Zack Zero – Recensione Zack Zero
Sviluppato da Crocodile Entertainment e disponibile su Playstation Store, Zack Zero è un semplice e leggero action-platformer a scorrimento orizzontale che narra le vicende dell’omonimo protagonista, pretestuosamente alla ricerca della sua ragazza e privato dei suoi poteri. Certo è che la produzione non verte sulla sua trama per invogliare l’utenza all’acquisto: cosa può dunque offrire questo Zack Zero per giustificare una spesa di 9,99€?
Nuovo fuori, vecchio dentro
In sostanza, il gameplay di Zack Zero si riduce ad un proseguire lungo diverse aree di gioco a scorrimento orizzontale eliminando ondate su ondate di nemici, saltuariamente trovandosi a dover attivare qualche leva per poter avanzare. Uno schema dal retrogusto tanto classico da risultare amaro: malgrado un’impostazione esplorativa simile a quella di LittleBigPlanet (con vari livelli di profondità dello scenario) e la presenza di diversi poteri per il Nostro, difatti, Zack Zero si rivela un titolo incapace di dosare a dovere gli elementi che lo compongono.
I dolori iniziano dalle sequenze di platforming: la già citata pluri-profondità delle aree di gioco ricordante quella di LBP) è spesso fonte di confusione, specie in virtù del mai troppo raro bad clipping e dell’impossibilità di determinare con semplicità su quale livello agire, rimettendosi alla casualità operazionale del nostro alter-ego. Le stesse sessioni esplorative in generale mancano d’appeal: non capiterà pressoché mai di trovarsi di fronte a qualcosa di più complesso di un "tira la leva per proseguire", e nemmeno i costumi di Zack riescono ad aggiungere varietà all’azione di gioco; Zack Zero è difatti dotato di quattro costumi, ognuno in grado di utilizzare poteri differenti, e tutti mal sfruttati. Accanto al costume standard si affiancano quelli di fuoco, di ghiaccio e di pietra: il primo permette di surfare in aria per brevi distanze, raggiungendo luoghi altrimenti inaccessibili, mentre il secondo permette di rallentare il tempo ed il terzo di tirare leve e spostare blocchi; l’aggiunta di questi costumi, pensati probabilmente per rendere il gameplay più complesso ed appagante, non riesce invece a far altro che abbattere un ritmo di per sé già piuttosto blando, frutto di situazioni di gioco latitanti d’emozioni o quanto meno di semplice divertimento a causa della rigidità risolutiva degli "enigmi" proposti. Non sarà difatti mai possibile optare per una soluzione alternativa a quella proposta dal titolo: Zack Zero è, dall’inizio alla fine, un tutorial in cui non si percepisce mai un vero senso di sfida ed anzi, si resta inevitabilmente delusi dalla pochezza con cui diversi aspetti del suo gameplay e del suo comparto tecnico sono stati realizzati.
Anche la natura action del titolo risente inevitabilmente della superficialità che permea ogni altro aspetto della produzione: i combattimenti non sono altro che un tambureggiare furiosamente sul tasto d’attacco, alternabile a piacere ad uno dei poteri legati ai costumi di Zack (inutile dirlo: le differenze tra i poteri sono assolutamente minime se non inesistenti); l’unica variante divertente sta nel doversi guardare anche dagli attacchi sui fianchi, visto che i nemici non si faranno pregare per sciamare da ogni angolo visibile dello schermo.
In 2D, ma in 3D
Fortunatamente a tenere a galla un livello di qualità globale non propriamente generoso subentra un comparto tecnico sufficientemente curato, figlio di un’ottima commistione tra impostazione classica a scorrimento 2D ed una resa dei modelli interamente in 3D, il tutto accompagnato da una palette di colori vivace e sapientemente adottata per ognuna delle diverse e longeve aree di gioco da percorrere.
Mentre il comparto sonoro risulta solamente discreto (sia per il raro doppiaggio delle scene narrate che per la colonna sonora vera e propria), la longevità di Zack Zero resta senza ombra di dubbio il punto di forza della produzione grazie ad una durata superiore alla media dei titoli DD, proponendo un’avventura lunga che richiede tuttavia davvero troppa pazienza per essere goduta.
In Conlusione
Zack Zero è un titolo che ci sentiremmo di consigliare solamente ai videogiocatori più giovani: la facilità disarmante, la scoraggiante rigidità risolutiva di enigmi e combattimenti e la pressoché nulla differenziazione tra i vari poteri del Nostro lo rendono un titolo assolutamente incapace di regalare più di mezz’ora di svago ad un giocatore esigente. Il rapporto qualità/prezzo non sfigurerebbe se dipendesse dalla sola longevità della produzione, davvero encomiabile, ma risulta assolutamente improponibile considerando i limiti delle meccaniche di gioco.