Rayman 3D – Recensione Rayman 3D

L’uscita del 3DS è stata accompagnata da tanti remake, che inizialmente hanno reso la console portatile Nintendo davvero poco appetibile per chi aveva già giocato ai titoli originali. Fortunatamente la situazione si è risollevata grazie a diverse uscite di spessore e, a quasi un anno dalla sua uscita sul mercato, il 3DS è ora il portatile più conveniente d’acquistare, sia per prezzo che per parco titoli. Rayman 3D fa parte di quella serie di titoli che hanno accompagnato il lancio della console, e appare un po’ invecchiato.

Il ritorno della grande fuga in 3D

Rayman 3D non è, come porta a intuire il titolo, il remake del terzo capitolo della serie creata da Michel Ancel, bensì la riproposizione in tre dimensioni di Rayman 2, uscito originariamente per Playstation e Nintendo 64 e poi portato praticamente su tutti i sistemi d’intrattenimento della scorsa generazione, persino su DS. La versione convertita per 3DS è però quella che apparve sulla fallimentare console Sega a 128 bit, il Dreamcast; deriva da ciò la miglior qualità grafica rispetto alle versioni per console a 64 bit. Come ogni platform, anche Rayman non punta minimamente al lato narrativo, anche se c’è comunque una story line che collega, o almeno cerca di farlo, le varie sezioni di gioco. Il nostro amico viene rapito da dei pirati spaziali; fortunatamente, però, riesce a liberarsi, così inizia la sua avventura per salvare il proprio mondo dai cattivoni di turno.

Melanzane andate a male 

Il gameplay è quello classico di un platform in tre dimensioni, caratterizzato da salti e corse in giro per i livelli alla ricerca dei lum, fondamentali per il prosieguo dell’avventura. Purtroppo, pur mostrandosi ancora piacevolissima, tale meccanica che richiede la raccolta di un certo numero di "oggetti" per poter andare avanti, sa troppo di vecchio e spesso costringe a ritornare indietro per aree già visitate contro la volontà del giocatore. Questo tipo di gameplay, però, ha una componente esplorativa molto accentuata e andare in giro per i livelli di gioco è senz’altro piacevolissimo. Il problema sta nel fatto che questa componente è esasperata quando non si ha a disposizione il numero di lum richiesto. A parte ciò, non ci sono grandi problemi, e anzi è senz’altro piacevole risolvere dei piccoli puzzle per poter aprire un determinato varco e accedere a porzioni di livello altrimenti impossibili da raggiungere. I combattimenti, invece, forse deluderanno qualcuno, ma in un platform che punta tutto sull’esplorazione questo non è un problema: Rayman è in grado di lanciare delle sfere di energia, e per abbattere i nemici, quindi, bisogna evitare i loro attacchi e colpirli, molto semplicemente. I boss, molto spesso, sono divisi in più fasi e non in tutte si deve mantenere questa tattica: ciò aiuta molto la varietà dell’esperienza. Per l’esplorazione, inoltre, è possibile anche usufruire di strampalati mezzi di trasporto che offrono una buona variante ai soliti salti e le corse a piedi.

Il passato colpisce ancora duramente

Dal punto di vista grafico si nota forse troppo la vecchiaia del titolo, che pur apparendo pulito non riesce a stare al passo soprattutto con le ultime produzioni. Il lato artistico è ottimo e il level design oscilla tra l’ottimo e il buono. Le texture, bisogna ammetterlo, pur non essendo molto definite si lasciano apprezzare e rendono in ogni caso piacevole il titolo agli occhi. Il problema della grafica di Rayman 3D è però un altro: le animazioni. Non sempre queste sono fluide e in molti casi pare quasi manchino dei frame tra un movimento e un altro. A questo si aggiunge qualche piccolo scatto che non pregiudica, tuttavia, la godibilità del prodotto. L’effetto 3D non appare molto utile e anzi a volte rende anche spiacevole il gioco vista la non ottima qualità. Insomma, il titolo soffre di problemi praticamente ereditati dal passato e Ubisoft non è riuscita ad offrire nulla di più con questo adattamento. Per finire, il comparto audio, pur essendo qualitativamente abbastanza buono, perde molto nella riproduzione via altoparlanti (quelli della console, s’intende) che non riescono ad offrire un audio troppo piacevole. La longevità, invece, è molto buona per il genere e può arrivare tranquillamente alla decina di ore.

Commento

Siamo dell’idea che riproporre su 3DS un gioco vecchio più di una decina d’anni sia stata, da parte di Ubisoft, una scelta azzardata che ha puntato solo ed esclusivamente al guadagno facile e senza sforzi. Il titolo, infatti, è uscito al lancio della console e in molti l’hanno acquistato per poter avere un gioco da provare sulla nuova console, vista la non grandissima scelta. Tutti i difetti, sia di gameplay che grafici, sono dovuti al peso degli anni, che purtroppo hanno fatto invecchiare un gioco che in ogni caso tutti i videogiocatori dovrebbero provare. Insomma, Rayman 3D era un gioco da non fare, perchè è, parliamoci chiaro, il porting del porting; una scelta difficilmente condivisibile, che probabilmente sarà accettata solo dai fanboy della saga. Gli altri, logicamente, sono liberi di storcere il naso dinanzi a questa malsana operazione di marketing.  

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