solo stilistiche, ma che anzi si rifletteranno anche nel gameplay. Ad esempio gli umani avranno un approccio più classico, utilizzando fanti mercenari, aviazione e mezzi corazzati di terra, mentre gli Zali potranno combinare alcune delle loro unità e addirittura potranno produrne alcune sfruttando i resti delle unità morte sul campo di battaglia.
A caro prezzo
Abbiamo visto come le fazioni, nonostante siano solo due, siano state differenziate tra loro, offrendo così delle esperienze di gioco diverse. Tuttavia le differenze tra queste due razze non avranno la possibilità di essere caratterizzate, se non attraverso il semplice gameplay. Il motivo di ciò è la risicata campagna per giocatore singolo, che non sarà niente di più che un semplice tutorial di cinque missioni, in cui tra l’altro giocheremo soltanto nei panni della razza umana. Nonostante questa sia un’assenza pesante, resta da mettere in conto il fatto che il titolo è stato pensato per essere giocato principalmente in modalità multigiocatore, tuttavia, a causa dell’assenza di altri giocatori, non avremo l’opportunità di consolarci giocando online. Il problema principale è che un titolo Indie come Tryst, che ambisce a ritagliarsi uno spazio tra gli RTS giocati in multigiocatore a livello competitivo, non può imporsi a causa del pesante dislivello tra qualità e prezzo, e ciò porta i giocatori a preferire ovviamente dei concorrenti più blasonati. Infatti il titolo, oltre ad essere privo di una campagna per giocatore singolo, non offre molto margine neanche riguardo alle semplici schermaglie, corredandosi alla release con sole cinque mappe. Altro elemento che fa storcere il naso è l’assenza di vere innovazioni, offrendoci meccaniche mai davvero originali, che strizzano l’occhio al gameplay di altri RTS classici, che di certo battono per qualità questo titolo. Sebbene si potrebbe passare sopra questi elementi, tutto ciò finisce per scontrarsi con un prezzo d’uscita estremamente elevato rispetto ai contenuti offerti.
Oltre lo spazio solo desolazione
Nonostante i difetti, teoricamente, un giocatore che ha già acquistato il prodotto potrebbe accontentarsi di giocare questo titolo per quel che offre e confrontarsi in schermaglie contro una discreta IA, oppure potrebbe ritrovarsi a giocare online con qualche amico. Qualcun altro invece potrebbe farsi stuzzicare dall’idea di poter personalizzare l’evoluzione tattica del proprio esercito, grazie al sistema ARM, che permette al giocatore di modificare a piacimento il proprio albero tecnologico. In realtà i problemi per il povero Tryst non sono affatto finiti, infatti, anche accontentandosi dei pochi contenuti, il giocatore dovrebbe comunque avere a che fare con una grafica poco curata ed estremamente semplice e piatta, oltre ad un comparto sonoro senza troppe qualità. Forse si sarebbe potuto chiudere un occhio su questi aspetti secondari, tuttavia se ciò è unito alla mancanza di contenuti e al prezzo elevato, finisce per condannare il titolo a non avere la possibilità di ritagliarsi uno spazio degno di nota tra gli RTS multigiocatore competitivi.
Conclusione
Chi cerca un buon RTS in giocatore singolo deve guardare necessariamente da un’altra parte, ed anche se il gioco si propone maggiormente per il comparto multigiocatore, finisce di riflesso per mostrare delle carenze anche sotto quel profilo. Tutto ciò rende ingiustificabile il prezzo elevato.